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Sgombero al Triboniano, la Casa della Carità: "Non siamo stati interpellati"
Di Fabrizio (del 22/03/2011 @ 14:53:07, in Italia, visitato 2050 volte)

Su richiesta e segnalazione del lettore Fiorenzo, ad integrazione di quanto pubblicato QUI (e relativi commenti), ecco un altro articolo tratto da Redattore Sociale:

Il commento di don Mapelli: "Un'azione di cui si assumano la responsabilità il comune, il prefetto o chi si vuole. Ma non noi. Sgomberi come questo sono del tutto inutili, innalzano solo la tensione"

MILANO - "Quello che è successo oggi non ci vede d'accordo: è un'azione per la quale non siamo stati interpellati". Questo il commento di don Massimo Mapelli, responsabile del progetto sociale della Casa della carità all'interno del campo nomadi comunale di via Triboniano, allo sgombero di tre famiglie avvenuto in mattinata (vedi lancio precedente).
"Queste famiglie stavano pian piano costruendo percorsi di uscita positiva che iniziavano a concretizzarsi -continua il sacerdote-. Perciò sgomberi come questo sono del tutto inutili: innalzano la tensione e non servono ad affrontare il problema dal punto di vista sociale."

Per quanto riguarda l'accusa di offerta di denaro in cambio dell'abbandono del campo, sollevata dal romeno Costantin Ventila anche a carico della Casa della carità, don Mapelli replica: "Come agli altri abitanti del campo, abbiamo chiesto anche a lui, che lavora regolarmente, di iniziare un percorso di uscita dal campo e di inserimento sociale: molti altri hanno trovato una casa sul mercato con il sostegno del Piano Maroni e poteva farlo anche lui. Detto questo, non siamo stati sicuramente noi a ordinare l'azione di oggi nei suoi confronti. Un'azione di cui si assumano la responsabilità il Comune, il Prefetto o chi si vuole. Ma non noi"