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Padova: Dal campo nomadi alla citta' "Il Villaggio della Speranza"
Di Fabrizio (del 15/12/2012 @ 09:05:32, in casa, visitato 1656 volte)

Progetto sperimentale di smantellamento dei campi nomadi tramite l'autocostruzione di alloggi in muratura.

Il progetto di autocostruzione "Villaggio della Speranza" nasce dalla necessità espressa dai Sinti residenti presso il campo comunale di via Tassinari 32, di migliorare le proprie condizioni di vita, uscire dall'emarginazione e proseguire nel percorso di integrazione già iniziato con l'inserimento scolastico dei minori.
L�Opera Nomadi di Padova-Onlus, che da anni persegue la politica dello smantellamento dei campi nomadi comunali attraverso l'individuazione di alternative abitative dignitose, si è fatta portavoce delle esigenze dei Sinti con cui ha ideato e scritto il progetto e ha trovato nell'Assessore ai Servizi Sociali Claudio Sinigaglia un convinto sostenitore.
La creazione del Villaggio della Speranza coniuga infatti le disponibilità dell'Amministrazione Comunale con il rispetto delle tradizioni sinte, ovvero la volontà di vivere con le rispettive famiglie allargate. La linea della condivisione e della responsabilizzazione dei sinti non si è fermata con la definizione del progetto ma ha previsto la partecipazione della comunità, rappresentata da un mediatore sinto, a tutti gli incontri tecnici con i Referenti del Comune di Padova durante tutto l'iter del progetto.
Incaricata dal Comune come "soggetto promotore", l'Opera Nomadi ha provveduto a:
- individuare l�impresa per la costruzione degli alloggi e delle opere connesse, previa approvazione del Settore Infrastrutture del Comune di Padova,
- seguito i Sinti nella partecipazione al corso di formazione professionale per muratori e nella fase concreta dell�autocostruzione.



Il Settore Infrastrutture del Comune di Padova si è fatto carico della necessaria attività di alta sorveglianza, ai fini della regolare esecuzione dell�opera, della contabilità generale e dei conseguenti pagamenti. Sono stati costruiti alloggi, quattro per ciascuna delle tre palazzine di due piani. Ogni alloggio è costituito da un locale soggiorno-cottura, due camere da letto e un bagno, il tutto per una superficie calpestabile di circa 50 mq con giardinetto di pertinenza e posti auto coperti realizzati in struttura leggera. Il cantiere si è aperto nel luglio 2008 e si è chiuso a novembre 2009 e la consegna delle abitazioni è stata effettuata a dicembre 2009.
L�area e gli alloggi sono di proprietà del Comune di Padova e sono stati assegnati in affitto alle famiglie sinte. A differenza di quanto non accade in tutti i campi nomadi comunali in cui domina la legge dell'assistenzialismo, i singoli nuclei hanno stipulato i contratti delle utenze a proprio nome, pagando le relative bollette.



Per approfondire:
Renata Paolucci in "Politiche possibili. Abitare le città con i rom e i sinti" a cura di Tommaso Vitale, Carrocci Editore.