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Di Fabrizio (del 22/08/2013 @ 09:04:44, in media, visitato 2416 volte)

Nella locandina: interpretazione trash della zingara

[...c'è del vero sulle sovvenzioni ai nomadi, non so in che misura, ma so che esiste una legge in proposito che inoltre permette loro di avere terreni su cui sostare e vivere, allacciamenti all'elettricità e all'acqua...] Non dico chi abbia fatto questa affermazione, non la conosco, so come si chiama - e il nome non ha nessuna importanza, di sicuro so che non è nomade e non se ne occupa.

    (Apro una parentesi linguistica: il mio uso delle parole CONOSCO e SO sono oggettivamente personali. Ma se una persona che con l'argomento "nomadi" usa C'E' DEL VERO... SO CHE ESISTE manco fosse un Pasolini che lancia il proprio IO SO, o motiva le sue affermazioni, oppure ha un grave problema di insicurezza, da sfogare su questi "nomadi").

Raga,
si impone il dibattito. Come si riesce a contrastare una VOX POPULI? Come affrontare (non dal punto di vista razionale, ma da quello della comunicazione) una bufala?

Poco male, se qualcuno crede alla leggenda dei coccodrilli nelle fogne di New York (è un posto che TUTTI frequentano di rado). Ma poi il TUTTI non ha la più la stessa valenza: nel senso che NON TUTTI (quelli che hanno accesso ai mezzi di comunicazione) hanno un rapporto frequente con Rom, Sinti ecc. e così questi ultimi entrano di diritto nell'ambito del DI RADO, SCONOSCIUTI, e perciò facile oggetto di qualsiasi diceria. FACILE OGGETTO: a volte i Romanì sono oggetto di una bufala, lanciata a freddo, ma FACILE significa anche che se in una qualsiasi discussione si parlasse di "zingari", bisogna sempre prevedere che può arrivare un commento inaspettato come quello iniziale, giusto perché il commentatore non sa cosa argomentare, ma sugli "zingari" vuole dire comunque la sua.

Qua non si tratta di coccodrilli a New York. Avete presente la storia dei bambini rapiti dagli zingari? Sono state fatte diverse ricerche (qua siamo nel 2005) a proposito, documentate in seguito da un libro, ma non c'è verso: la voce rimane: nugoli di bambini sparirebbero sotto i gonnoni delle zingare, manco si trattasse di sottane di preti arrapati (e qua non si tratta di leggenda metropolitana - ma i preti hanno frequenza meno rada col nostro mondo e anche un ufficio stampa più efficiente delle zingare).

DI RADO, SCONOSCIUTI, significa che nelle discussioni quotidiane, entrano ciclicamente:

e tanti altri casi, col risultato che l'insicurezza e la voglia di sproloquiare di gente CHE NON CONOSCE viene alimentata, quasi quotidianamente. Ed in maniera da alimentare rabbia, perpetrando la divisione tra un NOI vittime e un LORO sanguisughe, sfruttando argomenti a cui siamo sensibili (praticamente SOLDI e DISGRAZIE). Tra i tanti esempi:

... e potremmo continuare.

Un po' di dati sullo specifico, a questo punto. Questo è quanto io conosco, non prendetelo come oro colato, ma almeno potete verificare:

  1. Sovvenzioni, assegni (c'è addirittura chi spara la cifra esatta) per nomadi non esistono, non sono mai esistiti, a dispetto delle certezze spacciate con leggerezza (o volutamente). Esistono dei rom o dei sinti che percepiscono contributi dallo stato? Certamente. Ma l'etnia (o il nomadismo) non c'entrano: AL PARI DI QUALSIASI ALTRO CITTADINO, se in stato di indigenza e in regola con le norme che stabiliscono la permanenza sul suolo italiano, possono richiedere aiuto ai servizi sociali. Questi ultimi a loro volta valuteranno i SINGOLI casi, faranno i necessari controlli e decideranno in merito, IN MANIERA ASSOLUTAMENTE AUTONOMA.

  2. Case, terreni, allacci: non esistono leggi in proposito, non possono neanche esistere leggi a livello nazionale. A livello locale cambia il discorso: ci sono amministrazioni che intervengono e altre che sono un portone stabilmente chiuso alle esigenze delle popolazioni "nomadi". Non parliamo di leggi, casomai si tratta di regolamenti, o addirittura di mozioni consiliari; che il più delle volte hanno una durata ancora più limitata della legislatura. Che poi siano anche applicate, è un azzardo: tanto, gli "zingari" non protestano mai. Nonostante la voglia sempre più diffusa che hanno Rom e Sinti di abbandonare i campi, farlo, ottenere un allaccio, ottenere un permesso (anche temporaneo) rimane un'impresa, ma di fronte all'inazione quasi generale, sembra l'unica strada percorribile.

Rimane un ragionamento finale: a cosa serve (dal punto di vista meramente politico) SPRECARE SOLDI PUBBLICI per gente che tanto non ha mai protestato per le mancate promesse, e che spesso non è neanche cittadino della Repubblica? MOTIVI UMANITARI? Gli elettori (sono loro e non gli zingari a garantirti una poltrona), non sempre sono sensibili a questo argomento. E' più facile che le motivazioni derivino dall'emergenza in cui Rom e Sinti talvolta vivono, che porta INSICUREZZA e CONDIVIZIONI SANITARIE PRECARIE anche nei nostri quartieri di votanti, oltre che SCANDALO nei media. La sicurezza è un'industria: non solo per i professionisti della politica e della comunicazione, ma anche per centinaia di piccole-medie ditte e cooperative, immancabilmente abbonate agli appalti che si generano. Controlli, pochissimi: il modello è PRENDI I SOLDI E SCAPPA.

Ma, se Rom e Sinti continueranno ad accontentarsi delle briciole, si può accarezzare il pelo dell'INSICUREZZA congenita degli ignoranti. Per ridestarla schizofrenicamente la prossima volta, in previsioni di nuovi appalti da distribuire e di elettori da rassicurare.