A San Maurizio e Mancasale le nuove microaree per i Sinti
Di Fabrizio (del 09/09/2012 @ 09:05:03, in casa, visitato 1371 volte)
Il Resto del Carlino - REGGIO EMILIA di Federico Malavasi
I Sinti in via Gramsci (Artioli) - Il Comune ha deciso di spostare alcune
famiglie del campo di via Gramsci
Reggio Emilia, 3 settembre 2012 - LA COMUNITA' sinti di via Gramsci si prepara a
traslocare. E' infatti di pochi giorni fa (precisamente del 31 di agosto) il via
libera ad un provvedimento dirigenziale del Comune che stabilisce la
realizzazione di due nuove microaree - una a San Maurizio e una sempre a Mancasale
- destinate ad ospitare le famiglie che attualmente vivono nel campo
alla periferia nord della città. Questo intervento rappresenterebbe un ulteriore
passo in avanti sulla strada del progetto, approvato dal consiglio comunale
nell'ottobre del 2007 e finito al centro di una lunga scia di polemiche,
che si
era prefissato lo scopo di migliorare le condizioni abitative della comunità sinta, «andando oltre il concetto dei campi sosta».
E così, dopo la prima microarea creata in via Felesino - a Villa Cella - si
apre ora un'ulteriore valvola di sfogo per gli abitanti del sempre più affollato
campo di via Gramsci. Sulla scia dell' ‘esperimento' di Villa Cella, il Comune
ha quindi individuato due aree idonee ad ospitare le famiglie sinti, una in via
Beretta (a Mancasale) e l'altra in via Zannoni (un'area di campagna non molto
abitata nella zona est della città, non lontano da San Maurizio).
L'INTERVENTO, si legge nel documento di piazza Prampolini, prevede
«per
ciascuna nuova microarea l' ‘urbanizzazione' di un terreno di 660 metri quadri,
la pavimentazione della zona per il parcheggio di roulotte e case mobili, la
realizzazione di 5 colonnine per l'allaccio di acqua ed elettricità, due servizi
igienici, un impianto di illuminazione e uno di smaltimento di acque di scarico
e piovane». I lavori, puntualizzano dal Comune, verranno portati a termine in
meno di un anno dal loro inizio. Per quanto riguarda i costi, si stima una spesa
di 230mila euro, finanziati per il 90% (207mila euro) da fondi regionali. Fondi
(261mila euro in tutto per la provincia di Reggio) che la giunta di viale Aldo
Moro ha sbloccato nel giugno scorso per il «miglioramento delle condizioni di
vita nei campi nomadi». Un provvedimento che ha fatto andare su tutte le furie
il capogruppo della Lega in sala del Tricolore Giacomo Giovannini («Appuriamo
che Errani ha più a cuore i nomadi che i terremotati»).
DI TUTT'ALTRO tenore invece l'accoglienza riservata alla notizia dagli
abitanti del campo sosta di via Gramsci. «Ben vengano le microaree - esulta
Silvio Truzzi, che il campo di Mancasale lo ha visto nascere -. Qui ci sono
quasi 40 ‘campine', e, quando ci siamo tutti, siamo circa in 300. E più le
famiglie si allargano, più serve spazio». Uno spazio che in via Gramsci ormai
non c'è più. «Le casette sono una attaccata all'altra . Non c'è privacy e se per
disgrazia dovesse scoppiare un incendio sarebbe un disastro. Con queste nuove
sistemazioni si potrebbero invece avere spazi idonei per vivere dignitosamente».
Qualche perplessità in più invece riguardo alle dimensioni ipotizzate per le
nuove microaree. «Per 660 metri quadri - continua Truzzi - non vale nemmeno la
pena di iniziare i lavori. Nel giro di due anni, con l'arrivo di figli e nipoti
e il conseguente ampliarsi delle famiglie, si sarebbe ancora da capo. Ne
servirebbero almeno mille». Il progetto si preannuncia comunque tutto in salita.
Il rischio è che - vista anche la non semplice situazione economica - si
scoperchi un ‘vaso di Pandora' ancora peggiore di quello di Villa Cella.
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