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Ex Polveriera, la denuncia dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria
Di Fabrizio (del 07/04/2011 @ 09:35:49, in casa, visitato 1551 volte)

ReggioTV TRAPPOLA MORTALE A CICCARELLO

Reggio Calabria. "Da anni viene segnalato al comune di Reggio Calabria che nell'insediamento rom dell'ex Polveriera un vecchio edificio militare sta per crollare sulle baracche, ma, nonostante il pericolo di vita in cui si trovano dieci famiglie, fino ad oggi, non è stato fatto niente. Ieri mattina , da una parete del vecchio edificio che si sporge sulle baracche si sono staccati dei mattoni, e c'è mancato poco che colpissero i bambini che giocavano sotto". E' la denuncia dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria dopo l'ennesimo episodio che ha interessato quello che è rimasto dell'ultimo insediamento Rom in città.

I vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto, hanno segnalato il pericolo ai vigili urbani sottolineando, ancora una volta, "la necessità di evacuare l'area e hanno avvisato le famiglie che l'edificio potrebbe crollargli addosso da un momento all'altro".

"Ci chiediamo cosa stia aspettando il Comune di Reggio Calabria prima di intervenire" è l'interrogativo di Giacomo Marino che aggiunge: "è forse necessario che prima qualche bambino resti sepolto sotto le macerie dell'edificio?".Continua Marino: "questa situazione di gravissimo pericolo è ben nota al sindaco ff Raffa, tanto da aver maturato una posizione ben precisa a riguardo".

"Il 24 settembre 2010, dopo molte sollecitazioni, il sindaco Raffa si reca personalmente sul posto e una volta constatato di persona il pericolo esistente dichiara di non poter promettere nulla, ma che comunque tenterà di trovare una sistemazione abitativa per le famiglie in pericolo. Facendo seguito al sopralluogo del primo cittadino, il 25 ottobre 2010, il presidente dell'Opera Nomadi incontra la dirigente del Patrimonio Edilizio, avvocato Titty Siciliano, la quale in quell'occasione afferma che il comune intende sviluppare un piano per la sistemazione abitativa delle famiglie che si trovano in pericolo e per questo chiede all'associazione un censimento completo dell'insediamento".

"Dopo pochi giorni ( novembre 2010) - continua la nota - l'Opera Nomadi consegna alla dirigente e al sindaco un report contenente il censimento aggiornato delle famiglie (insediamento composto da 27 famiglie delle quali 10 in condizioni di gravissimo pericolo) , una planimetria dell'insediamento, il primo verbale dei vigili del fuoco (dicembre 2003) attestante il pericolo del crollo dell'edificio, una certificazione dell'ASP e altri documenti. Nel mese di dicembre 2010 la dirigente al patrimonio edilizio avvocato Siciliano, in un incontro con un gruppo di famiglie rom, sostiene che il suo ufficio si sta impegnando nel reperire alloggi per le 10 famiglie che si trovano in pericolo. Ma queste promesse vengono smentite dallo stesso sindaco Raffa, il quale, in un incontro pubblico tenutosi ad Arghillà nel mese di gennaio 2011, dichiara che il comune non ha alloggi disponibili per le famiglie in pericolo e che non intende intervenire nemmeno per mettere in sicurezza l'insediamento evitando il crollo dell'edificio sulle baracche, visto che l'insediamento si trova su territorio di proprietà del demanio statale e non di proprietà comunale".

"Nei mesi successivi il sindaco e la stessa dirigente Siciliano sostengono che questa posizione del non intervento in quanto territorio del demanio statale è stata ratificata anche dalla Prefettura e quindi il Comune è a posto. Insomma - a detta dell'Opera Nomadi - per il comune di Reggio Calabria le 10 famiglie devono vivere con il pericolo che il vecchio edificio gli crolli addosso. Se poi l'edificio dovesse crollare e seppellirli veramente l'ente ha le carte in regola, saranno le famiglie ad avere la colpa di aver costruito abusivamente delle baracche accanto a questo vecchio edificio".

"Questa posizione assurda e fortemente immorale - conclude il presidente Marino - è quella che un comune può oggi assumere tranquillamente nei confronti di cittadini emarginati, senza che nessuno si indigni. Alla luce di quanto accaduto ieri, invitiamo nuovamente il sindaco Raffa a rivedere la sua posizione e quindi a provvedere ad effettuare almeno l'intervento di messa in sicurezza dell'insediamento evitando la tragedia annunciata. Preghiamo, infine, tutti i candidati a sindaco di voler inserire nei loro programmi la sistemazione abitativa in dislocazione delle famiglie di questo ghetto che si trovano in grave pericolo di vita, dimostrando così che la politica che loro propongono è ricerca del bene comune anche per gli ultimi".

Sabato 02 aprile 2011 - Ore 15:02