Di Fabrizio (del 29/06/2013 @ 09:06:47, in media, visitato 1628 volte)
Pensavo qualche sera fa: se io fossi un qualche "zingaro", in Italia starei
molto attento a dichiararmi. Perché, un qualsiasi autoctono
(vicino di casa, collega di lavoro, ecc.), magari simpatico, magari aperto e
democratico, se va bene mi guarderebbe strano, altrimenti si sentirebbe
autorizzato a chiamare la polizia.
E' RAZZISTA quel vicino, quel collega, che è pure simpatico, aperto e
democratico? NON NECESSARIAMENTE. Cioè: è perfettamente logico e normale: se tu
italiano (simpatico, aperto e democratico) vieni educato sin da piccolo agli
zingari che rapiscono bambini, rubano ecc. crescerai con questa convinzione. Non
è razzismo: è una vera e propria SCUOLA.
Sì, lo so che per voi la SCUOLA
significa tutt'altro, ma ragioniamoci qualche volta: continuiamo a ripeterci
(come per consolarci) che contro il razzismo occorre la cultura - NEI FATTI gli
operatori culturali nei secoli sono stati sempre i più strenui difensori del
razzismo.
Però, molti amici (anche loro simpatici, aperti e democratici) continuano a
chiedermi la cosa più importante per loro, già sapendo in cuor loro la risposta:
MA ALLORA, E' VERO CHE GLI
ZINGARI RUBANO? Cosa volete che risponda? CERTO!!! COSA VI ASPETTATE DA CHI VIVE
IN QUELLE CONDIZIONI? CHE FACCIANO GLI OPERATORI DI BORSA?
Ma, sia detto tra noi, il fatto che QUALCUNO DI LORO rubi, non mi ha
mai disturbato più di tanto, ho
buoni amici anche nella loro categoria e ORA non ho neanche più problema a
lasciare a casa loro lo zaino, dimenticarmi qualcosa e poi ritrovarlo
puntualmente; anche il ladro ha un suo onore. Perché IN ITALIA, il problema non
è il rubare, ma saper convivere col furto.
Perché, sia detto tra noi, dopo cinquanta anni e passa che vivo
nella bella penisola, non ho ancora capito se ci sono più indagati nel campo rom
sotto casa o nella passata giunta regionale in Lombardia. E quando sento parlare
male degli stranieri, noto che quando bevo il caffè nei bar gestiti dai cinesi,
mi hanno sempre fatto lo scontrino, altrettanto non posso dire dei miei
conterranei. In Italia, ruba l'antirazzista e ruba il leghista, ruba l'idraulico
e ruba il grande manager. SBAGLIO?
Se torniamo alla SCUOLA di cui accennavo sopra, ci ha inculcato un altra
nozione (una volta erano i media della destra ad occuparsene, ora direi che
destra e sinistra fanno a gara): gli zingari rubano e sono persone sporche,
brutte, che vivono in baracche e roulotte scassate. E il vicino, il collega,
l'amico... per anni e anni si è educato a non vedere i furti dei suoi simili,
delle persone a cui segretamente voleva assomigliare. O credete che
l'aspirazione dell'Italiano medio sia
vivere tra topi e macerie, senza acqua e
soldi? Ecco perché scriveva Gianni Biondillo:
Dio padre onnipotente, padrone delle nostre anime e protettore
dell'Occidente, grazie di avere inventato gli zingari. Popolo inutile, inetto,
nazione di servi, paria dell'umanità. Non ci hanno mai tradito, i nomadi, non ci
hanno mai deluso. (I materiali del killer - Guanda)
Senza zingari, non avremmo NOI l'illusione di crederci migliori di qualcun
altro. Soprattutto, dovremmo chiederci seriamente CHI RUBA? A CHI SI RUBA?
PERCHE' SI RUBA?
PS: è da un po' che ci ragionavo sopra, ma ho riordinato qualche pensiero
dopo
questa segnalazione di Barbara (redattrice di Mahalla,
ndr). Di quella testata mi giunse un'altra segnalazione un mese fa:
Zingari intercettati telefonicamente: "Venite in Italia, tutti rubano!!"
L'articolo è del 2013, ma se fate qualche ricerca, troverete che
l'intercettazione è di un po' di anni fa. Che senso ha riproporla PAROPARO se
non quello a scopo di indottrinamento?
Ma, ma... leggevo recentemente su
Corriere Immigrazione, un articolo di Daniele Barbieri, su come certi errori
(di traduzione, appunto) hanno rischiato di sfociare in tragedia. Stavolta,
nessuna tragedia, però mi viene da chiedermi, quel TUTTI RUBANO
dell'intercettazione di qualche anno fa, non potrebbe essere riferito al
comportamento standard di buona parte dei nostri amati (e onestissimi a prescindere) compatrioti?