Si ritorna su un argomento
sollevato qualche mese fa. Se permettete alla fine voglio fare un'aggiunta.
Da
Mundo_Gitano
Cari amici,
L'anno scorso l'emissione da parte di Chanel 4 della serie "Il mio grosso
grasso matrimonio zingaro", causò un vivace dibattito tra gli attivisti rom ed i
membri delle comunità rom e viaggiante, tanto in Gran Bretagna che in
Europa. La serie, che segue la preparazione di differenti famiglie di
Traveller irlandesi nei loro preparativi per la cerimonia di matrimonio, ha
sollevato grandi controversie ed è stata accusata di rafforzare gli stereotipi e
confondere la comunità rom con quella dei Traveller irlandesi. Tuttavia, la
serie ha ottenuto un grande successo mediatico, raggiungendo oltre 8 milioni di
spettatori, e nel 2011 è iniziata la seconda stagione dello spettacolo. Sulla
base delle informazioni ricevute dai nostri amici delle organizzazioni rom
britanniche, sono già iniziate le riprese della terza stagione, ed i produttori
non hanno alcuna intenzione di cambiare titolo o contenuto dello spettacolo.
Martedì 2 agosto 2011, il canale televisivo spagnolo Antena 3 ha iniziato a
trasmetterlo in versione spagnola, col titolo "Mi gran boda gitana". Il
primo episodio ha causato grande indignazione tra i membri della comunità
spagnola, che si è impegnata in numerose attività di protesta. La mobilitazione
dei Rom spagnoli contro la programmazione è stata impressionante in tutto il
paese. E' significativo, ad esempio, che il
gruppo Facebook creato come protesta contro lo show abbia raccolto oltre 800
iscritti in soli due giorni.
La Federazione delle Associazioni Rom di Catalogna (FAGIC) ha iniziato a
denunciare lo spettacolo davanti agli enti pubblici (come la Commissione
Audiovisivi e l'ufficio del Difensore Civico), considerandolo dannoso
all'immagine della comunità rom, tanto in Europa che in Spagna. Abbiamo anche
emesso una lettera di protesta ad Antena 3, perché rinunci all'emissione dello
spettacolo.
Stiamo pertanto lanciando un appello a tutte le organizzazioni rom, sinte e
viaggianti, perché si uniscano nella lotta contro la stereotipizzazione e la
stigmatizzazione delle nostre comunità. Stiamo incoraggiando le organizzazioni
ad unirsi alla nostra protesta ed ispirare un'azione pan-europea contro la
serie. Scriveteci, per domande, commenti o
per ricevere copia della lettera inviata all'ufficio del Difensore Civico
spagnolo, e per unirvi alla nostra protesta. Vorremmo sapere quali
organizzazioni sono interessate ad unirsi a noi nel scrivere una lettera
congiunta di protesta ai produttori dello spettacolo (Firecracker Films).
Opre Roma!
Cristóbal Laso
Vice president FAGIC
Annabel Carballo
Coordinadora Tècnica de Projectes
Federació d'Associacions Gitanes de Catalunya
C/Concilio de Trento, 313 9.9
08020 Barcelona
Tlf. 93 305 10 71/Fax. 93 305 42 05
Un film che ho visto parecchie volte, sempre con piacere: Gatto nero
gatto bianco, di Kusturica.
Una volta mi è toccato pure di
doverlo presentare ad un cineforum. Mi ricordo che nell'occasione dissi che
l'allora vice-sindaco milanese, il De Corato degli sgomberi senza fine e senza
soluzioni, avrebbe dovuto vederlo. Avrebbe imparato perché in quella sua lotta
contro una delle comunità più sgarruppate della terra, era destinato a perdere
(e le successive elezioni hanno dimostrato che, almeno stavolta, avevo ragione
io e non lui).
Perché, ed il film lo mostra chiaramente tra una risata e l'altra, i Rom
si possono cacciare, picchiare, fargli di tutto... e dopo ogni batosta si
rialzano per ricominciare a far casino come se non fosse successo niente.
Ma allora dimenticai un particolare...
Vi chiedo, se conoscete il film, di far mente locale sulle scene girate
nell'ospedale, quando il nonno viene dimesso; che sono divertenti e ricche di
musica...
Apro una parentesi: qualche anno fa, passavo le notti a chattare con alcuni Rom in
Nord America. Molto più "integrati" dei loro cugini europei; cioè, il
razzismo, si sa, c'è anche lì (e la serie televisiva di cui
si parlava mesi fa è
solo uno dei tanti esempi), ma per loro è più facile passare inosservati.
Discorrevo spesso con una coppia di questi Rom: vivevano in Florida, lei
infermiera, lui capocantiere; per loro (come per molti americani) vivere in un
motorhome, magari grande come casa mia, non è una cosa scandalosa come in
Italia. Una sola volta mi sono preoccupato veramente: quando sulla Florida s'è
scatenato un uragano, e mi immaginavo il loro camper come un fuscello in balia
della natura.
Fine della parentesi. Lei una volta mi raccontava di un episodio trasmesso
in un canale televisivo: era ambientato in un ospedale (ricordatevi che è
un'infermiera) e narrava dell'amante di un capo zingaro lì ricoverata. Questa
mia amica mi descriveva scandalizzata le scene dove si vedevano moltitudini di
gente malmessa che correva su e giù per i corridoi dove "naturalmente" sparivano
borsette e portafogli, il parcheggio dell'ospedale trasformato in un campo sosta
"all'europea" con i fuochi accesi, i balli, il bere, i panni stesi... E poi la
mia amica sbottava: "Ma cosa credono, che viviamo come in un film di Kusturica?!?!"
A me quei film continuano a piacere ma, se permettete, volevo mettervi
in guardia: attenzione che il razzismo e i pregiudizi non sempre viaggiano sulle
tinte forti e becere. A volte possono far capolino anche dietro le migliori
intenzioni o le menti più brillanti.