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Continua la pulizia etnica a Milano contro i Rom! Sgomberata via Adriano
Di Fabrizio (del 23/01/2011 @ 09:28:59, in Italia, visitato 1807 volte)

Milano 21 gennaio 2011: anche oggi c’è stato uno sgombero in via Adriano.

Speravamo che il vicesindaco De Corato fosse soddisfatto dei 156 sgomberi dell’anno scorso che, secondo lui, avrebbero ridotto dell’80% la presenza di famiglie Rom.

Speravamo che le famiglie rifugiate in qualche stanza di un immenso palazzo di Via Adriano da anni disabitato, potessero ripararsi dal freddo e restare tranquille con le loro poche cose per tutto l’inverno. Invece stamattina le forze della Polizia Locale, anche loro stanche di allontanare donne e bambini, sono intervenute. Cinque famiglie Rom si trovano ora con i loro sacchetti di poche cose in mezzo alla strada, al gelo. Si tratta di cinque famiglie con 10 bambini, alcune delle quali hanno collezionato 14 sgomberi in un anno.

Questa mattina durante lo sgombero erano assenti i servizi e gli assistenti sociali che dovrebbero garantire ai minori il rispetto dei loro diritti.

Nessuna alternativa accettabile è stata offerta alle famiglie, se non la solita proposta di dividere i nuclei familiari collocando le donne e i bimbi piccoli in comunità, gli altri figli in un orfanotrofio e la strada per gli uomini.

Conosciamo bene queste famiglie perché i bambini, con mille difficoltà sono iscritti e vanno tutti i giorni a scuola, perché gli adulti lavorano nell’edilizia oppure sono inseriti in percorsi di integrazione.

L’unico intervento di sostegno è stato quello dei volontari della Comunità di Sant’Egidio, delle mamme e dei cittadini dei quartieri di Rubattino-Lambrate che dallo sgombero del 19 novembre 2009 seguono queste famiglie.

Chi scrive, il 7 dicembre, ha ricevuto la benemerenza civica dal sindaco Letizia Moratti perché "con tenacia, amore e grande senso civico ha scommesso per un’integrazione possibile".

Questo senso civico può essere riconosciuto come un valore prima di Natale, ed essere totalmente dimenticato poco dopo l’Epifania?

Dov’è il senso civico quando si nega ad Albert di 6 anni (sgomberato 10 volte in 5 mesi) il diritto ad avere un tetto?

Purtroppo sembra che non si voglia porre fine a questa pulizia etnica: la tristezza e la disperazione che ogni volta leggiamo sui volti di questa umanità calpestata, resterà nella storia di Milano come il simbolo di una violenza che non vorremmo esistesse.

A pochi giorni dal 27 gennaio, Giornata della Memoria, queste azioni non si allontanano molto dal clima di pulizia etnica che scatenò tanto orrore.

L’integrazione è possibile quando si guarda con occhi nuovi verso le persone e ci si chiede come insegnare a scrivere a Marius che ha 15 anni, come salvare la biciclettina che Jonut voleva tenere a tutti durante lo sgombero, se Maria, Florin, George e Adrian potranno mai sentirsi parte di questa umanità che li scaccia, li umilia, li costringe a nascondersi, perdendo ogni volta scarpe, libri e i pochi giocattoli?

Si nega loro l’infanzia nel nome della sicurezza, in realtà si prepara un futuro di odio e paura verso tutti.

Milano 22 gennaio 2011 - Assunta Vincenti e le mamme e maestre di Ribattino