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Un rom inchioda il Ministero: fotosegnalato, danni per 8 mila euro
Di Fabrizio (del 12/06/2013 @ 09:05:02, in Regole, visitato 1306 volte)

affaritaliani.it

    Il Tribunale civile accoglie la causa di Elviz Salkanovic, cittadino italiano ma di etnia rom che era stato identificato e fotografato durante il censimento di tre anni fa. Riconosciuto "il carattere discriminatorio della procedura e violata la dignità con l'effetto di creare un clima ostile". Lo riferisce l'associazione 21 luglio. Tutti i dati sensibili dovranno essere eliminati dalla Presidenza del Consiglio

Mercoledì, 5 giugno 2013 - Fra il Tar e il Tribunale Civile non c'è giorno in cui la comunità rom di Roma non porti a casa una strepitosa vittoria contro il tentativo di dare una soluzione ad una vertenza che sembra non averne. E se poi c'è la campagna elettorale, la condanna con relativo risarcimento che mr. Elviz Salkanovic, ha portato a casa assume i connotati di una sconfitta istituzionale.
A dare la notizia, tanto per cambiare, è l'associazione 21 luglio, da sempre al fianco e dei rom e ormai vero baluardo contro ogni tentativo comunale di attuare il "Piano nomadi".

Ecco la storia. "Tre anni fa, insieme ad altri migliaia di rom residenti nella Capitale, era stato oggetto del censimento nell'ambito della cosiddetta 'emergenza nomadi'. Nei giorni scorsi, con una storica sentenza, il Tribunale Civile di Roma ha riconosciuto a un cittadino rom di essere stato vittima di una discriminazione su base etnica e ha ordinato al Ministero dell'Interno di distruggere tutti i documenti che contengono i dati sensibili dell'uomo raccolti durante il fotosegnalamento".
Continua l'associazione 21 Luglio: ""Accogliendo il ricorso di Elviz Salkanovic, cittadino italiano di etnia rom con regolare documento d'identità - prosegue il comunicato - l'autorità giudiziaria ha di fatto riconosciuto il carattere discriminatorio della procedura di foto segnalamento in quanto l'uomo è stato coinvolto in un'operazione i cui destinatari erano esclusivamente persone appartenenti alla comunità rom. La misura, secondo la sentenza del Tribunale Civile di Roma, ha provocato l'effetto sia di violare la dignità del rom sia di creare un clima ostile da parte dell'opinione pubblica. Oltre all'eliminazione di tutti i dati sensibili del cittadino rom, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e lo stesso Ministero dell'Interno sono stati condannati al pagamento di 8 mila euro in qualità di risarcimento morale".