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Fuochi e nebbie in val Padana
Di Fabrizio (del 17/04/2012 @ 09:17:57, in Italia, visitato 2071 volte)

Domenica sera è tornato il fuoco, a distanza di 10 giorni, a riprendersi ciò che era rimasto dell'insediamento di via Sacile, che ora non esiste più. Il racconto di chi c'era:

Milanoinmovimento Di nuovo a fuoco il campo rom di Via Bonfadini! Aggiornamenti in diretta e foto. a cura di Karma Mara

23.30 Una cinquantina di persone accetta una sistemazione provvisoria di una notte presso la Caritas.
23.00 Una parte degli abitanti del campo si rifiuta di accettare la soluzione che li vedrebbe per una notte presso la Caritas (che offrirebbe loro un tetto ma non posti letto): la loro preoccupazione è quella di trovare una nuova area e non una sistemazione temporanea per la notte. Chiedono alle autorità la possibilità di accamparsi presso il Parco Lambro o di restare nell'area bruciata.
L'amministrazione rimane ferma sulle sue proposte invitando le famiglie ad accettarle, pena lo sgombero.
La protezione civile porta tea e biscotti, ma nessuna tenda. Gli assessori Granelli e Majorino contatteranno domani mattina le associazioni per cercare di gestire l'emergenza.
22.30 L'amministrazione propone di suddividere gli abitanti del campo in tre grandi gruppi, senza separare le famiglie da sistemare rispettivamente pquesta notte alla Caritas, alla Ceas e dai Francescani di via Saponara. Ancora da capire quale sarà la soluzione per i giorni a venire soprattutto dal momento che l'area non è più considerata agibile ed è stata sigillata.
22.09 Si susseguono le testimonianze, sembra proprio che il tempo intercorso tra le chiamate d'emergenza e l'arrivo dei soccorsi sia stato particolarmente lungo e soprattutto che all'inizio i vigili del fuoco erano in numero e con mezzi palesemente al di sotto delle necessità…come dire: hanno voluto che il campo finisse di bruciare del tutto? Questa la domanda pesantissima che ci si sta ponendo.
21.45 Gli Assessori Comunali, in accordo con gli abitanti del campo, stanno procedendo ad un censimento delle persone per capire quante siano. Si parla di trovare una soluzione per stanotte anche se ancora nessuno dice quale potrebbe essere. Nel frattempo alcune donne del campo contiguo hanno detto agli Assessori che le prime fiamme sono state viste alle 20.00 e la prima telefonata ai vigili del fuoco è stata fatta alle 20.05. Chiedono quindi come mai i primi soccorsi siano arrivati solo alle 20.30 visto e considerato che dovevano giungere da piazzale Cuoco che è a poche centinaia di metri dal campo.
21.33 Sono arrivati gli Assessori comunali Granelli e Majorino. Si attende di capire se e cosa proporranno per affrontare la situazione d'emergenza in atto. Alcuni volontari intanto si sono recati alla vicina parrocchia, sembra per chiedere delle coperte per le persone che hanno perso tutto. Sembra inoltre che poco fa la Polizia abbia portato via un abitante del campo che affemava di aver visto la dinamica che ha portato all'incendio.
21.20 E' di nuovo in fiamme il campo rom di Via Sacile Bonfadini.
Dopo l'incendio di alcuni giorni or sono in questo momento si stanno di nuovo propagando le fiamme.
Le prime voci parlano di un incendio causato da una persona del campo, sembra in stato di ubriachezza, si dice si tratti di un gesto di disperazione e fronte di una situazione ormai ancor più drammatica del solito.
Gli abitanti del campo sono ora in mezzo alla strada, nei pressi di una rotonda dove hanno ripreso a circolare i tir e senza alcun posto dove andare.
C'è un'autopompa dei vigile del fuoco, diverse macchine dei carabinieri, si dice stia arrivando l'assessore Granelli del Comune di Milano.


La sera stessa su Facebook, appare un messaggio di Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del comune di Milano:
il campo rom di via sacile è andato a fuoco. siamo qui con l'assessore granelli e alcuni volontari che ringraziamo. Stiamo cercando soluzioni per la notte. Aspettiamo già la solita accozzaglia di razzisti che da domani ci dirà di lasciarli,anche i bambini, al loro destino.

La distruzione pressoché totale dell'insediamento, mette anche a tacere i sospetti e le indagini che sarebbero nate dal primo incendio del 4 aprile scorso. Nel frattempo si era anche aperto un dialogo tra occupanti del campo, associazioni ed amministrazione comunale. Sulla situazione attuale:

Milanoinmovimento Aggiornamenti dal campo rom di via Sacile Anna Pellizzone e Karma Mara

Terra bruciata. Quello che rimane del campo di via Sacile sono una distesa di macerie e qualche baracca sopravvissuta. Centinaia di uomini, donne e bambini sono rimasti senza tetto e alla situazione di emergenza immediatamente successiva all'incendio dovrà far seguito necessariamente una soluzione più definitiva. Proprio in queste ore le autorità stanno discutendo come affrontare la situazione.
Le associazioni, che questa mattina erano al campo, hanno chiarito che le persone che ieri sera non volevano in prima battuta passare la notte presso la Casa della Carità di Don Colmegna - anche in seguito ad esperienze passate che hanno visto l'affidamento dei minori ai servizi sociali con separazione dalle famiglie - hanno infine accettato di recarsi al Ceas del Parco Lambro (Centro Ambrosiano di Solidarietà).
Le difficoltà nei rapporti tra la comunità Rom e la Casa della Carità hanno origine durante la precedente amministrazione, quando la fondazione di Don Colmegna, in particolare in occasione dell'incendio al campo Rom di via Triboniano del 2007, aveva avviato una stretta collaborazione con la Giunta Moratti applicando il Patto di Legalità, in linea con il criticato Decreto emergenza - noto come Piano Maroni - dichiarato poi illegittimo dal Consiglio di Stato nel novembre 2010.
Il Decreto Emergenza e tutti i decreti attuativi ad esso successivi prevedevano la nomina di commissari speciali, autorizzazioni di allontanamenti, sgomberi e schedature. Non stupisce quindi che il ricordo di quegli anni abbia spinto molte famiglie a rifiutare di dormire sotto il tetto della Casa della Carità.


Il presunto responsabile dell'incendio sembra sia stato identificato e forse catturato ieri sera in zona Rogoredo in seguito a una collaborazione tra gli abitanti stessi del campo e le forze dell'ordine.
Sempre secondo quanto appreso ieri sera, le famiglie rom questa mattina saranno scortate al campo per recuperare i pochi averi non compromessi dalle fiamme, mentre l'area sarà a breve interessata da una bonifica integrale che aprirà la strada alla ripresa dai lavori di fognatura.
Quello che rimane da chiarire è la ragione del ritardo dei Vigili del Fuoco denunciato da alcuni presenti. Secondo alcune testimonianze raccolte da Milano in Movimento questa mattina tra la chiamata ai pompieri e l'arrivo della prima autopompa è infatti trascorsa circa mezz'ora, nonostante la stazione dei vigili del fuoco si trovi in piazzale Cuoco a poche centinaia di metri dal campo bruciato.

«Siamo andati a chiamarli anche di persona recandoci alla stazione», hanno dichiarato alcuni testimoni, «ma la risposta è stata che per l'intervento era necessario aspettare una chiamata». Chiamata che, come testimoniato dalla foto [...], è stata effettuata alle 20.05.
A breve aggiornamenti su questo sito.


Finalino sconsolato:

Contemporaneamente, sempre a Milano, lunedì mattina si svolgeva una conferenza stampa per illustrare un piano elaborato da Rom, cittadini e associazioni, sul destino di un altro insediamento, comunale stavolta. Un progetto frutto di anni di lavoro.

Scarsa a nessuna attenzione, escludendo una manciata di secondi (vedi dopo 8'45") sul TG regionale. Sembra che i Rom vadano bene quando fanno scandalo, che brucino come in via Sacile o che diano voce all'insoddisfazione del cittadino medio (vedi appena uscito). Cercare assieme soluzioni (e non da ieri) pare destinato a restare una non-notizia.

    Chiudo, con la terza segnalazione dall'insediamento bruciato. Non ho avuto tempo per recarmi lì o sentire i superstiti all'incendio, quindi la parola torna a:

Milanoinmovimento Profughi rom di via Sacile: le soluzioni Pubblicato da Anna_MiM

Dopo gli incontri di oggi, il Comune, insieme alle associazioni di volontariato e alla Protezione civile, ha messo a disposizione le proprie strutture per dare alloggio alle 120 persone evacuate dopo l'incendio che stanotte ha bruciato le baracche del campo rom di via Sacile.
Le strutture messe a disposizione dal Comune hanno carattere temporaneo (dai 6 ai 15 giorni) e sono adatte solo per fronteggiare l'emergenza, ma consentono di non dividere i nuclei familiari e, quindi, di non separare i minori dai loro genitori.
Tra i profughi del campo cento persone si sono rifiutate di accettare le soluzioni proposte dal Comune e hanno trovato rifugio sotto una tettoia nei pressi di viale Forlanini. La polizia, già pronta per lo sgombero, ha poi sospeso l'operazione. Il gruppo di sostegno Forlanini sta provvedendo in queste ore a fornire coperte e vestiario.
In merito alla vicenda, il sindaco Pisapia ha dichiarato: "Occorre innanzitutto trovare i responsabili di questo incendio, perche' pare sia di natura dolosa, e su questo ovviamente ho la massima fiducia nell'attivita' della Procura". Secondo il sindaco, pero', e' necessario "dall'altra parte trovare soluzioni importanti per coloro che abitavano in quel luogo e ai quali adesso dobbiamo offrire ospitalita', ma in un percorso di inserimento".
Nel frattempo, il campo di via Sacile, dove oggi gli abitanti del campo, scortati dalle forze dell'ordine, si sono recati per recuperare i loro averi e dove erano pronti a reinsediarsi, è stato definitivamente chiuso e presto, sull'area interessata dal cantiere della MM per l'allargamento della Paullese, partiranno i lavori.
Attualmente tutta la zona è presidiata dalla Polizia locale e dalle Forze dell'Ordine per impedire l'accesso e garantire la sicurezza e la legalità.
Anche le poche baracche superstiti all'incendio sono state già abbattute nel pomeriggio. [...]