Pubblicato da Anna_MiM il 19 aprile 2013.
E' in corso in queste ore lo sgombero del campo rom di via Dione Cassio, a
Milano.
Lo sgombero, che era stato annunciato entro la fine del mese, ha subito una
forte accelerata in seguito alle minacce e alle aggressioni di stampo
marcatamente fascista avvenute nei giorni scorsi da parte di gruppi organizzati
di estrema destra tra cui Fiamma Tricolore.
Gli abitanti del campo che, stando agli accordi con il Comune, dovrebbero essere
ospitati presso una struttura della Sogemi ad ora in ristrutturazione in viale
Lombroso, saranno provvisoriamente trasferiti in via Barzaghi, in strutture
container. Ma i posti disponibili in tali strutture sono fortemente inferiori
rispetto alle necessità: solo una parte degli abitanti del campo troverà infatti
sistemazione nei container messi a disposizione dalle istituzioni. E gli altri?
Secondo quanto riferisce Stefano Nutini, del Gruppo di Sostegno Forlanini,
proprio in queste ore gli attori coinvolti nella vicenda stanno vagliando alcune
ipotesi di soluzione. Ma ci chiediamo: possibile che si sia arrivati al giorno
dello sgombero senza una soluzione per queste famiglie?
L'escalation di violenze razziste dei giorni scorsi aveva portato gli abitanti
del campo ad accogliere con favore la proposta di una collocazione provvisoria
avanzata dal Comune. I rom di via Dione Cassio sentivano infatti minata la
propria sicurezza anche in seguito a una gestione quantomeno approssimativa
della vicenda da parte delle forze dell'ordine.
Secondo la testimonianza di Fausto del Naga si è assistito in questi giorni ad
una “mancanza di coordinazione tra la polizia locale, che era presente sul
territorio, e la polizia statale”, che ha ampiamente consentito lo svolgersi di
manifestazioni spiccatamente violente. Ci chiediamo quali siano le ragioni che
portano la polizia ad usare due pesi e due misure: la sicurezza dei rom non è
una priorità?
Forse, banalmente, la maggior parte dei milanesi fatica ad accettare che spesso
i rom abbiano a che fare con la sicurezza non perché la minacciano, ma perché ne
sono privati.
Crediamo sia necessario ragionare con serietà sui temi dell'integrazione, dei
campi rom e della c.s. sicurezza a maggior ragione oggi, giornata in cui dietro
all'accelerazione di uno sgombero si cela nemmeno troppo velatamente la presenza
e l'influenza di gruppi organizzati e violenti di estrema destra.