Martedì, 22 Marzo
Lamezia Terme - A caccia di un sito per i lametini di Scordovillo. O di diversi
siti. «Devono essere terreni del Comune, è difficoltoso fare gli espropri in una
situazione del genere, e poi ci vuole troppo tempo». Sono le raccomandazioni del
prefetto al sindaco nell'incontro di ieri a Catanzaro dalle 13 alle 15.
Antonio Reppucci e Gianni Speranza a Palazzo di Governo si sono seduti intorno a
un tavolo con i vertici delle forze dell'ordine e il viceprefetto vicario
Osvaldo Caccuri per analizzare la situazione di Scordovillo: entro domenica
delle Palme bisogna trovare una soluzione. Questo l'ordine del procuratore della
Repubblica Salvatore Vitello che ha sequestrato tutto il ghetto denunciando 58
capifamiglia per diversi reati ambientali ed occupazione abusiva di suolo
pubblico.
«Ci sono ritardi di 63 anni, o tutti colpevoli o tutti innocenti», dichiara il
prefetto alla Gazzetta del Sud dopo l'incontro urgente sul caso Scordovillo,
circa mille zingari blindati in un ghetto nel cuore della città ed a ridosso
dell'ospedale. Reppucci se l'aspettava: «Non riesco a capire tutte queste prese
di posizione sul campo rom dopo 63 anni in cui si sono succedute giunte di
diverso colore. Attaccare adesso a chi giova? E perchè?». E aggiunge
provocatoriamente: «C'è qualcuno che ha un progetto valido? Allora che parlano a
fare?».
Da qui l'appello a lavorare tutti insieme su questo bubbone: «Adesso ci vuole il
buon senso di essere propositivi. Dobbiamo individuare un percorso tutti
insieme: destra, sinistra, associazionismo. Una volta tanto dobbiamo essere
tutti uniti, e usare toni pacati».
Ieri a tre giorni dal sequestro preventivo di Scordovillo la prima riunione. «È
stata una prima presa di contatto», spiega il prefetto Reppucci. Che in
settimana convocherà una nuova riunione. Adesso a dirigere le manovre è proprio
Reppucci che subito dopo il sequestro ha preso in mano la situazione. Che dà
qualche giorno di tempo al Comune per individuare le aree dove trasferire i rom.
Ma con quali soldi?
Questo è un altro problema da risolvere. Perchè Antonio Reppucci non ha i poteri
dei suoi colleghi di Roma, Milano e Palermo nominati commissari per l'emergenza
rom. Occorrono milioni di euro per far traslocare tutti i residenti di
Scordovillo: almeno 600 secondo il sindaco. Arrivano fino a mille con gli extra:
imboscati, latitanti, irregolari e chissà chi altro.
L'elenco dei problemi è lungo. Uno di questi sono i 500 mila euro che il Comune
ha disponibili per la bonifica. Ma perchè risanare Scordovillo se verrà
smantellato? I lavori si sono bloccati, bisognerà decidere prima cosa fare del
ghetto. Perchè oltre all'ipotesi dei falchi di smantellare tutta la baraccopoli,
c'è quella delle colombe che pensano si possa ancora risanare completamente
portando acqua corrente, energia elettrica regolarizzata (quella che c'è è in
gran parte rubata con impianti volanti e pericolosi), fogne che non esistono.
Perchè i liquami del villaggio, se qualcuno non l'ha ancora capito, finiscono
dritti in un canalone scoperto che passa dall'ospedale, con buona pace di
gastroenterologi e virologi che quotidianamente in camice bianco si occupano di
infezioni.
«Ci sarà qualche altra riunione», aggiunge il rappresentante di governo a
Catanzaro, «poi dovremo mettere insieme tutti i pezzi del mosaico. Vorrei che la
città di Lamezia ci desse una mano: aiutateci ad aiutarvi. I residenti di
Scordovillo sono lametini, non possiamo cacciarli via dalla città».
Il prefetto poi torna al problema dei siti da individuare per trasferire le
famiglie: «Certo, ci sarà l'effetto Nimby, perchè ognuno pensa: portateli
dovunque, purchè lontani da casa mia. Parliamo di società multietnica e poi si
pensa in questo modo».
Prima di andare in Prefettura il sindaco ieri di buon mattino ha incontrato una
delegazione di rom. Sono tutti preoccupati sul loro futuro da qui a un mese. Il
sindaco ha spiegato che «l'emergenza avrà un esito positivo se verrà affrontata
con l'attivazione di un accordo di programma fra istituzioni con il
coinvolgimento di Governo, Regione Calabria e Provincia per il trasferimento
della comunità da contrada Scordovillo. Sicuramente la soluzione che si
prospetta», ha detto Speranza agli zingari, «sarà migliore di quella che i
cittadini rom stanno attualmente vivendo a Scordovillo».