Da
Roma_und_Sinti
by Lyssandra Sears
Gli atteggiamenti ostili verso i Rom in Svizzera stanno rendendo
difficile la vita agli Jenische, un gruppo etnico nomade completamente separato,
con una lunga storia nel paese [...].
13/04/2012 - I leader jenische dicono che la reputazione dei Rom riguardo
all'accattonaggio, furto e prostituzione, sta peggiorando l'immagine degli
Jenische, e sta comportando un cambiamento di atteggiamento verso gli Jenische.
"Veniamo spesso abusati," dice Daniel Huber, presidente di "Radgenossenschaft
der Landstrasse", l'associazione che protegge i diritti degli Jenische, nomadi
che per secoli hanno vissuto in Europa.
"Spesso, ad esempio, in Svizzera per strada veniamo appellati -sporchi
zingari-".
L'associazione conta circa 35.000 membri Jenisch, di cui 3.500 ancora
conducono uno stile di vita nomade, mentre il resto è stanzializzato in case
permanenti. Anche se sono completamente separati dai Rom, molti Svizzeri non
sanno riconoscere le differenze.
Anche se in Svizzera è sempre esistita una popolazione rom, il loro numero di
recente è significativamente aumentato, a causa dell'adozione della direttiva UE
sulla libera circolazione delle persone.
"In realtà alcuni Rom di altri paesi si comportano come elefanti in un
negozio di porcellane," ha detto a Tages Anzeiger il presidente della Naschet Jenische Foundation, Uschi Waser.
"Purtroppo, è difficile far loro rispettare le nostre regole."
"Molte persone accettano che non tutti i Rom sono mele marce". Tanto Waser
che Huber riconoscono che il cattivo comportamento di pochi sta infangando la
reputazione di entrambe i gruppi etnici.
Inoltre, i Rom sono anche usati come capro espiatorio dell'aumento di
attività criminali.
"Molti delinquenti operano tra i confini, ma soltanto alcuni di loro sono
Rom," ha detto al giornale Venanz Nobel, vice-presidente della Transnational Jenische Assocation.
"Ma le notizie sono dominate dai Rom, che perpetuano i vecchi pregiudizi per
cui sono zingari ladri."
Nobel è anche preoccupato delle azioni intraprese, con la scusa di proteggere
i bambini che i Rom userebbero per attività criminali. Intravede paralleli con
le azioni intraprese tra il 1926 ed il 1972, quando circa 600 bambini jenische
vennero sottratti ai loro genitori.
"Ancora oggi," dice Nobel, "i bambini sono una scusa, mentre il vero
obiettivo è di ripulire e liberare le strade dagli zingari."