Domanda oziosa: perché non avevo scritto niente sul "regolamento di conti"
avvenuto davanti all'ospedale san Raffaele mercoledì scorso? Eppure, conosco e
frequento quella comunità dalla fine degli '80. Conoscevo bene tanto la vittima
che chi ha mollato il colpo di spranga mortale.
A parte il dolore che mi ha toccato personalmente, son rimasto zitto per due
ragioni:
- perché c'è tuttora il rischio per altre famiglie (donne, anziani e bambini,
intendo);
- perché ancora, nonostante oltre vent'anni di conoscenza, ho il timore di non
aver capito bene cosa sia successo e cosa possa succedere.
Per questo, quando venerdì ho letto su il Giornale:
Rom ucciso all'ospedale Ecco come è nata la faida mi son stupito che
qualcuno potesse spiegarmi tutto ciò. Tanto più perché l'autore, un certo
Enrico Silvestri, in via Idro è un perfetto sconosciuto, e quindi immagino
abbia delle fonti riservate e sorprendenti.
Purtroppo, la ricostruzione del giornale è una delle cose più orribili (e
forse in malafede) che mi sia mai capitato di leggere. Partendo da un fatto di
cronaca quel foglio aggiunge tutta una serie di particolari senza verità e senza
uno straccio di prova. Vediamone solo alcuni:
- Motivo del contendere... si parte dal descrivere la
situazione come generata da rivalità tra clan. Che esisteva, ma
non aveva impedito che le due famiglie vivessero fianco a fianco
da anni, e che addirittura la vittima fosse il padrino del
ragazzo che l'ha colpito. Insomma, qualcosa si è guastato nel
tempo e Enrico Silvestri ignora cosa sia successo. Posso
dirlo io: la famiglia di Marco De Ragna (che forse
hanno aggredito Luca e i suoi) aveva sì subito un altro attacco
ad inizio anno, sempre da alcuni Braidic, ma di un altro gruppo.
Scappato in fretta e furia, aveva perso i risparmi di una vita.
Ha vissuto quasi un anno in una roulotte scassata, col comune
che continuava a ripetere che l'avrebbe aiutato, senza fare
assolutamente niente. Non lo giustifico, neanche se è un amico,
ma capisco che vivere in quella situazione può portare ad un
epilogo tragico come quello di mercoledì scorso.
- La convivenza sempre più difficile, gli interventi non fatti
in via Idro, risalgono e sono stati denunciati da una decina
d'anni, passando tra diverse amministrazioni. L'ultimo
intervento, lo ricordava proprio
Il Giornale, fu nel 2005, a cui segui un lento abbandono
bipartisan. Come quando si lascia degradare un condominio,
l'abbandono si è tradotto in condizioni sempre più bestiali, in
quello che sino alla fine degli anni '90 era un campo
considerato modello di convivenza. Singolarmente, nel capitolo
precedente (e viene ripetuto alla fine) sembra che l'articolista
in questa storia veda un'irresponsabilità della Consulta Rom e
Sinti. quando questa accusa le varie amministrazioni di
abbandono. D'altronde, è più facile accusare i Rom di essere
bestiali, piuttosto che di essere tenuti in bestiali condizioni
di vita.
- Continuo a chiedermi quale siano le fonti di questo Enrico
Silvestri, perché volendo mostrare di conoscere la questione,
inanella una serie di errori descrivendo particolari che non
c'entrano con la cronaca. Via Idro ... nato oltre trent'anni
fa è dell'estate 1989 (24 anni), è sempre stato abitato da
Rom Harvati (e non da Sinti) e non hai mai visto 600
presenze, attestatesi negli anni tra le 100 e le 200, in
maniera piuttosto stabile. Ma 600 presenze è un numero
(inventato di sana pianta) che fa paura.
- Perché, subito dopo, arrivano le affermazioni forti: I
Braidic odiano i De Ragna a cui seguirà E adesso la
vendetta: la morte di Luca deve essere pagata con la morte di
Marco. Lo so, ve lo dico chiaramente, lo temo, ma so anche
che ci sono quelli imparentati tanto con i Braidic che con i De
Ragna. E proprio in questi giorni, vedo che al campo qualcuno si
lascia andare a parole di vendetta, altri (che di cognome
facciano Braidic o De Ragna) in silenzio e fatica stanno
provando a calmare gli animi.
Per il Giornale e per quelli che sono i suoi giornalisti, non esiste niente
di peggio che un Rom che provi a portare pace. Bisogna essere per forza stupidi
e sanguinari. Meglio morti che rom, pensano. Non è che io ce l'ho per forza con
quella testata, ma successe già a dicembre 2005, che via Idro venne accusata di
colpe che non erano sue.
Mandammo la smentita, e "naturalmente" non fu mai pubblicata.
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