In carcere c’è l’uomo sbagliato
Di Fabrizio (del 04/07/2011 @ 09:02:34, in Italia, visitato 1794 volte)
La Provincia Pavese La protesta dei sinti a Torre del Gallo dopo gli
arresti per il pestaggio del testimone di un incidente - di Adriano Agatti
PAVIA
«Tomas libero». Si legge nello striscione appeso davanti all’ ingresso del
carcere di Torre del Gallo, ieri pomeriggio, da una cinquantina di Sinti. Un
vero e proprio sit-in di protesta contro l’arresto, avvenuto qualche giorno fa,
di Tomas Casagrande. Il ragazzo 21 anni, è accusato (insieme a Rosario
Casagrande, 22 anni ) di aver picchiato Claudio Russo, un operaio di 38 anni che
aveva assistito ad un incidente stradale avvenuto in via Cantieri Spada. Il
pestaggio è da far risalire allo scorso mese di febbraio e il ferito aveva
trascorso qualche giorno in ospedale per la frattura della mandibola. I sinti,
quasi tutti del campo di piazzale Europa, hanno organizzato la protesta perchè
ritengono che Tomas Casagrande sia innocente.
«Quel giorno Tomas – spiega Aurora Casagrande – non era nemmeno a Pavia. Si
trovava a Vigevano insieme alla moglie e con il pestaggio non c’entra proprio
nulla. C’è stato uno scambio di persona molto evidente. Noi l’abbiamo sempre
saputo e cercheremo di dimostrarlo nel più breve tempo possibile. Questa nostra
protesta è anche contro gli errori giudiziari che possono rovinare persone
innocenti. Abbiamo già individuato la persona che ha pestato quell’uomo e lui
stesso ha ammesso le sue responsabilità. L’ha anche raccontato ai carabinieri ma
in carcere è finito Tomas. Non è giusto»
Ieri i due arrestati sono stati interrogati dal Gip del tribunale di Pavia
Anna Maria Oddone.
«C’è discriminazione nei confronti dei sinti – continua Aurora Casagrande – e
si può capire da quelli che noi riteniamo siano errori giudiziari. Ma vorrei
ricordare a tutti che siamo italiani a tutti gli effetti e siamo nati qui.
Vorremmo essere trattati come tutte le altre persone. Tra l’altro il padre di
Tomas è in gravi condizioni di salute e l’arresto del figlio lo ha
particolarmente provato»
I sinti avrebbero quindi eseguito un’ indagine personale e avrebbero scoperto
chi avrebbe veramente partecipato al pestaggio del 26 febbrio in via Cantieri
Spada. Si tratta di un giovane che avrebbe già ammesso di aver colpito Claudio
Russo. In ogni caso l’avvocato ha già presentato istanza di scarcerazione.
Il primo a scendere in strada quel pomeriggio di fine febbraio era stato uno
studente universitario. Dalla sua abitazione aveva sentito il botto dello
scontro tra due auto. In quel momento era arrivato Claudio Russo che stava
rientrando a casa. Si era avvicinato al punto dell’incidente senza immaginare
quali fossero le intenzioni del conducente e del passeggero della Twingo che era
appena uscita di strada ed era andata a sbattere contro una vettura
parcheggiata. Claudio Russo era stato aggredito con ferocia e colpito senza
pietà con pugni e calci. Gli aggressori non si erano fermati nemmeno quando
l’uomo era caduto a terra: un pestaggio brutale. La Twingo (che era rimasta sul
posto dell’incidente perché il conducente non era riuscito a farla ripartire)
era risultata intestata alla madre di uno degli arrestati. E da lei erano
partite le indagini dei carabinieri.
01 luglio 2011
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