Da
Roma_ex_Yugoslavia
Tanjug
BELGRADO - Circa 30.000 persone in Serbia, soprattutto Rom, non hanno
documenti personali. mentre 6.500 non sono iscritti al registro delle nascite,
il ché li rende giuridicamente invisibili.
Il responsabile ACNUR in Serbia, Eduardo Arboleda, ha dichiarato lunedì
che la Serbia è cosciente di questo problema con gli apolidi, ed assieme
all'ACNUR sta lavorando ad una soluzione, aggiungendo che con l'adesione di
emendamenti al codice di procedura civile, la Serbia potrebbe essere la prima
nella regione a risolvere la questione.
Secondo Arboleda, l'apolidia è un grave problema, con serie conseguenze sulla
vita delle persone, dato che impedisce di ottenere i certificati di nascita,
limita l'accesso al lavoro, all'assistenza sanitaria ed al rispetto ai diritti
umani fondamentali.
Ha detto a Tanjug che questo problema è presente soprattutto per i Rom che
vivono nelle baraccopoli,, che non hanno permesso di residenza o nessuna
conoscenza delle procedure d'accoglienza, [...].
Secondo i dati di uno studio recente sulla situazione in Serbia, risulta che
il 6,5% dei Rom non abbia documenti personali, mentre l'1,5% non è nemmeno
presente nei registri delle nascite, dice Arboleda.
Ha aggiunto che da almeno cinque anni l'ACNUR sta lavorando sul problema
delle baraccopoli rom e della loro registrazione, sinora in 20.000 hanno
ottenuto documenti adeguati.
"Credo che assieme al governo serbo possiamo risolvere questo problema," ha
detto Arboleda, aggiungendo che l'ACNUR sta per firmare un memorandum d'intesa
col ministero competente, sull'impegno comune nella risoluzione della questione.
A dicembre 2011, la Serbia ha aderito alla Convenzione del 1961 sulla
Riduzione dell'Apolidia, e a marzo 2012 il difensore civico Sasa Jankovic ha
presentato il rapporto sulla posizione delle persone legalmente invisibili in
Serbia.