Due anni fa, era il 19 novembre, GIORNATA DEI DIRITTI DELL'INFANZIA,
grande iniziativa a tema in Comune. Pioveva, e
quello stesso giorno alcuni bambini DIVERSI venivano sbattuti per strada con
i loro genitori e niente da portarsi dietro, dallo stesso comune di Milano.
Iniziò allora la RESISTENZA di
Rubattino, che vide assieme le famiglie rom, gli insegnanti, i genitori
dei loro compagni di scuola, cittadini, sacerdoti, persino un produttore di
vino... Si concretizzò l'idea di una Milano diversa e solidale, che non si
limitava a protestare, ma sapeva reagire.
Anche da quell'esperienza, è nato il cambio di maggioranza della primavera
scorsa.
Venerdì scorso, a due anni da quello sgombero, è stato presentato
il libro che racconta di questa esperienza. Alla presentazione, una delle
oratrici era l'attuale vice sindaco, Maria Grazia Guida, che dopo il suo
intervento si è subito eclissata.
Sempre il 19 novembre, ma del 2011:
Appello del Sindaco Pisapia ai Milanesi: "Donate un golf o una coperta che non
usate a chi ne ha bisogno" e per la seconda volta mi sento preso in giro da
sindaco ed assessori schierati in buon ordine, col fazzoletto in mano per la
commozione.
Ai compagni, agli amici che pieni di buona volontà tentavano di coinvolgermi,
ho provato a spiegare con qualche difficoltà perché non avrei aderito. Provo a
farlo con voi, premettendo che quello che potrà sembrarvi uno sfogo personale, è
in realtà una questione POLITICA (come sempre):
Anche se non amo parlare di me, confesso che sacchi a pelo, coperte,
piumoni, giacche a vento ecc. li raccolgo tutto l'anno e senza tanta
pubblicità; preciso: non sono il solo. Finiscono in quei campi nomadi
ABUSIVI, il cui sgombero per De Corato era un vanto da esibire, e per la
nuova giunta invece una storia minore da tenere nascosta.
Noi, sfigati volontari, quei Rom ancora più sfigati, i cittadini che
se li ritrovano rimbalzati sotto casa nell'eterno gioco di guardie e ladri,
non abbiamo ancora capito la differenza tra uno sgombero fascista e uno
democratico... forse adesso al posto della ruspa i vigili porteranno caffè e
giornale, resta il fatto che l'unica soluzione proposta rimane quella della
divisione dei nuclei famigliari: donne e bambini piccoli nei centri
d'accoglienza, uomini e bambini grandi a spasso.
Ma perché facciamo questo tutto l'anno, immaginate con quale gioia per
le nostre tasche? Perché durante questi sgomberi quello che abbiamo
procurato in precedenza va perso e va reintegrato di continuo.
QUESTO E' L'ASSURDO DELL'APPELLO DI PISAPIA: da un lato la sua
amministrazione è complice nel non voler affrontare il problema e nella
distruzione di nostre proprietà private, dall'altro ci chiede di dare una
mano a quelli che sono i SUOI poveri (o i poveri buoni, o i poveri che vuole
rendere visibili - fate voi).
Per me, per chi come me questo l'ha sempre fatto in silenzio, tutti i
poveri hanno pari dignità e pari bisogni, al di là che abbiano o meno un
documento in tasca. E questo è il nodo politico.
Comunque, non è questo il cambiamento per cui avevamo votato.
Tra l'altro, sinora ho scritto della situazione nei campi abusivi. Ma
esistono anche quelli comunali dove, a maggior ragione, chi ci abita aspettava
segnali di uscita da un'incertezza che dura da anni.
Cosa chiedevano questi nostri concittadini (di cui molti sono italiani, non
dimentichiamolo)?
- Prima di tutto, poter parlare in prima persona sulla loro situazione.
NESSUNA RISPOSTA.
- Capire quale sarà il loro destino, visto che in comune si continua a
parlare di "superamento dei campi". NESSUNA RISPOSTA.
- Poi, visto che i campi li si vuole chiudere, ma nel contempo stanno
cadendo a pezzi perché da anni manca la manutenzione, che si facciano
quantomeno i lavori indispensabili: restaurare ciò che è a rischio crollo,
assicurare acqua ed elettricità, mettere i campi in sicurezza. NESSUNA
RISPOSTA.
Mi tocca ripetere quello che ho già scritto altre volte: "Novembre non è
il mese più adatto per giocare al piccolo campeggiatore" Vedete di capirlo, voi
ed i vostri appelli alla carità cristiana!
Novità: dopo un mese e mezzo passato al telefono, i Rom di via Idro hanno ottenuto un incontro con il dirigente dell'Ufficio Nomadi. Si trattava, e si tratta tuttora, di urgenza. Un sentito applauso al tempismo dimostrato.