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Caso chiuso
Di Fabrizio (del 13/10/2011 @ 09:10:59, in blog, visitato 1711 volte)

Circa un mese fa, scrivevo Giramenti. Ricevo, con permesso di pubblicazione, questa mail da parte di chi scrisse quell'articolo:

Mi spiace molto dell'equivoco creatosi, in quanto per mia disattenzione ho citato solo l'autrice Karin Waringo e non Lei, in quanto traduttore dello stesso articolo. Non volevo in nessun modo mancarLe di rispetto, ne tanto meno mancare di rispetto al Vs lavoro che fate egregiamente sul Vs blog, in modo volontario e senza alcun profitto. Volevo solo divulgare delle notizie che mi sembrava fosse giusto sapesse quanta più gente è possibile, mi creda molti anzi moltissimi non sanno delle sofferenze dei rom durante la seconda guerra mondiale, come sicuramente lei sa di memoria storica scritta su questi argomenti non ne esiste molta purtroppo. Approfitto per chiedere scusa sia a Lei che ai suoi collaboratori, non c'era nessuna cattiva fede, la prego di credermi. Continuerò a leggere il suo blog, e semmai dovessi postare qualcosa, sicuramente non commetterò mai più lo stesso errore.

Rosalba Moccia


Oggi alle 14.26, mi scrive la redazione di Campo Libero, segnalandomi questo link:

ERRATA CORRIGE SU CONTRIBUTO DI ROSALBA MOCCIA

Per correttezza, pubblichiamo una rettifica relativa al contributo pubblicato sul nostro sito nel mese di agosto 2011 a firma di Rosalba Moccia.
Nella sua riflessione, la socia Moccia, per riportare l'attenzione sulla questione rom, cita un articolo di Karin Waringo postato il 1 agosto 2005, ma non il traduttore dello stesso, Fabrizio Casavola, quale fonte originale attraverso il suo blog (http://www.sivola.net/dblog)
Rispondiamo così al signor Casavola che sottolinea giustamente, dalle pagine del suo blog, che lavoriamo tutti nel sociale e, presumibilmente, tendiamo agli stessi obiettivi. Ci scusiamo con lui per l'inconveniente: non era nostra intenzione causare problemi a nessuno, quanto piuttosto, attraverso il ricordo, sensibilizzare i lettori riprendendo una storia che non tutti conoscono e che l'attenzione mediatica spesso ha trascurato.