Asti, "Un diverso punto di vista sul campo nomadi"
Di Fabrizio (del 28/06/2012 @ 09:08:21, in Italia, visitato 1769 volte)
Segnalazione di Elvis Asti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Replica
Gentile Direttore,
voglio esprimere, da cittadina e da operatrice sociale, il mio dissenso, la
tristezza e la rabbia per le forme e i modi del comunicato congiunto dei
segretari provinciali del sindacato dei vigili del fuoco di Asti, (pubblicato
oggi, 18 giugno, nelle pagine del Piemonte de La Stampa) sulle condizioni del
campo nomadi : se è certamente condivisibile che tutti i lavoratori, in
particolar modo chi svolge una funzione così preziosa come quella svolta dal
corpo dei vigili del fuoco, siano messi nelle condizioni di fare bene il proprio
lavoro, con tutte le precauzioni dovute alla loro sicurezza e incolumità, ancora
più imprescindibile deve essere il rispetto per la dignità di ogni essere umano.
Fare riferimento esplicito a “mancanza di igiene, maleducazione, violenza,
intimidazione” come fossero tratti specifici di un gruppo sociale (se non
etnico!) e non come naturali conseguenze di una degradante condizione
socio-abitativa, rischia di rafforzare la stigmatizzazione e il pregiudizio, già
purtroppo assai diffusi.
E, con tutto il rispetto, il problema principale dei campi nomadi, quello per il
quale bisognerebbe davvero dibattere pubblicamente e chiedere ad alta voce
misure urgenti, non è la sicurezza dei vigili o di altri operatori che
occasionalmente vi operano, semmai la condizione al limite dell'umanità in cui
gli stessi abitanti dei campi sono costretti a (soprav)vivere; l'immondizia, le
pozze maleodoranti, i ratti e gli escrementi, citati dal comunicato, non sono
solo odiose difficoltà da gestire durante un intervento esterno: sono il
desolante scenario quotidiano di persone, di donne, di uomini, di anziani, di
donne incinte, di bambini, di ragazzini,di neonati, di malati.
E' questa l'indecenza.
Questo è intollerabile.
Sperando che il Suo giornale possa dar voce anche ad un diverso punto di vista,
nell'ambito di una dialettica democratica e costruttiva, La ringrazio e la
saluto cordialmente
Elisa Stillitano
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