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Italia, occorre un'inversione di rotta!
Di Fabrizio (del 01/12/2011 @ 09:14:54, in Regole, visitato 1367 volte)

 Amnesty.it

"Ogni volta che mi sgomberavano dai campi ero molto dispiaciuto... perché non pensavo che era un campo, pensavo che era la mia casa. Era il mio posto che adoravo, dove arrivavo la sera e mi mettevo al caldo... nella casa, nella baracca".

Marius ha 16 anni. È arrivato in Italia oltre un anno fa ed è stato sgomberato già otto volte. Il suo sogno era di "andare avanti", di lavorare, di "essere un ragazzo molto, molto bravo". Ma per lui non è facile.

Nemmeno per Giuseppe, italiano di etnia rom che ha vissuto per oltre 20 anni in un campo autorizzato a via Idro, è semplice. È venuto sapere che le autorità di Milano vogliono ridurre il numero di abitanti del campo e trasformarlo in un "campo di transito". Né lui né la sua famiglia sono stati consultati su questo piano e temono di dover andar via senza un'alternativa adeguata.

Da un po' di tempo si sente sempre più indesiderato nella sua città natale, Milano.

In questa città, le autorità da decenni attuano politiche che sembrano considerare i campi l'unica soluzione abitativa per le persone rom, disinteressandosi inoltre del fatto che queste persone vivano in container sovraffollati, con sistemi fognari vecchi e infestati dai topi. Ma negli ultimi anni, la loro situazione è addirittura peggiorata.

L'"emergenza nomadi", dichiarata dal governo italiano nel 2008, ha permesso alle autorità di Milano di sgomberare forzatamente dai campi non autorizzati tantissime famiglie. Le conseguenze sono state devastanti, soprattutto per centinaia di bambine e bambini rom, la cui frequenza scolastica è stata interrotta.

Anche i campi autorizzati sono stati presi di mira. Una nuova normativa fortemente discriminatoria ha permesso di programmare la chiusura di quasi tutti i campi autorizzati in cui risiedono i rom, anche per consentire l'esecuzione di progetti connessi all'Expo, che si terrà a Milano nel 2015. I progetti infrastrutturali per questo evento internazionale hanno già portato alla chiusura di due campi autorizzati.

Per Amnesty International, dichiarare uno stato di emergenza su basi infondate nei confronti di una minoranza etnica e mantenerlo per tre anni e mezzo è stato uno scandalo!

L'"emergenza nomadi", illegale e discriminatoria in base al diritto internazionale, non avrebbe dovuto mai essere dichiarata. E adesso che anche il Consiglio di stato, il più alto organo amministrativo del nostro paese, ha dichiarato la sua illegittimità, occorre un'inversione di rotta!

Il governo Monti deve porre i diritti umani in cima alla sua agenda, fornendo rimedi alle persone colpite da sgomberi forzati e da altre violazioni dei diritti umani.

Le nuove autorità di Milano devono immediatamente fermare tutti gli sgomberi forzati, mettere a disposizione di tutte le persone sgomberate che non sono in grado di provvedere a se stesse ripari di emergenza, sospendere e rivedere i piani per la chiusura dei campi autorizzati e assicurare che rispettino in pieno gli standard internazionali sui diritti umani.

È il momento di un cambiamento reale per le donne, i bambini e gli uomini rom di Milano!

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