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Stavolta non parlero' di Rom e Sinti
Di Fabrizio (del 21/04/2013 @ 09:01:46, in Kumpanija, visitato 2180 volte)

Per la semplice ragione che in quest'Italia che affonda, abbiamo TUTTI problemi più seri. E gli zingari sono nelle nostre stesse peste: qua siamo messi talmente male, che sta diventando difficile anche rubare.

La conta dei corpi
Molti bambini nel campo morivano
di avvelenamento da piombo.

Il dottore locale
disse che l'avvelenamento da piombo

impediva lo sviluppo
del sistema immunitario dei bambini.

La gente più anziana che soffriva di avvelenamento da piombo
finiva soltanto col cervello più lento.

Senza sistema immunitario
i bambini piccoli morivano di continuo:

raffreddore, influenza, herpes, pidocchi
e morsi nel letto dalle cimici.

Temevo per Anna
la mia sorellina di sette anni.

Iniziava a dimenticare le cose.
Poi non riuscì più a camminare dritta.

Il dottore disse che
aveva bisogno di una dieta migliore.

Fu allora che mio padre
iniziò a rubare.

E anch'io.

Ma lasciamo perdere le questioni complicate, come la pancia ed il portafogli che sono vuoti, se apri la finestra virtuale del tuo computer, ti accorgi che c'è anche una tristezza ideale, o di valori. Faccio un esempio: qualcuno s'è accorto che tra un po' ricorre il 25 aprile? Dalla metà degli anni '70 non mi son perso una manifestazione, eppure due sere fa mi sono scoperto a pensare: ma che cos'è questa festa?

Sono domande da non farsi...

Perché io non voglio ASSOLUTAMENTE parlare di Rom e Sinti, che quando c'è una festa non sta mai bene nominare i parenti con le pezze al culo e che puzzano di pecora... Ma tu, metti caso, sapresti festeggiare la liberazione dal fascismo, sapendo che sono passati quasi 70 anni, e che a Milano (questa grande e benemerita città medaglia d'oro e tanto altro) succede che i fascisti non solo ci siano ancora. ma ancora agiscano come squadristi?

Come celebriamo il Natale
Due giorni prima di Natale
Il nonno ci conduce
Al vecchio campo, in una
Fabbrica di mattina abbandonata
Vicino al centro di Bologna,
Per mettere dei fiori
Sotto una lapide di marmo
Dedicata ai nostri parenti
Che furono ammazzati
Il 23 dicembre 1990
Quando alcuni poliziotti fuori servizio
Fecero fuoco contro le nostre baracche.

Eravamo cattolici quando vivevamo
Vicino al centro città,
Oggi siamo evangelici.

E' per questo che non siamo più stati
Attaccati?

O è perché adesso siamo
20 chilometri lontano
Dall'abitato?

Una cosa è certa:
Gli assassini non sono più in prigione,

Ma noi siamo ancora in un campo.

Oppure, che negli stessi giorni a Bolzano (e in cento situazioni simili sconosciute e non denunciate) ci sono quelle che chiameremmo retate?

La sopravvissuta all'Olocausto
Una donna anziana
Si è intrufolata nel nostro campo
La notte scorsa.

Il nonno la conosce
Dai tempi della Seconda guerra mondiale.

Nel 1943 era in un lager fascista
Ad Agnone, nel centro Italia,
Dove perse 15 parenti.
Ha detto che ricevevano solo 100 grammi
Di pane al giorno.

Dopo la guerra è stata trasferita
In un campo vicino a Roma.

La settimana scorsa le autorità
Hanno abbattuto con le ruspe la baracca
Dove aveva vissuto per 60 anni.

Non sa più dove siano
i suoi figli, i nipoti,
i pronipoti.
Li ha perduti quando la polizia
Ha lanciato i gas lacrimogeni.

Quando gli ispettori vengono da noi
Speriamo che non la trovino.

Se lo faranno, il nonno
Dirà loro
Che lei è un
mulo,
Un fantasma zingaro
Che è venuto da noi
Per una breve visita.

E chissenefrega! direte. Perché anche nell'Italietta pre-guerra, queste cose succedevano, ma chi volevi che ci facesse caso... succedeva sempre (o quasi sempre) a qualcun altro, e magari pure a qualcuno che ti stava antipatico.

Certo, non mi stupisco se poi, a furia di non protestare e mandare giù tutto, prima o poi qualche capoccia ne approfittò, ed il risveglio fu tragico per i poveri Italiani belli e addormentati.

Oggi, se dovessi festeggiare il 25 aprile, lo farei con i Rom di Dione Cassio, tanto saremmo i soliti 4 gatti, e loro che ci guarderebbero con un misto di compatimento e presa in giro. Ma almeno, saprei che quella è la gente giusta. Pensate che i partigiani, quelli veri, siano saliti in montagna con l'Iphone? Erano gente affamata, stracciata, con le scarpe rotte (eppur bisogna andare), spesso ladruncoli o gente senza arte né parte (chi si ricorda di Nino?), di sicuro non avrebbero capito una generazione che si crede giovane a 40 anni suonati, e che il massimo della protesta che sa fare è postare la propria insoddisfazione su FB (credendo magari che ci sia pure qualcuno che lo legga)?

A me quest'Italia fa male, non tanto perché si spacca tra Rodotà e Marini (sapendo che comunque la vostra opinione non conta più niente), ma perché se io per caso fossi una ragazzina rom appena arrivata in Italia, mio padre non mi farebbe girare da sola per strada, per non parlare della notte. E non c'entra niente il LORO problema culturale, à un problema nostro e democratico: perché quella ragazzina da sola rischierebbe di essere aggredita, violentata, o quantomeno presa a sputi e male parole da NOI, o da chi assomiglia a noi. Non è neanche fascismo, è quasi Medio Evo.

Pensavo di essere sopravvissuta
Sono sopravvissuta alle bande della gioventù hitleriana
scappando a Praga.

Dopo che mi hanno portato a Lety,
sono sopravvissuta:

fame,
fucilazioni,
iniezioni letali,
squadre di lavoro,
pestaggi
stupri
tifo
e annegamenti
nel fusto di acqua piovana.

Dopo la guerra
volevo una vita migliore
ed ho sposato un uomo bianco.

Solo uno dei miei otto figli
ha ereditato la mia pelle scura di zingara.

Ora lui è in ospedale
a riprendersi da due operazioni
dopo che gli skinheads
lo hanno impalato su un palo metallico.

Non so se sto vivendo
nel 1939 o nel 1995.

Pensavo di essere sopravvissuta,
ma credo di aver solo
barcollato senza arrivare da nessuna parte.

E' fascismo o non lo è? C'è chi afferma che dopo tanti anni anche i fascisti devono avere la libertà di manifestare le loro opinioni. Non mi scandalizzerebbe più di tanto, se non fosse per il vecchio vizio di manifestarle con l'ausilio di sassi, bastoni e tirapugni. Ma non è uno scandalo, perché per esprimere quelle stesse opinioni, oggi non è più necessario essere fascisti.

Siamo alle cronache recenti, e qua occorre SOSTARE UN POCO. Non è più necessario essere fascisti, la china è in discesa anche per chi è democratico e antirazzista. Nel momento che non si ha più la capacità antifascista di indignarsi per Dione Cassio, "può capitare" a tutti (sottolineo: a tutti) di scivolare su un assunto del tipo: se i Rom partecipano alle nostre manifestazioni di vita democratica, dev'esserci qualcuno che ne trae vantaggio. Sanzionando una separazione tra noi e loro, ma anche tra di noi (chi ne trae vantaggio e chi no). Perché i Rom non dovrebbero partecipare alla società come tutti gli altri? E se qualcosa partisse da loro, perché questi stessi democratici e antirazzisti non se ne accorgono mai? Se non si riconosce loro il diritto a far parte della nostra società e dei suoi riti (buoni o cattivi che siano), il campo, il ghetto (dove accadono le peggiori cose), diventano PER FORZA la logica soluzione. Da democratici e antirazzisti (a maggior ragione se con responsabilità politiche) mi aspetterei ragionamenti politici e non di pancia, qual è il dito e quale la luna? Chi fa politica, si deve scandalizzare per una compravendita (ipotetica, non provata) di voti, o per le condizioni materiali in cui questa gente è tuttora costretta? Da dove iniziereste? DOV'E' LA POLITICA E DOVE LO STRABISMO?

Eros
Gli ispettori vengono da noi
Ogni settimana,
Per assicurarsi
Che non infrangiamo nessuna
regola del campo.

Siccome è un campo
Per nomadi
Non ci è concesso avere
Strutture permanenti.

Neanche un traliccio
Per le rose di mia nonna.

Neanche una tenda fissa
che in estate ci ripari dal sole.

Neanche due pali
Cementati al suolo
Per sostenere
I fili per la biancheria
E asciugare i nostri vestiti.

La sola struttura permanente
Che alla fine ci hanno concesso
E' la gabbia attorno
alla cuccia di Eros
Perché è un
pitbull.

Oggi Eros sembra
Uno di noi
E sta lì accovacciato
Senza niente da fare
.

Non dobbiamo prendercela con questi Rom e Sinti, che non capiscono e continuano a chiamare tutto ciò fascismo. Non hanno studiato, la complessità non sempre è nelle loro cifre, ma questa cosa l'hanno chiara, come i nostri nonni: fascismo era fame, violenza, esclusione, dover scappare. Il resto, era roba da carta stampata, o da tastiera, virtuale insomma.

E' vietato sedere all'ombra.
E' vietato ridere, cantare, ballare.
E' vietato fumare, mangiare, bere.
E' vietato cucinare, lavarsi, farsi belli.
E' vietato sputare, cacare, scopare.
E' vietato lamentarsi, piangere, urlare.
E' vietato pregare, chiedere l'elemosina, rubare.
e' vietato correre dall'altra parte del confine.
Cercare la libertà è assolutamente proibito
.

e allora, ripeto, non voglio ASSOLUTAMENTE parlare di Rom e Sinti, ma nel loro inno c'è una NERA LEGIONE, ed ancora oggi - mentre festeggiamo la libertà ritrovata, gli zoccoli dei cavalli della nera legione corrono per le pianure d'Europa. Una legione con volti da bambino, berretti da basket e maglie alla moda: non sapremmo riconoscere le differenze tra noi e loro. Sono lì per rassicurarci...

Comunque: se il 25 aprile non è una festa, cosa resta? La capacità di scandalizzarsi per cosa succede ancora? Ma se oggi la capacità di scandalizzarsi e di scendere in piazza a protestare (cioè: RENDERSI VISIBILI, CONDIVIDERE FISICAMENTE LA POLITICA) resta ai soli fascisti e al M5S (per ragioni ovviamente diverse), continuo a chiedermi: COSA RESTA???

NB: Le poesie riportate sono di Paul Polansky