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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 08/07/2013 @ 09:02:25, in media, visitato 1352 volte)

Ancora settimane ricche di spunti dalla Repubblica Ceca: continuano pestaggi e violenze nel nord, mentre nel sud, a Budejovice (Boemia) estremisti attaccano un quartiere rom con pietre e bastoni; attaccata anche la polizia, che poi reagisce. Il senatore Okamura (il cognome tradisce origini giapponesi) propone di riportare i Rom cechi (e quelli arrivati  da Slovacchia, Ungheria, Ucraina) in India; non è nuovo a provocazioni simili, ho paura che sentiremo ancora parlare di lui. Infine riporto un articolo che nasce dagli attacchi a Budejovice. Tutte le segnalazioni arrivano da Czech_Roma

Frantishek Kostlan Photo: Archiv Romea.cz - Commento: Perché la frase "aggressore bianco" da fastidio ai lettori? Prague, 2.7.2013 15:58, (ROMEA) Frantishek Kostlan, translated by Gwendolyn Albert

Recentemente, in molti articoli pubblicati sui media cechi di ogni tipo, notiamo la seguente espressione usata sempre più spesso: "aggressore romanì" o al plurale "aggressori romanì", "aggressori razzisti romanì", "brutale banda romanì", "romanì violento", "un gruppo di aggressori (romanì, naturalmente)", "sei aggressori (romanì)". I neonazisti Dufeke Svoboda, che non molto tempo fa organizzarono a Duchcov una manifestazione contro i Romanì (tutti), usarono lo slogan "Contro gli aggressori romanì".

Questo è quanto, oltre alla frase "aggressori romanì" che è già di uso comune eanche quando l'etnia presunta dell'aggressore non ha alcuna attinenza col caso particolare. L'espressione "aggressori romanì" viene purtroppo adoperata anche da alcuni scrittori romanì, come in un recente articolo di Patrik Banga (vedi QUI, ndr).

Non sto difendendo quei crimini che sono stati commessi da gente romanì. Se qualcuno picchia qualcun altro, deve essere data una punizione adeguata - non ho dubbio alcuno - non importa chi sia.

La mia preoccupazione è la formulazione della cronaca di questi incidenti. Quando un autore di nazionalità ceca picchia qualcun altro, non succede mai che il reporter usa una descrizione più violenta di "autore" o "violento/violenti", "gruppi che hanno agito", ecc. Tuttavia, quando si presume che l'autore di un medesimo crimine sia romanì, improvvisamente si adopera il termine "aggressore" e se le persone coinvolte sono più di una, diventano immediatamente una "banda di aggressori romanì razzisti".

I commenti online postati sotto gli articoli in cui vengono usati questi termini, riecheggiano l'odio fatto lievitare da questo tipo di linguaggio. Possiamo leggere appelli al genocidio dei Rom, al loro omicidio, alla loro deportazione dalla Repubblica Ceca, per la rinascita dei campi di concentramento e di sterminio.

E' del tutto comune leggere esclamazioni razziste, come "zingari nelle camere a gas", "porci neri", "musi neri", ecc. Naturalmente, nessuno è disturbato da ciò o, per essere più precisi, disturba solo pochi "buonisti" come me - e soltanto quando qualcuno di noi prende una posizione pubblica contro.

Recentemente, ho usato il termine "aggressore bianco" in un articolo di risposta alla crescente ondata di "aggressori romanì" riportati da ogni media, e questo ha disturbato i lettori - soprattutto di nazionalità ceca, ma anche molti di nazionalità romanì. A volte fa bene reggere uno specchio, cosicché gli altri possano vedere che le loro azioni, incluso l'accordo o il silenzio, non sono corrette.

Capisco quei Romanì che si hanno obiettato sul termine "aggressore bianco". Sono preoccupati perché qualcuno della società maggioritaria potrebbe perdere l'affetto che avrebbero per il news server Romea.cz o per i Romanì in generale, vedendo adoperata qui una simile espressione.

Alcuni non amano tutto quanto sia formulato in modo estremo. Altri sono soltanto prudenti,  e dato quanto sta succedendo in questa società, non ne sono sorpreso.

Naturalmente, come persona coinvolta in questi problemi da oltre 20 anni, so che ci sarà chi ribatterà che obietterà ai Romanì  (in toto) sarà così indipendentemente da quanto scriviamo io o Romea.cz. Quanti riflettono sulla questione capirà cosa intendevo usando la frase "aggressore bianco".

Capisco che altri la pensino diversamente. Sarei loro grato se rispettassero il mio punto di vista, per quanto differente dal loro.

Nell'area dedicata alla discussione dell'articolo dove avevo usato "aggressore bianco", sono state postate le seguenti opinioni (alcune da allora sono state cancellate):

  • "Aggressore bianco"- se lo scrive uno zingaro non è razzismo, ma se un ceco scrive "aggressore nero" è razzismo al terzo grado...
  • Signor Kostlan, cosa accadrebbe se scrivvessi "aggressore n...o"? Perché stavolta lei usa quelle parole? In uno dei suoi articoli lei condannava Nova, Blesk, ecc. ma sta usando la medesima tattica?Non aggiunga benzina al fuoco...
  • perché scrive "aggressore bianco", quando condanna quanti usano "aggressore romanì"?
  • ...quando scrive aggressore bianco, la cosa puzza davvero.
  • ...Lo girerò alla polizia, che decidano se tutto è stato ispirato dal diavolo, da un brutto aggressore bianco o da Marcela...
  • Ad essere corretti, si dovrebbe scrivere "Aggressore bianco attacca due passanti neri", giusto?
  • Potrebbe essere accaduto differentemente. Forse quel piccolo gruppo ha sopravvalutato la propria forza e la vittima si è rilevata troppo dotata fisicamente, o non era abbastanza ubriaca. Scenario molto più probabile dato l'usuale modello di comportamento dei Rom.
  • Ma il violento era un aggressore bianco o un drogato???
  • I cosiddetti politically-correct, i giornalisti sei, non menzionano l'origine etnica dei colpevoli, ma gli attivisti del news server Romea basano la loro esistenza sul presunto razzismo, la "lotta" contro di questo, e soprattutto sul contributo finanziario statale che ricevono per la loro attività. Quindi, se un bruto che è ubriaco ed attacca con violenza due donne, l'informazione che questi sia bianco è particolarmente importante. Significa che il flusso di denaro statale verso Romea non si esaurirà ancora.

Per tutti quanti hanno postato questi commenti, vorrei solo citare Nikolai Vasilievich Gogol: "Non rimproverare lo specchio, se il tuo muso è storto".