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Gli articoli sono di ieri, giovedì 5 luglio
SICUREZZA. SMANTELLATO CAMPO ABUSIVO DI VIA
GATTO/CAVRIANA: 4 FAMIGLIE SISTEMATE IN VIA BARZAGHI E SEGUITE DA SERVIZI
SOCIALI da
Partecipami.it
Granelli: "Abbiamo già chiesto all'Autorità giudiziaria di destinare l'area
a cantiere o parcheggio"
Milano, 5 luglio 2012 - Come annunciato pochi giorni fa dall'assessore alla
Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale, Volontariato e Protezione civile
Marco Granelli, si è svolto questa mattina lo smantellamento
dell'insediamento abusivo di via Gatto/Cavriana, in zona Forlanini, e di altri 3
micro-insediamenti presenti in un'area privata attigua, per un totale di circa
200 rom di nazionalità romena.
L'intervento, concordato con la Questura, è stato realizzato dalla Polizia
locale insieme alla Polizia di Stato e ai Carabinieri. Sul posto anche la
Protezione civile, i Servizi sociali del Comune di Milano e il Nucleo di
Intervento rapido che si sta occupando dell'abbattimento delle baracche.
Il campo di via Gatto, occupato da circa 150 persone di cui la maggior parte
provenienti da via Sacile dopo l'incendio del 15 aprile scorso, insisteva su
un'area demaniale soggetta a sequestro da parte della Magistratura per reati
ambientali: ragione per cui gli occupanti abusivi erano già stati denunciati
all'autorità giudiziaria.
Com'era stato fatto per gli occupanti di via Sacile, a tutte le famiglie
presenti in via Gatto è stata proposta una sistemazione alternativa presso le
strutture della Protezione civile e l'avvio immediato di un percorso di
integrazione seguito dai Servizi sociali. Soluzione accettata da 4 nuclei
familiari, per un totale di 20 persone, subito trasferite in via Barzaghi.
"Per sottrarre quest'area al degrado - afferma l'assessore Granelli - abbiamo
già chiesto all'Autorità giudiziaria di destinarla a nuovo uso come area di
cantiere o parcheggio e stiamo effettuando gli opportuni sopralluoghi tecnici.
Impensabile, infatti, recintare uno spazio così vasto. In attesa della soluzione
definitiva, sorveglieremo 24 ore su 24 per evitare nuove intrusioni".
"Questo allontanamento - aggiungono gli assessori Marco Granelli e
Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) - è stato svolto con
professionalità dagli operatori della Polizia locale e dei Servizi sociali e
dimostra che è possibile contrastare il degrado offrendo alle persone soluzioni
dignitose, senza dividere le famiglie, e avviando percorsi di integrazione.
Importante anche il confronto con alcune associazioni del terzo settore e della
consulta. Collaborazione che intendiamo rafforzare, anche con le rappresentanze
delle famiglie rom, nell'ottica di quanto indicato dalla strategia nazionale del
ministro Riccardi per rom, sinti e caminanti".
Sgomberi di Bacula e via Gatto: il preludio del piano comunale per i rom?
Domani il Comune di Milano presenterà il piano per Rom Sinti e Camminanti per il
prossimo triennio e il relativo percorso di consultazione e partecipazione, per
la prima volta aperto agli interessati e agli enti e associazioni che li
rappresentano e tutelano.
Eppure ieri la polizia locale ha sgomberato per l'ennesima volta l'area del
cavalcavia Bacula e di Via Colico, che esiste di fatto dal 2005, e stamattina
circa 200 persone sono state allontanate dal campo sorto in via Gatto/Cavriana a
seguito dei due incendi che nel mese di aprile hanno distrutto l'insediamento di
Via Sacile.
"Non capiamo il motivo di uno sgombero, a maggior ragione in una situazione
tanto delicata quale quella di queste famiglie, che hanno già subito due volte
la distruzione delle loro abitazioni - commentano i volontari di Medicina di
Strada del Naga - per di più a un giorno dalla presentazione di un piano che
promette l'avvio di un percorso partecipato per individuare alternative e
soluzioni percorribili con il coinvolgimento dei diretti interessati".
"Un piano per Rom, Sinti e Camminanti non può partire dagli sgomberi. Negli
scorsi mesi era iniziato un percorso di confronto fra i rappresentanti delle
famiglie della comunità sgomberata stamattina, il Naga, la Consulta Rom e Sinti
di Milano e il Gruppo Forlanini e l'Amministrazione, bruscamente interrotto
all'inizio di maggio dal Comune stesso, che ha ripreso il dialogo solo ora a
suon di ruspe" concludono i volontari del Naga.
L'interruzione del percorso ha sfiduciato le famiglie del campo, che in larga
parte hanno deciso di allontanarsi dall'area non vedendo accolta la richiesta di
essere posti sotto la tutela diretta del Comune e non di enti terzi.
Il Naga ritiene che l'avvio di un percorso che sia davvero condiviso debba
necessariamente passare dalla fine degli sgomberi e dall'ascolto delle proposte
dalla comunità.
Il Naga continuerà a portare assistenza nelle aree dismesse della città, nei
campi rom e ovunque ce ne sia bisogno, continuando a denunciare la violazione di
ogni diritto.
Info:
Naga: 347.1603305 - 02.58102599
naga@naga.it
Stamattina, a partire dalle 8 e fino alle 12,30, con un notevole
dispiegamento di polizia locale (incluse squadrette piuttosto decise, all'opera soprattutto negli insediamenti più piccoli e con modi molto bruschi e offensivi), polizia di stato e carabinieri (restati invece ai margini), sono stati distrutti gli insediamenti informali di via Gatto - Cavriana, Forlanini - caserma e Forlanini - casette.
Contestualmente all'esecuzione dello sgombero, in particolare nel campo di Gatto
- Cavriana, è stata proposta agli abitanti, dall'ass. Granelli (alla presenza dei
drr Minoia e Palazzo), la sistemazione alla Protezione civile con l'avvio di procedure di rilevazione socio-anagrafica, avviamento al lavoro e a soluzione abitativa, iscrizione a scuola per i minori, su tempi medio - lunghi, a seconda delle
singole situazioni familiari, comunque rispettate nella loro integralità.
Questa proposta è stata accettata, su un complesso di circa 200 abitanti tra i tre insediamenti, solo da 22 persone (in diversi casi con minori), che sono state
avviate in via Barzaghi; l'adesione francamente modesta va attribuita alle modalità sbrigative con cui è stata proposta questa soluzione, troppo compressa rispetto alla procedura d'imperio e a tappe forzate dello sgombero incombente; lo stesso esito deludente dell'ospitalità dei primi 43 soggetti in via Barzaghi, dopo
il rogo definitivo di via Sacile, avrebbe dovuto consigliare, come era già stato
anticipato alle autorità, un approccio meno condizionato dall'urgenza e più preoccupato del messaggio di inclusione che esso voleva significare, da modularsi e
prepararsi con maggior anticipo.
Risulta incomprensibile la fretta con cui si è voluto procedere allo sgombero, pur da tempo preannunciato tra luglio e agosto, ma senza che requisiti ulteriori
di urgenza pregiudicassero o aggravassero il carattere abusivo dell'insediamento; oltretutto, il sopralluogo della Commissione sicurezza sociale del Comune, lunedì 2, aveva evidenziato alcune richieste di dotazione basilari (acqua, servizi
igienici, ritiro immondizia) che sembravano preludere a un approccio meno emergenziale, pur senza rinunciare all'orizzonte dello svuotamento dell'area.
I 22 soggetti ora ospitati in Barzaghi saranno una cartina di tornasole importante, su cui tutti dovremo investire. Ma non ci possiamo nascondere che gli eventi
di stamane - che potevano rivestire il carattere di una prova importante del comportamento del Comune, che verrà sancito domani con la presentazione delle linee generali della politica nei confronti di rom e sinti a Milano - hanno evidenziato gravi errori procedurali, già segnalati dallo sgombero di Bacula ieri.
Gruppo sostegno Forlanini - Milano, 5.7.2012
Soffia di nuovo il vento degli sgomberi a Milano
- di
Karma Mara
Oggi si è rialzato prepotente il vento degli sgomberi sui campi rom non
autorizzati a Milano.
Questa mattina verso le sette sono arrivate in via Cavriana le ruspe del comune
seguite da protezione civile, polizia municipale, servizi sociali, l' assessore
Granelli, Mastrangelo e Minnoia (responsabile degli adulti in difficoltà).
Intervista a Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza e coesione sociale
Presenti nel campo al loro arrivo più di 150 persone, di cui 40 minori, molti
appena nati, e le associazioni della zona, gruppo sostegno Forlanini e Consulta
rom.
L'amministrazione ha proposto agli occupanti un censimento, 70 posti presso la
protezione civile per un paio di mesi, l' iscrizione dei minori in strutture
scolastiche, percorsi da avviare per ottenere la residenza e un inserimento
lavorativo per gli adulti, il tutto sostenuto dal terzo settore (caritas). Solo
22 persone hanno accettato le soluzioni proposte dall'amministrazione, le altre
sono attualmente sparse in gruppetti per la città.
Ma come mai quasi nessuno degli occupanti si è sentito di accettare le soluzioni
prospettate? Facciamo un passo indietro. Gli abitanti del campo di via Cavriana
arrivano tutti dall'ex insediamento di via Sacile che per due volte questo
inverno è andato a fuoco. I pochi nuclei familiari che avevano accettato l'aiuto
della caritas, dopo i ripetuti incendi, nel tempo hanno fatto rientro nel nuovo
campo di via Cavriana scottati dall' aver trovato solo ospitalità senza alcun
progetto concreto.
Il nuovo insediamento è stato sostenuto nel tempo dalle associazioni della zona,
tra cui anche il Naga, associazioni che per affrontare l ‘emergenza, ma non
solo, avevano iniziato ad incontrare regolarmente gli assessori Granelli e
Maiorino avendo come obiettivo comune l'uscita dall'illegalità e l'integrazione.
Gli incontri tra associazioni e amministrazione hanno subito una brusca
interruzione per uno stop arrivato dalla stessa amministrazione, stop durato
fino a ieri sera quando le associazioni sono state convocate alle 20 per un
incontro d'urgenza alle 21.00 presso palazzo Marino. Presenti all'incontro
Consulta Rom, gruppo sostegno Forlanini, un paio di abitanti del campo di via
Cavriana e gli assessori.
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Durante l'incontro non è stato chiarito se lo sgombero di oggi sarebbe stato
certo, l'unica cosa certa è che se si voleva arrivare ad una soluzione politica
della questione, sono mancati, come denunciano le associazioni, tutta una seria
di passaggi reali nel tempo, passaggi che avrebbero potuto in sostanza fare la
differenza e produrre con lo sgombero di oggi una soluzione dignitosa per i
nuclei familiari coinvolti. Quello che le associazioni sottolineano è che
l'azione dell'amministrazione di questa mattina fosse soltanto un tentativo “non
reale” di dare una soluzione e che nonostante le aperture e le novità portate da
questa amministrazione, le modalità di intervento ricalcano purtroppo quelle
usate dalle amministrazioni precedenti. Questo tipo di modalità, sostengono le
associazioni, non fa altro che rinforzare la sfiducia da parte della popolazione
rom e produce il risultato di oggi: più di 120 persone senza un tetto e a zonzo
per la città, con un assessore Granelli che cerca di far passare questa diaspora
come una libera scelta degli individui.
Continuiamo a chiederci... ma il vento è cambiato?