Rom, Natale (Fnsi): "Linguaggio approssimativo dei media causato da ignoranza e fretta"
Di Fabrizio (del 28/03/2011 @ 09:15:49, in media, visitato 1458 volte)
Mercoledí 23.03.2011 13:48
"La formazione è l'unico modo per uscire da una condizione di
approssimazione, superficialità, razzismo talvolta involontario". Così Roberto
Natale, presidente Fnsi, all'apertura della prima giornata di tre dedicata ai
mondo dei rom e rivolta ai giornalisti "NewsROM – Informazione senza
pregiudizi", un'iniziativa organizzata dall'associazione giornalisti Scuola
di Perugia nell'ambito della campagna Dosta! Promossa dal Consiglio d'Europa e
finanziata dall'Unar. Per Natale, il problema principale oggi del linguaggio
giornalistico è l'approssimazione. "Il linguaggio viene usato con quella
superficialità che spesso deriva dall'ignoranza e dalla fretta – ha spiegato -.
Una delle cose più interessanti che venivano dette questa mattina era quella del
fatto che bisogna studiare prima che veniamo mandati a seguire un tema. Per
questo l'importanza di un'iniziativa di formazione come quella di oggi, uno dei
tanti frutti dell'impegno del giornalismo italiano cresciuto negli ultimi anni
per contrastare i rischi di xenofobia e razzismo".
Ad oggi, ha ricordato Natale, sono diverse le iniziative per rispondere a questo
tipo di esigenze nel mondo del giornalismo. "Come Federazione della stampa e
come ordine dei giornalisti abbiamo fatto la Carta di Roma varata due anni fa e
non casualmente una delle parti principali della carta è il glossario. Il
problema più generale nel costruire la carta abbiamo visto è che troppo spesso
usiamo i termini senza saper bene quello che diciamo. Non dobbiamo vergognarci
di ricominciare dalla definizioni".
Per Paolo Butturini, segretario Associazione Stampa Romana, è necessario oggi
ripartire proprio dai documenti come la Carta di Roma. "Forse è il caso di
ricominciare a parlare di queste carte – ha affermato -, di metterle in pratica
altrimenti restano lettera morta. La crisi del nostro mestiere proviene da tanti
fattori, ma anche dal non riconoscere più il valore sociale dell'informazione e
di questo mestiere. Dobbiamo ricostruire un tessuto culturale". Infine Butturini
ha rilanciato una proposta fatta già in altre occasioni. "Ci piacerebbe fare un
vademecum da dare ai giornalisti del Lazio – ha concluso -, raccontando chi è il
popolo rom. È una di quelle possibili iniziative che servono a ricostruire una
cultura dell'informazione".
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