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Sulla vicenda dello sfratto eseguito a Coltano il 31 Gennaio 2012
Di Fabrizio (del 03/02/2012 @ 09:16:13, in casa, visitato 2069 volte)

Africa Insieme: Un fatto di inaudita gravità. Comunicato del 1 Febbraio 2012

Quello accaduto ieri, nel "villaggio rom" di Coltano, è un fatto di inaudita gravità. Come riportato dalle cronache, una donna è stata sfrattata con la forza, assieme ai suoi cinque figli, uno dei quali ha appena otto mesi. L'operazione è stata voluta dal Comune, perché la donna è indagata nell'inchiesta sulla "sposa bambina", ed è attualmente sotto processo. Qui ci preme fornire alcune informazioni, che sono state omesse, o distorte, nel comunicato diffuso ieri dal Comune.

Il primo punto riguarda la motivazione dello sfratto, la vicenda della sposa bambina. Come noto, la donna non ha ancora avuto una condanna, ed è in attesa di processo: i cui esiti, peraltro, non sono affatto scontati, perché le indagini hanno fatto emergere molte contraddizioni nella tesi dell'accusa. Attuare uno sfratto sulla base di un semplice capo di imputazione è comunque illegale. La Dichiarazione dei diritti dell'uomo stabilisce che «ogni accusato di reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata in un processo». E la Costituzione italiana ribadisce: "L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva".

Non solo: l'esperienza di questi anni dimostra che gli sfratti, effettuati sulla base di semplici capi di imputazione, hanno rappresentato solo un pretesto per allontanare i rom. Alcuni macedoni furono sfrattati da un alloggio a Marina di Pisa, perché imputati in un processo: assolti, non hanno mai ri-ottenuto la casa. E' davvero la "legalità" l'obiettivo di questa amministrazione?

Il secondo punto riguarda il ricorso della donna contro lo sfratto. Non è affatto vero – come è stato scritto in passato – che il TAR ha dato ragione al Comune. Il giudice si è limitato a dichiarare "improcedibile" il ricorso: detto in termini semplici, significa che ha deciso di non decidere. I contratti per le case di Coltano, infatti, durano appena sei mesi, e devono essere rinnovati ogni volta, sulla base di una decisione "discrezionale" dell'amministrazione: se anche il giudice avesse dato ragione alla donna, il Comune avrebbe sempre potuto non rinnovarle il contratto. Il TAR, quindi, non ha dato ragione a nessuno: semplicemente, non si è espresso.

Infine, noi contestiamo le modalità e i tempi con cui è stato effettuato lo sfratto. Per allontanare la donna con i suoi bambini, si è scelto il periodo più freddo degli ultimi 27 anni. Come soluzione "temporanea", è stata proposta un'accoglienza di poche ore, separando la madre dai suoi bambini: una procedura crudele e senza senso, utilizzata a Roma dal Sindaco Alemanno e più volte condannata dagli organismi internazionali.

Si è allestito un inedito dispiegamento di forze dell'ordine, chiudendo tutti gli accessi al villaggio e impedendo l'accesso a un giornalista free-lance intervenuto sul posto: una modalità da rastrellamento, che ha generato il panico in molte famiglie estranee alla vicenda (in quelle ore abbiamo ricevuto molte telefonate di rom che temevano uno sgombero generalizzato).

Africa Insieme si impegna sin da ora nella tutela legale della donna, e si rivolgerà agli organismi internazionali di tutela dei diritti umani per avere giustizia.

Pisa, 1 Febbraio 2012


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Inoltre (1 febbraio):

Non sto a mandavi cosa ha scritto il Tirreno sulla vicenda..quello di Pisa Notizia almeno ha sentito il bisogno di sentire anche noi e darci voce.
Ieri è stata una giornata tristissima, non solo per questa famiglia e il suo calvario..ma anche per tante famiglie Rom assistere allo sfratto, e da parte mia vedere la violenza subita la Signora, picchiata, presa a calci dagli agenti e vigili. Sono intervenuto anch'io in maniera decisa, condannando la violenza e urlando la mia rabbia e vergogna. Sono stato letteralmente buttato fuori dalla casa dagli agenti!
Ieri è stata anche la giornata più fredda degli ultimi 30 anni e con la neve che cadeva... nessuna pietà per i minori.

Penso di scrivere qualcosa, anche per far conoscere la verità dei fatti, (anche se so che servirà a niente) completamente stravolti dai quotidiani locali, nei quali la signora viene descritta come un "mostro" e le forze dell'ordine le sue vittime!??

Oggi ho accompagnato la signora al Pronto Soccorso perché a causa delle botte ricevute soffriva e aveva difficoltà a reggersi in piedi!

E' tutto, Ago

IL CIMITERO DELLA COSCIENZA CITTADINA

Ieri mattina il comune ha mostrato per l'ennesima volta la sua prepotenza verso una famiglia Rom di Coltano. Con incredibile violenza viene sfrattata dalla sua abitazione, la mamma viene trascinata più volte con veemenza da agenti di polizia coadiuvati da vigili urbani, facendole sbattere la testa contro i muri..tutto di fronte agli occhi terrorizzati dei suoi figli e famigliari. Una scena di violenza gratuita e che ha provocato la rabbia, la reazione e lo sdegno di tanti di noi e dei suoi famigliari.
Il Comune sceglie volutamente la giornata più fredda di questi 2 ultimi mesi per sbattere in strada la famiglia Rom, composta di 5 minori, l'ultima una neonata di meno di un anno, un altro di poco più di due anni, proprio nel giorno in cui il comune autorizza la chiusura di tutte le scuole cittadine a motivo del freddo e della neve..ma questa famiglia non merita un briciolo di considerazione e umanità.
Cosa ha fatto di tanto mostruoso questa famiglia Rom? Forse, non paga le bollette di luce, di acqua, di gas, della spazzatura, dell'affitto, delle incalcolabili marche da bollo (180 €) che servono per rinnovare il contratto di affitto che scade ogni 6 mesi, o non manda i figli a scuola? Stranamente è tutto in regola! No niente di tutto questo, semplicemente non ha mai voluto arrendersi, non ha chinato la testa alla persecuzione (non trovo termine più appropriato!) di operatori e assistenti sociali che la volevano arrendevole e sottomessa. Ha osato pazientare e confidare nella giustizia italiana: perché spetta solo alla Giustizia condannare o assolvere una persona di fronte a qualsiasi accusa e che di fronte ad una condanna di colpevolezza la pena è sempre individuale. Lo dice la nostra Costituzione, e sono proprio dei Rom che lottano per difenderla e farla ricordare, anche a chi avrebbe il dovere di promuoverla.
Lo sfratto è stato un lavoro sporco, ne erano consapevoli gran parte dei protagonisti, ed è per questo si è impedito ai giornalisti di raggiungere il campo, solo a quelli "embedded" è stato acconsentito, puntuali a fotografare la spazzatura del campo.. un fotografo attraverso i boschi è riuscito a forare l'isolamento e documentare quello che stava accadendo, ben più nauseabondo della spazzatura! Come definire i calci, le botte, gli insulti, l'umiliazione subita di fronte ai suoi figli? Ieri la signora, anche su mia insistenza dopo averla vista piegata dal dolore, si è presentata al Pronto Soccorso per farsi visitare, dove le è stato diagnosticato un forte trauma cervicale e dorsale.
Cosa risponde l'assessore Ciccone, è forse questa la competenza mostrata nell'operazione sfratto di cui parla alla sua stampa? La Sig.ra Rom quelle contusioni, se li è forse procurate da sola? Sta forse recitando? Se li è giustamente meritate? Risponda ai fatti, se ne ha il coraggio e soprattutto se ne è competente!
Alla signora è stata offerta la possibilità di una temporanea sistemazione alla condizione di separarsi dai suoi figli, da destinarsi in luoghi diversi. Purtroppo è una prassi dei Servizi Sociali di Pisa, sopratutto verso soggetti Rom, che si ripete spesso in questi ultimi anni, ma che ha una triste e poi non tanto lontana origine, quella nei lager nazisti: era infatti una prassi consolidata e ben collaudata, quella di separare i genitori dai loro figli, per meglio controllare e sottomettere. E dire che abbiamo appena celebrato il Giorno della Memoria e non sono certo mancati convegni in città. Come non sono mancati l'anno scorso in occasione della commemorazione del triste ricordo delle Legge Razziali, istituite nel 1938, proprio nella nostra città. "Pisa non dimentica" le leggi razziali, era il titolo della giornata dedicata e istituita dal comune lo scorso 5 Settembre nella tenuta di San Rossore. "Combattere l'oblio e l'indifferenza quindi - ha concluso - non rappresenta soltanto un giusto tributo alla memoria delle vittime, ma l'antidoto più efficace contro ogni intolleranza, odio razziale o paura della diversità, contro i veleni sottili che innervano le nostre società in tempi di cambiamenti accelerati, di tante incertezze e di crisi ormai conclamata di modelli di sviluppo". (sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, 5 Settembre 2011)
Come non condividere? Ma i veleni contro i Rom sono ancora ben annidati e ho l'impressione che spesso e volentieri, chi proclama di snidarli a voce, nella pratica invece, ha l'interesse a diffonderli.. contribuendo ad innalzare il cimitero della coscienza cittadina.

Don Agostino Rota Martir - 2 Febbraio 2012 - campo Rom di Coltano (PI)


SEL - INTOLLERABILE LO SFRATTO DELLA FAMIGLIA ROM A COLTANO
Quello che colpisce nella vicenda dello "sgombero" effettuato a Coltano, come sottolineato da tante associazioni anti-razziste, è la violazione dell'"elementarmente umano".

Una famiglia con 5 minori, compreso un bambino di pochi mesi, è stata sfrattata e messa all'addiaccio nei giorni più freddi dell'anno in cui l'Italia intera è allertata per il pericoli che il freddo può arrecare a persone e cose.

Le dichiarazioni dell'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pisa sono gravissime. Diciamo all'Assessore che è credibile non un'Amministrazione che indiscriminatamente sfratta le persone, ma un'Amministrazione che tutela e include le persone, a maggior ragione nei momenti di difficoltà ed emergenza. Chiediamo al Sindaco di Pisa di prendere pubblicamente le distanze da quelle affermazioni.

L'Amministrazione sembra non tener conto di quei corpi offesi, svillaneggiati dal freddo.

Chiediamo al Sindaco che si attivi immediatamente per riparare a questo inammissibile episodio, cominciando con l'assicurare, da subito, un alloggio alla famiglia e ai minori.

Questa vergogna non è tollerabile.

Alberto Bozzi - Coordinatore comunale SEL di Pisa
Dario Danti - Coordinatore provinciale SEL Pisa