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La sfida: come farsi una casa con soli 300 dollari!
Di Fabrizio (del 23/11/2011 @ 09:40:51, in casa, visitato 1661 volte)

Segnalazione di Roberta Sasso

TuttoGreen di ELLE il 26 SETTEMBRE 2011

Si può costruire una casa con 300 dollari (meno di 212 euro)? Questa è l'idea lanciata un anno fa sul blog della Harvard Business Review da Vijay Govindarajan, docente di Economia, e Christian Sarkar, esperto di marketing.

Alla sfida "$ 300 House Design Challenge" a cui è abbinato un sito, 300house.com, hanno preso parte più di 300 partecipanti tra architetti, designer, studenti e professionisti che hanno inviato sul web i propri progetti.

Questo concorso di idee prevedeva regole precise da rispettare: erano richiesti, infatti, progetti di abitazioni fabbricabili con materiali prodotti in serie, facili da reperire e abbastanza resistenti agli agenti atmosferici. Inoltre nei progetti si richiedeva anche la presenza di servizi di base da adattare alle esigenze di qualsiasi tipo di abitante, singolo o famiglia.

Tra tutti i progetti candidati per ora ne sono stati selezionati solo 6, i migliori secondo la giuria composta dalla web community sorta nell'ambito dell'iniziativa grazie anche al sito creato per lanciare l'iniziativa e all'interesse riscosso su internet, oltre che da un gruppo di professionisti esperti nel settore dell'edilizia sociale.

Il finanziamento di 15.000 dollari complessivi consentirà ai progettisti vincitori di dare vita ai primi prototipi. L'idea di una casa a basso costo è valsa a Govindarajan e Sarkar un posto tra i Thinkers 50, una top list riservata ai 50 migliori pensatori d'affari del mondo.

E noi di TuttoGreen pensiamo che sia la migliore idea low-cost per ridurre l'impatto delle costruzioni sull'ambiente!

Pensate infatti quante case si potrebbero fare con un impegno economico così basso senza andare ad incidere sul trasporto e sulla produzione di materiali costosi destinati alla costruzione con metodi tradizionali.

Per non parlare dell'aspetto sociale della faccenda. Finalmente tutti o quasi potrebbero aspirare ad un'abitazione "decente" così come le condizioni di vita negli slums delle gigantesche metropoli del terzo mondo.