Il titolo di un articolo prima mi ha fatto ridere (alla fine svelerò il mistero), e
poi disordinatamente sono arrivati in successione alcuni frammenti di pensiero,
riassunti in tre immagini.
Osservate questa prima immagine o date un occhio a
Gypsy Waggon: piccoli
capolavori quasi scomparsi, frutto dell'esperienza, leggeri (alcuni quasi leggiadri), il simbolo
del viaggio (ed anche della natura, del cavallo, della musica, di tutto quanto
le nostre menti rinchiuse nelle case associano alla vita nomade).
Oggi questa è l'evoluzione REALE di quel mondo fantastico
(l'immagine viene nientepopodimeno che dal blog di
Riccardo De Corato): una roulotte scassata e senza ruote, che non può andare
da nessuna parte... ma neanche restare: la foto è stata scattata durante la
chiusura del campo di Triboniano.
Dove si va, mi chiedo? Un tempo, si sarebbe preso il vurdon o la kampina e si
sarebbero cercate mete più fortunate, ma adesso i discendenti di chi le abitava
non sarebbero più capaci di farlo, e non ci sono più posti dove accamparsi senza
che l'autorità ti dica di andar via.
E' quello che ho sentito da molti Rom e Sinti: "Prima ci hanno obbligato a
fermarci, a mandare i figli a scuola. L'abbiamo fatto in cambio del campo, che
in qualche modo era una certezza. E quando hanno ottenuto da noi ciò che
volevano, chiudono il campo e fanno nuove promesse."
Attenzione a quest'altra foto,
Mirafiori: riuscite ad immaginare qualcosa di più statico e pesante,
impossibile da spostare con tutte le sue catene ed i suoi dipendenti?
Eppure... siamo capaci di farlo. Il titolo a cui accennavo all'inizio è:
Marchionne: "Siamo nomadi, andiamo dove si fanno affari". ABBIAMO consegnato
a Marchionne (tramite le pagine di Repubblica, non del Giornale o del
Sole24Ore) prima che il patrimonio del nomade, le nostre teste. Lasciando a
Marchionne la possibilità di andare, con tutti i contributi che i vari governi
hanno dato alla FIAT negli scorsi decenni, ed una roulotte senza ruote a chi
forse per la prima volta nella sua lunga storia si interroga sul proprio futuro.
Per la vulgata, il primo passa da imprenditore, i secondi per ladri...
E mentre Marchionne si riscopre nomade, sono in molti tra i suoi connazionali
che parimenti a Rom e Sinti non hanno certezza del loro futuro.
Il bello, è che tutto ciò che avete letto dall'inizio, l'abbiamo voluto,
l'abbiamo permesso, lo pagheremo. E so già che i futuri disoccupati troveranno
il modo per odiare di più "gli zingari", perché succede questo quando si ha
fame. L'abbiamo voluto... basta ciò a dire che sia anche intelligente?
PS: Un compleanno recente mi ha ricordato che l'epilogo era già stato
scritto anni fa, prima che arrivassero fabbriche e città. Non c'era bisogno di saper leggere le stelle, poteva arrivarci
anche un gagio che
amasse i libri.