MILANO: Bambini non accompagnati... dal scolastico!
Di Fabrizio (del 30/10/2013 @ 09:07:59, in scuola, visitato 1840 volte)
28 Ottobre 2013
La mancata riattivazione del servizio di accompagnamento scolastico degli alunni
rom e sinti dai campi comunali sta provocando, com'era prevedibile, una
riduzione della frequenza scolastica e notevoli disagi alle famiglie in
difficoltà.
Quello che fino ad oggi era stato un punto fermo dell'intervento comunale a
favore della scolarizzazione dei bambini zigani rischia di venir definitivamente
messo da parte non solo per questioni di Bilancio che afferiscono alle reali
difficoltà di gestione di questo o quello specifico Settore ma, più in generale,
alla trascuratezza e abbandono dell'azione sociale nei campi comunali in
continuità con l'operato delle precedenti Amministrazioni.
Il concetto di "superamento dei campi", com'era prevedibile fin dall'inizio,
sta rapidamente diventando il pretesto di un colpevole abbandono di luoghi di
vita riconosciuti e attrezzati che sono o dovrebbero essere tutelati dal Comune,
dove le persone che vi abitano non hanno più interlocutori credibili con cui
affrontare i problemi della vita quotidiana e del loro futuro.
Che a farne le spese siano poi i bambini e i giovani verso cui si spreca da
sempre una retorica vuota di contenuti credibili e interventi utili alla
costruzione di un futuro migliore risulta ancora più inaccettabile.
Le linee guida d'intervento approvate un anno fa dalla Giunta sono rimaste
solo dichiarazioni d'intenti smentite dai fatti, o meglio ancora dal non fare
che rivela una incapacità di comprendere i fenomeni sociali e di avvertire
l'urgenza di gestire l'azione pubblica con strumenti adeguati. Il giudizio
negativo, appesantito da un uso strumentale e ipocrita del rapporto di sola
facciata con i soggetti operanti nel volontariato e terzo settore che pure
avevano offerto la più ampia collaborazione, riscontra una condivisione
"inaspettata" e trasversale che accomuna soggetti tra loro diversi ma che pure
intuiscono la necessità di un repentino cambio di rotta di questa scriteriata
gestione nell'interesse delle comunità zigane, ma anche nella speranza di
condividere l'idea di una città che si adoperi al miglioramento della vita dei
propri concittadini.
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