SIoNOmagazine MARTEDI' 5 LUGLIO 2011
Scriveva Anatole France: "La legge, nella sua maestosa equanimità, proibisce sia
ai ricchi che ai poveri di dormire sotto i ponti". E' a questa massima che deve
essersi ispirato l'attuale commissario prefettizio che regge le sorti
dell'amministrazione comunale, quando ha deciso che i sinti che abitano le
casette in legno del quartiere Terradeo devono sgomberare e le loro abitazioni
in legno abbattute...
Perché la legge è la legge, e le priorità sono le priorità. E' indubbio che in
un paese con consiglio comunale sciolto a causa di sospette illegalità, con un
piano di governo del territorio che giace inerte causa respingimento del TAR, e
un buco di bilancio di un milione e trecentomila euro, la presenza di tre
casupole di legno che ospitano sei famiglie, fosse una priorità cui dare
risposta immediata.
In concreto un'esperienza di integrazione che negli anni ha dato buoni frutti e
che ha anche raccolto consensi trasversali a tutte le forze politiche, rischia
di andare a gambe all'aria per la rigorosa interpretazione di una norma di
legge. Il risultato sarà ovviamente che le famiglie sfrattate (parliamo di gente
che vive in perfetta integrazione con la città da almeno una ventina di anni)
dovranno essere prese in carico dai servizi sociali comunali con tutti costi
relativi in barba al buco di bilancio e che si porrà la parola fine ad un
percorso che per molti versi è stato considerato un modello.
Né i ricchi né i poveri possono abitare in casette di legno senza tutti i timbri
a posto.
Segue comunicato
ASSOCIAZIONE "APERTAMENTE di Buccinasco": Ma non c'è pace per il Terradeo?
A fine maggio è stata annullata la delibera n.183/2010 della passata
amministrazione, che riavviava per la terza volta negli ultimi cinque anni una
procedura di regolarizzazione del Quartiere Terradeo, perseguita da più
amministrazioni di segno diverso.
Questo atto, nel cui merito non ci avventuriamo, ha tuttavia interrotto un
percorso, avviato in accordo con la Provincia di Milano e con l'Ente Parco
Agricolo Sud Milano, che avrebbe poi consentito di sistemare anche le 'casette'.
Ma la delibera cancellata non è stata sostituita con alcun altro provvedimento.
Si è così automaticamente aperto lo spazio per 'normali' procedure in una
situazione che 'normale' non è.
Se condotto alle sue estreme conseguenze, questo procedimento potrebbe giungere
all'ordine di demolizione delle 'casette' (già comunicato), che sono la prima
casa e l'unica abitazione dei titolari, mettendo sei famiglie coi propri bambini
a cielo aperto e costituendo uno sgombero di fatto. Si violerebbero così una
serie di leggi, a cominciare da quella fondamentale, la Costituzione (artt. 2 e
3), nonché la Carta Sociale Europea firmata dal nostro Paese (artt.30 e 31):
diritti fondamentali di ogni persona, sulla cui violazione, abituale nei
confronti di sinti e rom, l'Italia è stata già condannata, ma non se ne dà per
inteso. Pare che non proprio tutti siano tenuti al rispetto di leggi e norme
anche internazionali.
Stiamo parlando, inoltre, di persone regolarmente residenti a Buccinasco,
cittadini!, i cui bambini frequentano le scuole locali e se ne potrebbero
trovare di conseguenza impediti (art. 34 Cost.).
Ora, queste 'irregolarità' su cui si parla e riparla sempre senza concludere, ma
si rischia ora anche di agire, non fanno da specchietto per le allodole? in un
Comune in cui, in assenza d'un piano regolatore, tutti coloro che possono
sbrigliano la… fantasia costruttiva.
Non siamo in presenza, al Terradeo, di abusi, né di furbizie e approfittamenti,
ma di situazioni assentite ripetutamente dalle Autorità competenti e oggetto di
una interminabile procedura di regolarizzazione a tutt'oggi non conclusa e anzi
interrotta. Nella quale i sinti del Terradeo sono le vittime.
Giova infine ricordare che il Comune di Buccinasco è destinatario di una somma
assegnata dal Prefetto di Milano, in qualità di Commissario straordinario (Fondo
Maroni, soldi U.E.), soldi non utilizzabili, finché non sarà stata completata la
procedura di regolarizzazione di cui abbiamo parlato. Se ce li tengono da parte.
Abbiamo voluto proporre all'opinione pubblica di Buccinasco un quadro
complessivo dei problemi, ma siamo convinti che ci siano volontà e spazi per
operare, con la dovuta cautela e ragionevolezza, senza
violare alcuna legge, ma anzi accompagnando un gruppo di persone a lungo
emarginate dalla società ad inserirsi correttamente, proprio nel pieno rispetto
delle leggi. Ci appelliamo dunque alla cittadinanza, alle forze politiche e
sociali e alle competenti Autorità, perché vogliano consentire, sospendendo le
procedure in atto, uno spazio di confronto, teso a ripristinare una procedura di
regolarizzazione e salvaguardia.
Buccinasco 1° luglio 2011
Costituita il 13 novembre 2006, registrata a Milano l'8 marzo 2007, n.1753,
serie 3. Codice fiscale 97459790156
In più occasioni la Corte Costituzionale ha affermato che rientra, tra i
compiti della Repubblica, quello di favorire l'accesso alla abitazione ai
cittadini più deboli. La difficoltà di avere una casa costituisce insomma una
delle preoccupazioni alle quali le amministrazioni pubbliche devono offrire
risposte efficaci, in particolare attraverso i piani di edilizia economica e
popolare.
I riferimenti costituzionali del diritto alla casa" sono gli art. 2, 3 e 32.
Infatti le politiche legislative in materia abitativa sono basate sulla tutela
dei diritti inviolabili della persona, tutela che è strettamente legata ai
compiti che lo Stato ha nel rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale.