Pannello esposto al Museo del Viaggio Fabrizio De Andrè
Domenica, finalmente. Il tempo per rilassarsi:
Mi piace
- al calar del sole, davanti ad un fuoco acceso e seduti su sedie
sgangherate, ritrovarsi tutti assieme con nonni e
nipoti, in silenzio, gustandosi questa vicinanza. Il rito del caffè, che si
ripete;
- un campo senza topi e ratti, ma dove i bambini crescono assieme a cani,
gatti, galline, capre, cavalli. Un bambino che cresce in un ambiente simile,
difficilmente diventerà cattivo;
- guardare i figli dei bambini a cui vent'anni fa facevo da educatore.
Informarmi sulle malattie e sui progressi a scuola, coccolarli e viziarli
sotto gli occhi dei loro genitori, come se fossi uno zio, non più un
animatore;
- fare a gara a chi è più bravo a prendere in giro chi ti è seduto di
fronte. Ridendo e guardandosi negli occhi, perché non c'è cattiveria nella
parole;
- in una kampina con l'antenna satellitare, seduti in 5 o 6 con una
lattina di birra in mano, commentare le partite di calcio del campionato
rumeno, discutendo se
Nicolita sia una pippa o un campione. Forse ci manca il sacchetto di
popcorn nell'altra mano, per essere giudicati integrati o integrabili come
tutti.
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