31/10/11
TORTONA - Proseguono gli incontri del Tavolo di Concertazione per Area
attrezzata Comunità dei Sinti tortonesi voluti dall'amministrazione comunale e
dai rappresentanti della comunità al fine di iniziare un percorso di adeguamento
della struttura e di affrontare tematiche urgenti come le problematiche relative
allo sgombero dell'area interessata dalla costruzione della nuova tangenziale.
I vari soggetti che abitualmente siedono al tavolo, tra cui il sindaco,
Massimo Berutti, l'assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Orsi Carbone,
l'assessore ai Servizi Sociali, Laura Castellano, il responsabile della Caritas
Diocesana, Don Michele Chiappuzzi, il rappresentante dell'Associazione Sucar
Drom per la tutela diritti e cultura Sinti, Carlo Berini, oltre a dirigenti
dell'amministrazione comunale e alcuni rappresentanti della Comunità dei Sinti
di Tortona, hanno ritenuto opportuno definire un Protocollo d'Intesa tra Comune
e Comunità dei Sinti di Tortona che consenta l'avvio del progetto.
Nel corso dell'incontro di giovedì scorso più che un protocollo d'intesa è
stato stilato un atto con cui le parti interessate riconoscono i propri impegni
e le azioni da compiere.
Nello specifico l'amministrazione comunale acquisterà, una superficie che
sarà messa a disposizione della Comunità dei Sinti, quale area aggiuntiva a
quella esistente, per realizzare il trasferimento e il regolare insediamento dei
nuclei attualmente residenti sull'area da loro occupata non regolarmente.
I nuclei della Comunità dei Sinti si impegneranno a trasferirsi, a propria
cura e spese, nell'area resa disponibile del comune, contribuiranno, con
modalità finanziarie e pratiche che si andranno a definire sulla base del
progetto alla realizzazione dell'area.
"Con questo accordo – ha precisato l'assessore al Patrimonio e alle
Infrastrutture, Stefano Orsi Carbone – procederemo all'acquisto del terremo di
circa milleottocento metri quadri di cui disponiamo già l'impegno di vendita. In
questo modo adempiremo a quanto richiesto dalla SCR eliminando la problematica
che vincolava l'inizio dell'opera. Tengo a precisare che, come da progetto,
l'area confinante con la nuova tangenziale sarà protetta con due guard rail e
pannelli alti due metri, tutelando così anche gli abitanti del campo"
Nel corso dell'incontro i rappresentanti della Comunità dei Sinti hanno
voluto sottolineare la loro posizione. "Per troppo tempo siamo comparsi sui
giornali e, per questa ragione, vogliamo intervenire per far capire la nostra
situazione – hanno dichiarato i rappresentanti della Comunità dei Sinti -. Una
nostra rappresentanza partecipa a tutti gli incontri del tavolo di concertazione
voluto dal Comune, con il quale ci siamo accordati per provvedere ai pagamenti
dell'acqua e per lo spostamento dall'area sulla quale passerà la tangenziale. La
fognatura l'abbiamo fatta a nostre spese, collaborando nei lavori. La luce la
paghiamo e ci teniamo a dire che dal Comune non abbiamo mai ricevuto dei soldi,
né oggi né in passato. Ci stiamo regolarizzando nei limiti delle nostre
possibilità. Noi siamo una minoranza linguistica; siamo cittadini sinti italiani
e nati in Italia da numerose generazioni. La maggior parte dei nostri vecchi è
nata a Tortona. Noi non disturbiamo e non diamo fastidio a nessuno, abbiamo la
residenza e siamo cittadini tortonese, e troviamo ingiusto che, per colpa di chi
sbaglia, si generalizzi creando una sorta di diffidenza nei nostri confronti.
Purtroppo, nonostante i nostri bambini vadano a scuola regolarmente e giochino a
calcio nelle squadre cittadine, siamo ancora troppo discriminati e nei nostri
confronti ci sono troppi pregiudizi. La nostra è una tradizione che dura da più
di 2000 anni e la gente dovrebbe conoscerla per capire il nostro modo di vivere.
Il Vescovo e le associazioni di volontariato ci sono molto vicini; con lo stesso
Vescovo abbiamo dei momenti di aggregazione. Noi chiediamo solo rispetto e
dignità, le stesse cose che noi diamo agli altri; la possibilità di integrarci,
abbiamo anche fatto dei corsi di formazione ma nessuno ci assume. E chiediamo di
non comparire più sui giornali e di essere lasciati stare. Noi siamo disposti ad
assumerci i nostri doveri ma chiediamo più rispetto".