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Bresciaoggi.it E adesso Brixia Sviluppo deve rimborsare i sinti
Il terreno di Guidizzolo
Brixia Sviluppo dovrà forse restituire i 2.200 euro di caparra che erano
stati dati dalle famiglie sinti di via Orzinuovi per l'area di Guidizzolo nel
Mantovano.
La vicenda è nota e ha messo a rumore la politica bresciana: a fine 2009
Brixia Sviluppo, società controllata dal Comune al 100 per cento, acquista per
150mila euro un'area edificabile di 500 metri quadrati a Guidizzolo. Obiettivo
dell'operazione è rivendere l'area a un prezzo vantaggioso ad alcune famiglie
sinti del campo di via Orzinuovi che, in questo modo, lascerebbero il capoluogo
e si trasferirebbero a Guidizzolo. Nei piani del Comune di Brescia questa
dovrebbe essere solo la prima di una serie di permute con acquisto e successiva
rivendita di terreni che dovrebbe portare alla chiusura del campo di via
Orzinuovi.
L'OPERAZIONE Guidizzolo, in realtà, si arena ben presto, a causa della
protesta degli abitanti e dell'Amministrazione (di centrodestra) del Comune del
Mantovano, i quali, di avere come vicini di casa i sinti bresciani, non ne
vogliono proprio sapere. Erigono muri, arano i terreni, deliberano atti
amministrativi per impedire che nell'area (edificabile) possano esserci case
mobili. La mobilitazione nel comune virgiliano occupa le cronache a cavallo tra
gennaio e febbraio scorsi.
Risultato: la palla torna a Brescia, con però un nodo in più. Brixia Sviluppo ha
già venduto l'area alla famiglia Quirini. L'accordo prevede il pagamento di 300
rate mensili per 25 anni da 512 euro ognuna (in tutto fanno 153.720 euro,
128.100 + Iva, esattamente il costo dell'area), una caparra iniziale di 2.200
euro, la clausola che senza il pagamento di tre rate l'area torni di proprietà
della società controllata del Comune di Brescia.
COSÌ ACCADE puntualmente: i sinti, quando vedono quanto accade a Guidizzolo
(con tanto di atto amministrativo che vieta l'accesso delle case mobili) si
chiedono perché mai dovrebbero acquisire quell'area e infatti non pagano.
L'area torna dunque nella piena disponibilità di Brixia Sviluppo, ma resta il
nodo della caparra. È dei Quirini, ma i soldi li ha in cassa Brixia Sviluppo che
ora, per provare a vendere l'area ad altri privati (presumibilmente non sinti),
ha bisogno di una liberatoria. Firmata da chi? Dai Quirini ovviamente, i quali
però - lo hanno fatto sapere nei giorni scorsi - daranno la liberatoria solo se
avranno indietro i soldi della caparra. Non si sa se con gli interessi o meno.
Nel frattempo, tramontato il piano acquisto/rivendita di terreni, l'opzione
di riserva ideata dal Comune è stata la sottoscrizione del «Patto di
cittadinanza» con i sinti di via Orzinuovi. L'accordo, sottoscritto un paio di
mesi fa, prevede la bonifica dell'area (costo in carico all'Amministrazione:
circa 150 mila euro) e il pagamento da parte di ogni famiglia che vive nel campo
di una cifra forfettaria di 150 euro mensili per i consumi elettrici.
I LAVORI DI BONIFICA sono iniziati da un mesetto e dovrebbero concludersi
entro poche settimane. Le famiglie che vivono nel campo sono venti (formate da
70 adulti e 35 bambini). Di queste, cinque famiglie dovranno andare via entro
febbraio. Due o tre famiglie, che hanno disabili o anziani ultra 75enni,
andranno in case popolari, altre due o tre si trasferiranno nel campo di via
Borgosatollo.
Il campo di via Orzinuovi, sull'area che rientra fra gli snodi stradali della
Piccola Velocità, dovrebbe essere lasciato libero entro un anno. Le 15 famiglie
sinti del campo dovrebbero finire nel campo di via Borgosatollo, per il quale è
prevista una futura bonifica. E i rom di via Borgosatollo? Alcuni si sono già
trasferiti in case popolari del Comune, altri dovrebbero andarci in futuro.
TH. BEN.