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25 aprile. A Pisa il Comune ricorda la festa della Liberazione, sgomberando i rom
Di Fabrizio (del 27/04/2012 @ 09:25:11, in conflitti, visitato 1891 volte)

Pisanotizie
Ieri pomeriggio un'ingente dispiegamento della Polizia Municipale si è recato sotto il Ponte delle Bocchette per intimare di allontanarsi da Pisa alle poche famiglie che lì hanno trovato riparo dopo lo sgombero dai Frati Bigi. Momenti di tensione con una signora che ha avuto un malore ed è stata condotta in ambulanza al Pronto Soccorso. Atteso nella giornata lo sgombero definitivo dell'area

Come si celebra il 25 aprile a Pisa, giorno della Liberazione dal nazi-fascismo? In molti modi, si direbbe. Il nostro giornale negli scorsi giorni ha pubblicato la notizia di innumerevoli commemorazioni ed eventi organizzati sul territorio cittadino e provinciale, legati a una delle "festività" più importanti della nostra democrazia. Eppure il 25 aprile 2012 rimarrà nella storia della città non solo per essere stato il 67° anniversario della Liberazione.

Nella giornata di ieri infatti, in località "Il Tondo", dove da meno di 72 ore avevano trovato un rifugio di fortuna alcune famiglie in emergenza abitativa che avevano lasciato negli scorsi giorni l'ex convento dei Frati Bigi, si sono recate cinque auto e due moto della polizia municipale per un totale di quasi venti agenti. Un dispiegamento di forze ingente con il solo scopo, all'apparenza, di intimare ai presenti di abbandonare il proprio giaciglio.

Un primo "avviso" da parte della polizia municipale c'era stato nella giornata di lunedì e ieri la nuova "visita". "Sono scesi dalle auto e subito hanno indossato guanti di pelle nera", così raccontano i testimoni presenti a "Il Tondo".

"Ci hanno intimato - proseguono - non solo di lasciare il campo entro domattina (oggi per chi legge, ndr.), ma di lasciare Pisa e alle nostre insistenze sul fatto che non abbiamo un posto dove andare si sono fatti aggressivi. Una donna per il forte spavento dopo l'aggressione verbale di uno dei vigili si è sentita male. E' stata chiamata un'autoambulanza e la signora è finita al pronto soccorso". Ed è proprio intorno a questo episodio che la giornata di ieri ritrova, purtroppo, una sua sintesi.

Secondo quanto riportato dai presenti, a provocare il malore della donna sarebbero stati i modi usati dal vicecomandante Migliorini e dall'ispettore Derri, che già in in occasione del recente sgombero dell'ex convento dei Frati Bigi, ricordano ancora i presenti, avevano tenuto un "atteggiamento particolarmente duro" nei confronti dei rom.

Vittima delle "escandescenze" dei due è stato anche uno dei giovani presenti al campo che, nel tentativo di riprendere la scena, ha visto - raccontano ancora i presenti al campo - letteralmente "volare" il suo cellulare in seguito a una manata.

La donna è stata subito condotta al Pronto Soccorso di Cisanello dove è rimasta in osservazione fino alle 18, poi rilasciata con un referto che riportava "stress psicologico (per sgombero della polizia)" . Al Pronto Soccorso sono poi arrivati anche Derri e Migliorini si sono recati nel tardo pomeriggio al Pronto Soccorso per verificare lo stato di salute della donna. Da quanto hanno raccontato i parenti di quest'ultima i due avrebbero incontrato anche i medici che l'hanno tenuta in osservazione.

Ma che il clima di ieri fosse tutto tranne che sereno, nonostante si trattasse di una decina di persone che da alcuni giorni dormono su dei materassi a cielo aperto, senza tende o baracche dove ripararsi, lo dimostra anche il fatto che dalla macchina della polizia municipale, dove erano presenti Migliorini e Derri, abbiamo sentito pronunciare insulti non si sa bene se rivolti agli occupanti del campo o ai redattori che erano giunti sul posto.

Sembra che l'Amministrazione pisana abbia ormai smesso di santificare le feste, sacre o laiche che siano. Dopo lo sgombero del venerdì santo, arriva quello del 25 aprile, quasi la logica delle liberalizzazioni commerciali abbia toccato da vicino anche i tempi di interventi e di azione .

Intanto il problema di fondo rimane irrisolto: "Continuiamo a essere vittime di vessazioni - affermano le famiglie - ma non sappiamo ancora dove andare per trovare riparo. Senza casa non ci fanno un contratto di lavoro e senza un contratto di lavoro non riusciamo a prendere una casa. Molti di noi lavorano al nero ma ormai sempre meno, perché il lavoro scarseggia".

Forse che l'unica Liberazione - si fa per dire - che si è festeggiata ieri a Pisa è stata proprio quella de "Il Tondo"?