I media e i Rom: a Napoli l'informazione contro i pregiudizi
Di Fabrizio (del 20/06/2011 @ 09:51:44, in media, visitato 1603 volte)
il Levante
VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 12:36 DI GIOVANNI PULENTE
<<I rom sono nostri concittadini e come tali vanno tutelati>>. Con queste parole
Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania,
presenta l'incontro "NewsRom informare senza pregiudizi" tenutosi giovedì
mattina nella Sala Colombo dell'Hotel Mediterraneo di Napoli. L'evento è
parte della campagna Dosta! (Basta! in italiano) organizzata dall'Associazione
Giornalisti Scuola di Perugia, che tra Roma, Milano e Napoli sta
cercando di sensibilizzare i cittadini sul mondo rom e sinti. <<I dati
riguardanti la Campania sono inaccettabili – spiega Lucarelli – Siamo un caso
negativo in Europa e bisogna parlarne. Mi auguro che la nuova Napoli di De
Magistris svolga un lavoro capillare che possa condurre a un risveglio civile>>.
La storia. In Europa sono circa 12 milioni e in Italia 150mila. I primi a
lasciare la valle del Gange partirono 800 anni fa, rompendo i confini nazionali
degli Stati prima di qualsiasi convenzione internazionale. <<Pochi sanno che rom
e sinti furono vittime della discriminazione fascista – sostiene Luca Bravi,
docente di Scienze dell'Educazione all'Università di Firenze - Ad Agnone, Modena
e Teramo tra il 1940 e il 1943 molti furono deportati e uccisi in campi di
concentramento. Questo genocidio è oggi continuamente negato>>. La psicologia
perversa di Robert Ritter e la nota notte degli zingari del 2 agosto 1944
(sterminio di Auschwitz) sono parte di una storia innegabile. << Il concetto di
zingaro è uno stereotipo da noi creato e che va cambiato. In questo senso la
pedagogia è fondamentale, soprattutto perché il 60% di rom e sinti in Italia ha
meno di diciotto anni>>. Negli anni 60' nelle scuole esistevano classi per soli
zingari e il campo nomadi era già stereotipato come luogo di pericolo e
diversità. Particolarmente significativo è stato un video mostrato da Dario
Moricone, giornalista Rai e moderatore dell'incontro. Sullo schermo scorrono
accezioni dispregiative come "Puzzano", "Hanno la pelle scura", "Non hanno
acqua", "Hanno lo stesso vestito", "Vivono in baracche", "Rubano e sono
violenti", "I nostri governanti sono troppo aperti alle frontiere": relazione
degli Stati Uniti d'America del 1912 sugli immigrati italiani. La storia si
capovolge e si ripete.
Il giornalismo. <<Tutti i giornalisti hanno un ruolo fondamentale nel
combattere i pregiudizi e l'odio, a favore di un comune vivere sociale>>. Bianca
Stancarelli, inviato di Panorama, si esprime così sul ruolo dei media. Stupro
della Caffarella (Roma), 14 febbraio 2009: Karol Racz e Alexandru Isztoika Loyos
vengono arrestati e accusati di essere gli autori della violenza sessuale. Per
moltissimo tempo i due sono maltrattati dai media senza attendere il verdetto
della giustizia. Definiti violenti, freddi, insensibili e addirittura Karol è
catalogato con l'espressione faccia da pugile. Dal tg1 a Studio Aperto nessuno
risparmia facili accuse o cerca di andare a fondo. Il Sindaco di Roma Alemanno
subito dopo l'accaduto disse a caldo: <<Gli autori? Dovranno essere rom>>. Il
paradosso è che le analisi del sangue e accurate prove hanno scagionato gli
imputati, dimostrando l'incapacità dell'informazione di massa di raccontare la
verità e di combattere gli stereotipi. Quella di Karol e Alexandru è la storia
di due innocenti. Pochi giorni fa un giovane bosniaco è stato ucciso da un
pirata della strada, ma nessuno ne ha parlato e quando Lamberto Sposini fu
aggredito nel 2007, si accusarono i rom senza prova alcuna.
Napoli. Il problema di rom e sinti esiste principalmente in periferia,
come dimostra la tragedia del rogo di Ponticelli. Gli ex-allievi della scuola di
giornalismo di Perugia hanno dimostrato di interessarsi a questioni nazionali
che vanno al di là dei confini regionali, perché in fondo l'informazione tutta
deve collaborare per garantire la verità. <<Cattiva politica, imprenditori
razzisti e i media assenti sono le cause principali della questione rom e sinti
-sostiene Dario Moricone - La responsabilità del singolo mette tutti nei guai, e
forse si perdona più ai camorristi che agli stranieri >>.
Il 5 aprile la Commissione Europea ha definito obbligatorie le strategie
d'inclusione sociale per i rom, l'8% di quali sono nomadi. <<Bisogna guardarli
come guarda un bambino, cioè senza pregiudizi>> , commenta Eva Ciuk, giornalista
del Tgr Friuli Venezia Giulia. Sorprende il fatto che nei notiziari Ansa la
parola rom/nomadi compare mediamente 289 volte in cronaca nera e solo 13 volte
in cronaca bianca. Emblematica la conclusione del discorso di Bianca Stancanelli:
<<Zingari = di regola passano per una razza spregevole. Non è un'affermazione
scritta su un giornale, né detta da un politico, ma la definizione data
dall'Enciclopedia Treccani nell'edizione del 1949>>. Solo un anno prima della
pubblicazione del testo, il 10 dicembre 1948, le Nazioni Unite firmarono a
Parigi la dichiarazione universale dei diritti umani.
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