18 dicembre 2011 18:04 - Il Giornale di Berlusconi dileggia il
Ministro Riccardi e la Comunità di S.Egidio. "Tecnico improvvisato, salottiero,
amico di zingari e islam". Meglio Mara, Maria Stella e Nicole
I pogrom non nascono perché un bel giorno la gente impazzisce e se la prende
con il diverso. I campi di sterminio non si costruiscono perché un folle
ritiene che bisogna sbarazzarsi degli ebrei, che hanno troppi soldi e fanno il
bello e il cattivo tempo, e per giunta rovinano la razza ariana. Il Ku Klux Klan
non trae origine dalla pensata di quattro idioti che si sentono "appestati" dai
negri portati in America in catene per farne schiavi nei loro campi di cotone,
ma dal bisogno di braccia gratuite. L'oscurantismo talebano non viene fuori dal
nulla, perché il loro capo storico, pieno di soldi e di mogli, si annoiava, ma
dalla voglia di mettere a ferro e fuoco l'Occidente. .
Dietro ogni odio etnico, razziale, sociale ci sono teste pensanti, che
servendosi di ignoranti e idioti, predicano odio, spargono pregiudizi, inventano
menzogne e giorno dopo giorno instillano paure, creando le ragioni delle
persecuzioni e delle violenze. Basta attendere il momento giusto, come quello
che attraversiamo, per annientare i neri, gli zingari, gli ebrei, i gay.
Oggi Il Giornale di Berlusconi apre con questo titolo in prima pagina:
"Proposta choc del Ministro Riccardi. Case gratis ai rom. Agli italiani arriva
il conto della stangata, ma il governo pensa agli zingari". Una ignobile
menzogna. Se gli italiani non hanno la casa, ora sanno con chi prendersela.
Il Giornale dedica due articoli al Ministro Riccardi e lo fa a pezzi e dileggia
gli zingari che restano in Italia perché "hanno trovato il terreno fertile per
l'accattonaggio, lettura della mano, furti e furtarelli, recupero forzoso d'ogni
pezzo di rame in circolazione ed altre attività che appartengono, come ci è
stato insegnato, alla loro grande cultura".
Senza gli zingari, insomma, l'Italia non avrebbe ladri, cartomanti, accattoni.
Il Ministro per l'integrazione, Andrea Riccardi, è il presidente della Comunità
di Sant'Egidio, un fiore all'occhiello dell'Italia nel mondo. La Comunità ha
registrato straordinari successi laddove è stata chiamata, o è intervenuta, per
fare cessare le armi e costruire una cultura di pace.
Quali le ragioni del furibondo attacco e della sfilza di insulti? Il Ministro ha
visitato a Torino il campo Rom incendiato da un manipolo di razzisti, che hanno
creduto allo stupro denunciato da una ragazzina, costretta a controlli di
verginità mensili. Riccardi ha ragionato sulle cause del pogrom e al pensiero di
donne e bambini privi di tutto a causa dell'incendio ha proposto di farli vivere
come gli altri, non più da emarginati. Mettendoli nelle condizioni di avere un
tetto? Così come avviene con gli indigenti, qualunque sia la loro origine, in
ogni città d'Italia.
Il Ministro non ha annunciato un decreto o una proposta di legge, ma invitato ad
affrontare il tema dell'emarginazione e dell'integrazione, nell'interesse del
Paese, non solo dei rom, allo scopo di superare disagi sociali che sono, in ogni
comunità emarginata, all'origine della devianza sociale. E' questa la colpa del
"prete laico, più prete che laico".
Il Giornale trasforma la volontà di Riccardi, che è un docente universitario, in
una "proposta choc", una discriminazione degli italiani a favore dei rom "ladri
per cultura".
Quando qualche disperato subisce lo sfratto del padrone, sa ora con chi
prendersela, con i rom e con il Ministro Riccardi. Del trattamento Boffo
s'incaricano Paolo Granzotto e Giancarlo Perna. Granzotto rimprovera al Ministro
di "dividersi fra i sospiri per la pace nel mondo e dialoghi con i suoi
beneamati zingari". Cogliendo le sue abitudini più deteriori, lo descrive come
un signore che pratica "giulivo, l'impegno sociale nei salotti buonisti… fra un
frizzantino e un teuccio con i Pavesini". Pesante sarcasmo.
Giancarlo Perna ricorda che "nelle pause della sua attività con tonache ed
infelici Andrea Riccardi si laureò in legge" e, successivamente "s'infarcì un
po' alla rinfusa di date e battaglie", guadagnando il posto in facoltà. Riccardi
passa per uno storico ed un saggista, ma nella botte non c'è vino buono. Sarebbe
solo un salottiero che fa sfoggio del suo buonismo, sprovvisto di profonde
convinzioni. "Tutte le religioni gli vanno a fagiolo", è "intimo con gli
ortodossi, compagno di scuola del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni,
commensale di Hassan al Tourabi, fondamentalista islamico sudanese".
Che cosa avremmo potuto aspettarci da un tipo così, se non che ci invitasse ad
affrontare la questione dei rom all'indomani dell'incendio del loro campo da
parte di un manipolo di razzisti torinesi? Il Ministro rispetta tutte le fedi,
avverte Giancarlo Perna, "ma contesta la Lega, sostenendo che non esiste una
identità padana".
L'elenco delle colpe, imperdonabili, di Riccardi non si ferma qui. "Il prete
laico s'improvvisa tecnico", titola Il Giornale , riassumendole tutte. "La sua
specializzazione sono i guai del mondo". Quali sarebbero le sue qualità, le
virtù, le competenze?
Gli manca l'essenziale, non ha mai compiaciuto Silvio Berlusconi. Non si è
sdraiato sul lettone di Putin, come Nicole Minetti. Quale pedigree gli da il
diritto di sedere sulle poltrone che furono di Mara Carfagna e Maria Stella
Gelmini a uno storico un po' confuso infarcito di date e di battaglie,
specializzato ad occuparsi dei guai del mondo, un pretonzolo spogliato dalla
dubbie amicizie? Uno che toglie le case agli italiani per darle gratis ai rom,
come recita il titolo, uno dei tanti, dedicati al Presidente della Comunità di
Sant'Egidio.
E' una pagina, ancora una, di cattivo giornalismo. Ingiusta e bugiarda nella
sostanza, incivile nella forma. Ignobile, insomma. L'editore dovrebbe avere il
coraggio civile di assumersene le responsabilità - morali, politiche - della
linea del suo quotidiano piuttosto che rifugiarsi nell'autonomia della redazione
e ostentare distacco.
RomaToday Il ministro Riccardi vuole dare case ai rom: è polemica
sul web
Il ministro della cooperazione e integrazione Andrea Riccardi si ripromette
di affrontare con decisione il problema dei campi rom. Sul web è polemica per le
sue dichiarazioni
di Redazione 19/12/2011
Stanno scatenando un putiferio sul web le dichiarazioni rilasciate nei giorni
scorsi dal ministro della cooperazione e integrazione, Andrea Riccardi, rispetto
allo spinoso tema dell'integrazione delle minoranze rom e sinti nel tessuto
sociale del nostro paese.
Il ministro è accusato da blogger e da qualche articolista di voler regalare
una casa a tutti i nomadi presenti sul territorio italiano (circa 140.000
persone). Ma è veramente questo che Riccardi ha dichiarato?
Una breve ricerca tra gli archivi dell'Ansa ci dice che nell'ultimo mese il
ministro ha semplicemente dichiarato: "Come ministro dico che la situazione dei
Rom non e' delle più brillanti, come cittadino mi sono vergognato della loro
condizione in Italia. Dobbiamo agire per il superamento dei campi rom".
"Superamento dei campi rom" uguale "casa a tutti gli zingari presenti nel
nostro paese"? Forse, anche se questa è una deduzione logica e non certo il
pensiero manifesto di Riccardi. E soprattutto, quello del superamento dei campi
nomadi è un tema sul quale da anni si riflette nel mondo della politica e, a
parte movimenti estremisti e xenofobi, tutti concordano sulla necessità di
fornire ai rom presenti nel nostro paese abitazioni nelle quali sia garantito un
livello minimo di sicurezza igenico-sanitaria.
Perchè allora questo accanirsi contro Andrea Riccardi?! Tutto (più o meno)
nasce dall'editoriale
di Paolo Granzotto su Il Giornale, che si scaglia contro il ministro
accusandolo appunto di voler regalare la casa a 140.000 zingari nello stesso
momento nel quale il governo reintroduce le tasse sulla casa.
Torniamo alle parole del ministro: "Ci sono fondi europei utilizzati solo al
10%" che permetterebbero la realizzazione di un grande progetto edilizio a
favore dei nomadi. Si tratterebbe quindi di una grande operazione di civiltà che
non graverebbe in alcun modo sui conti italiani, e che permetterebbe a tanti rom
e sinti presenti sul territorio italiano di veder migliorate la propria vita, e
allo stesso tempo libererebbe tanti comuni cittadini italiani "non zingari"
dalla presenza, oggettivamente difficile, dei grandi campi rom. Se finora non è
stato fatto è solo per la mancanza (più o meno deliberata) di una strategia
nazionale sul problema.
Un'altra falsa notizia riguarda i numeri: Granzotto parla di dare le case a
140.000 persone. Peccato però che di questi oltre 70.000 sono cittadini
italiani, e quasi 50.000 sono rom e sinti che da secoli vivono nel nostro paese,
integrati e già tutti forniti di casa (essì, perchè quando gliene viene data la
possibilità i rom e i sinti sono generalmente ben felici di vivere in abitazioni
sicure).
Come si può vedere la polemica è stata creata ad arte, e sta facendo breccia
grazie ai pregiudizi che riguardano le popolazioni rom e sinti.
Non ci vogliamo nascondere che tanti siano i problemi nella convivenza tra
nomadi e "sedentari" in Italia. Ma sfruttare per polemiche strumentali un tema
che, invece di veder rinfocolare le tensioni, avrebbe bisogno di pacatezza e
riflessione è un'operazione bieca e da esecrare.
"Salutiamo invece con piacere le volontà del ministro Riccardi di voler
affrontare in maniera pragmatica e positiva quella vergogna tutta italiana che è
l'esclusione e ghettizzazione sociale delle minoranze nomadi"