Comunicato sgomberi pasquali
Di Fabrizio (del 23/04/2011 @ 09:24:55, in Italia, visitato 1785 volte)
Cinquanta persone accampate in un parco nei pressi di via Palmiro Togliatti,
trenta in un fazzoletto di verde a piazzale della Radio e altri novanta ospitati
negli spazi messi a disposizione della Comunità di base di San Paolo.
È questo il bilancio con cui cala la notte su questo lunedì della Settimana
Santa, è questo il modo in cui le Istituzioni della Capitale si preparano alla
Santa Pasqua e alla beatificazione di Giovanni Paolo II.
Eroi della giornata sono il Delegato del Sindaco alla Sicurezza Ciardi e il
consigliere Presidente della Commissione Sicurezza Santori, in prima linea
davanti a giornalisti e fotografi per mostrare il loro impegno contro i "campi
abusivi", per cui centinaia di persone in mezzo alla strada e senza prospettiva
di soluzioni abitative sono solo un danno collaterale.
A pulire la loro coscienza basta, infatti, la rituale e inutile offerta di
accogliere solo donne e bambini per qualche giorno nei centri d'accoglienza.
Eppure appena qualche mese fa il Sindaco Alemanno si era impegnato ad avviare
gli sgomberi dei campi "abusivi" con la garanzia di soluzioni alternative per
tutti i residenti. Ancora ieri il Sindaco affermava la disponibilità del
C.A.R.A. ad ospitare interi nuclei familiari sgomberati dagli insediamenti non
autorizzati.
Sempre su questa idea, di spostare tutti i rom nel centro di Castelnuovo di
Porto, si era impegnato pubblicamente, domenica scorsa, il Delegato del Sindaco
per la questione rom, Najo Adzovic, che alle donne e agli uomini della Miralanza
aveva promesso che non sarebbero stati messi per strada.
Parole e promesse morte sotto le ruspe di oggi, buone per i giornali e per farsi
acclamare come presidente dei rom, ma inutili se davvero si vogliono superare le
condizioni di rischio e di degrado degli insediamenti spontanei.
La logica che vediamo prevalere è, invece, quella della sicurezza-spettacolo,
garantita da ruspe, minacce e manganelli, e dell'insicurezza diffusa, perché i
rom sgomberati oggi, se non saranno presi in carico autonomamente e senza
sostegno istituzionale da associazioni e realtà dei territori romani, non
faranno altro che ricostruire altrove le loro baracche, sicuramente in zone più
lontane e invisibili, ma anche più degradate e pericolose.
A quanto pare, questo è solo l'inizio di una nerissima Settimana Santa…
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