Corriere Immigrazione di Stefano Galieni, 10 marzo 2013
Nel lato oscuro dei grandi eventi che modificano il volto delle città ricade
anche la finanziarizzazione dei rom. Ne parla Alessia Candito nel suo libro Chi
comanda a Milano.
Chi comanda a Milano è un'inchiesta vecchio stile che si snoda attorno agli
aspetti visibili, gli intrecci opachi o letteralmente mafiosi e criminali che
gravitano attorno a Expo 2015. Nel libro, edito da Castelvecchi, Candito
ricostruisce sette anni di azione politica, si fanno nomi e cognomi dei
personaggi che sono stati e sono parte di speculazioni immobiliari, progetti di
cementificazione, devastazione ambientale e urbanistica. Ma in queste pagine si
parla anche dell'utilizzo cinico di rom e migranti.
Cos'è la finanziarizzazione dei rom cui dedica un capitolo del libro?
"La fortunata espressione non è mia, ma di Mario De Gaspari, ex sindaco di
Pioltello e voce critica della sinistra milanese. È stato lui per primo a
denunciare come per trasformare terreni agricoli o vincolati in edificabili
siano stati utilizzati anche gruppi di rom, volutamente tenuti nel degrado più
assoluto e trasformati in bomba sociale per rendere possibile la trasformazione
di destinazione d'uso di un'area o la “ristrutturazione” o “riqualificazione di
una struttura”. Queste paroline magiche devono sempre mettere sull'avviso: nella
maggior parte dei casi nascondono sempre grandi speculazioni a beneficio dei
soliti noti. In più, in omaggio, il centrodestra meneghino otteneva anche
consenso alimentato dalla paura, indotta e relativa al presunto allarme rom".
A suo avviso, c'è un legame strutturale fra la demonizzazione dei rom, che si è
fatta a Milano e in altre città, e le speculazioni edilizie?
"Non ho dati per affermarlo, ma non mi stupirebbe scoprirlo. Del resto, si
tratta di un metodo collaudato. E i grandi costruttori italiani non si sono mai
dimostrati schizzinosi al momento di fare affari: soci improbabili, metodi
ingiustificabili e devastazioni ambientali sono una costante".
Oltre che contro i rom, per anni a Milano sono state emesse ordinanze che
avevano come obiettivo gli immigrati in base a un'idea securitaria della città.
Cosa ne pensa?
"E' paradossale che Letizia Moratti e il suo vicesindaco Riccardo De Corato per
anni abbiano declinato la parabola sicurezza a forza di ordinanze anti kebabbari,
coprifuoco e sgomberi, proprio negli anni in cui più palesemente Milano si è
riscoperta totalmente infiltrata, o meglio colonizzata dalla criminalità
organizzata, in particolare dalla 'ndrangheta. Gli uomini delle 'ndrine – e lo
dicono la cronaca e le inchieste – non solo sono radicati da decenni a Milano e
in Lombardia, ma sono ospiti fissi di salotti buoni e grandi appalti. Del resto,
sono gli unici oggi che abbiano liquidità cash. E per questo risultano molto
graditi".
Oltre alla questione rom, lei accenna al fatto che in molti cantieri si utilizza
manodopera irregolare spesso immigrata. Hai esempi concreti di tale
sfruttamento?
"Ci sono diversi esempi di cui accenno, sono troppe le storie in proposito su
cui vale la pena continuare a indagare, ma non è un'esclusiva milanese. Basta
entrare in un qualsiasi cantiere da Canicattì a Bolzano per vedere come sono
sempre i lavoratori migranti, volutamente tenuti in condizioni di clandestinità,
a doversi sobbarcare i lavori più onerosi per paghe da fame. È in fondo il senso
della Bossi-Fini: creare una manodopera a basso costo, prona ed estremamente
ricattabile".
Che ruolo gioca in tale contesto la presenza delle grandi organizzazioni
criminali?
"Il radicamento delle organizzazioni criminali e della 'ndrangheta, in
particolare a Milano, non è recente, sono più di 40 anni che attraverso
l'istituto del soggiorno obbligato, numerose famiglie si sono stabilite in
Lombardia e in tutto il nord. Hanno avuto a disposizione numerosa liquidità e
sono entrate nell'economia come attori economici, come Mani Pulite insegna.
Molte persone più preparate di me hanno scritto testi molto validi e argomentati
in proposito. Su un dato credo si possa essere tutti concordi. In questo sistema
politico ed economico le 'ndrine giocano un ruolo da protagonista che solo
mettendo in discussione il sistema si potrà modificare".
Cosa è cambiato con la giunta Pisapia?
"Nonostante le elevatissime aspettative, la situazione è cambiata poco o nulla.
Le operazioni cosmetiche non possono bastare".