COMUNICATO STAMPA Firenze, 1 gennaio 2011
ROM, SESTO FIORENTINO: INCENDIO DOLOSO DISTRUGGE CAPANNONE. EVERYONE E OPERA
NOMADI CHIEDONO ALLA PROCURA DI INDAGARE PER TENTATA STRAGE
Opera Nomadi e il Gruppo EveryOne chiedono alla Procura di Firenze di aprire un
fascicolo e accertare le dinamiche e le testimonianze relative all'incendio
sviluppatosi ieri sera, 31 dicembre 2010, a Sesto Fiorentino, in via del Ponte
di Quaracchi n°72, e, nell'eventualità in cui la stessa ravvisi reati, di
procedere contro ignoti per i reati di incendio doloso e tentata strage ai danni
della locale comunità Rom.
Il capannone oggetto dell'incendio della notte di San Silvestro era
utilizzato come rifugio da una comunità Rom romena formata da 100 persone, fra
cui bambini, donne e portatori di patologie e disabilità anche gravi, più volte
sgomberata dalle autorità locali e già oggetto di episodi di discriminazione.
"Le fiamme si sono sviluppate con violenza e rapidità tra le 21 e le 22. Non ci
sono state vittime solo grazie al fatto che gli occupanti della struttura erano
ancora svegli. Quando le fiamme hanno avvolto il capannone," spiegano Roberto
Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, e Marcello
Zuinisi di Opera Nomadi Toscana, "metà degli occupanti si sono dati alla fuga in
preda al panico, ritenendo l'origine del rogo come un'aggressione. Polizia
locale e vigili del fuoco sono sopraggiunti in breve tempo e questi ultimi hanno
domato le fiamme".
Questa mattina la natura dolosa del rogo è stata ipotizzata con forte
probabilità, anche grazie alla testimonianza di una donna, già raccolta da Opera
Nomadi Firenze e dalle forze dell'ordine locali. La donna avrebbe notato alcuni
malintenzionati appiccare fuoco al capannone. Lo scorso anno la stessa comunità
subì l'aggressione da parte di un piromane che diede fuoco a una baracca, ma la
famiglia vittima dell'episodio non fu creduta, nonostante le contro-indagini del
Gruppo EveryOne rivelassero la buona fede e l'attendibilità dei testimoni.
"Si ricorda che la comunità Rom di Sesto Fiorentino è stata oggetto
recentemente di uno sgombero, operazione che le autorità comunali hanno definito
'di bonifica', negando la presenza di Rom nelle baracche distrutte," continuano
gli attivisti, "mentre le famiglie oggetto del provvedimento si sono trovate in
una condizione di precarietà gravissima, esposte al rischio di attacchi da parte
di intolleranti e alla durezza del gelo invernale, della fame, del peggioramento
delle patologie di cui soffrono molti componenti. Un gruppo di 16 Rom, con
bambini febbricitanti e portatori di patologie importanti è stato costretto a
peregrinare due notti consecutive per Firenze in cerca di un rifugio, ottenendo
tuttavia solo rifiuti, anche da parte di strutture socio-sanitarie pubbliche,
tanto che le stesse ONG Opera Nomadi ed EveryOne provvedevano a proprie spese a
sistemarli in albergo.
"Dal Comune di Sesto Fiorentino" spiegano ancora EveryOne e Opera Nomadi,
"continuano a ribadire di non avere alcun dovere di assistenza nei confronti
delle famiglie Rom romene rifugiatesi nel territorio di competenza, affermando
che si tratta di cittadini stranieri senza mezzi di sostentamento e dunque senza
diritti di permanenza o di assistenza sociale. In realtà le famiglie Rom
costrette a lasciare la Romania per condizioni di indigenza e abbandono sono
protette sia dalle leggi italiane che da quelle comunitarie, a partire dal
diritto all'abitare (sancito dall'articolo 34 dellaCarta dei diritti
fondamentali dell'Unione Europea), del diritto all'istruzione dei minori
(articolo 14), del diritto del bambino alla protezione e alle cure necessarie
per il suo benessere (articolo 24), del diritto alla salute (articolo 35), che
non è esclusiva del cittadino italiano. Le affermazioni rese contro i Rom di
Sesto Fiorentino, inoltre," denunciano le due ONG, "violano il divieto di
discriminazione etnica e razziale, sancito dall'art. 21 della succitata Carta ,
dall'articolo 19 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE),
nonché la Direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che condannano
la mancata adozione di "interventi idonei a ripristinare i livelli minimi delle
prestazioni sociali e sanitarie".
"Oltre alla necessità impellente che la comunità Rom venga protetta e non
combattuta dalle forze dell'ordine né dai servizi sociali, che sono chiamati
istituzionalmente proprio a combattere la povertà e l'esclusione, non a vessare
i poveri e gli esclusi, per risolvere, in futuro, questa delicata emergenza
umanitaria, abbiamo formulato" concludono Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi,
"un progetto che è sostenuto dalla Croce Rossa e può ottenere nell'immediato un
finanziamento europeo per la creazione di una struttura di accoglienza per
famiglie senza fissa dimora in stato di emergenza e per la pianificazione di un
progetto di integrazione - sempre finanziato con fondi Ue - che prevede la
creazione di un'impresa professionale adibita a lavori pubblici e privati,
giardinaggio, manutenzione spazi verdi con annesse abitazioni che
consentirebbero alla comunità Rom, che è molto unita, di non separarsi, mettendo
a frutto le proprie capacità professionali, provvedendo alla cura dei malati e
dei portatori di disabilità e alla scolarizzazione dei minori".
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Firenze, 1 gennaio 2010
Alla cortese attenzione de
Prefetto della città di Firenze
Dott. Paolo Padoin
Sindaco del comune di Firenze
Dott. Matteo Renzi
Sindaco del comune di Sesto Fiorentino
Dott. Gianni Gianassi
Assessorato al welfare e politiche per la casa
Giunta Regionale Toscana
Assessore Dott. Salvatore Allocca
Assessorato al diritto alla salute
Giunta Regionale Toscana
Assessore Dott.ssa Daniela Scaramuccia
Oggetto: lettera aperta alle Istituzioni dell'area fiorentina in merito alle
minacce di sgombero e ai fatti accaduti all'insediamento Rom di Quaracchi -
Sesto Fiorentino
Medici per i Diritti Umani (MEDU) Onlus, associazione di solidarietà
internazionale che si pone come obiettivo la tutela dei diritti umani e del
diritto alla salute in particolare, è presente a Firenze dove porta avanti il
progetto 'Un camper per i diritti', unità mobile di assistenza
psico-socio-sanitaria per i senza fissa dimora presenti sul territorio.
Negli ultimi 5 anni MEDU ha prestato la propria assistenza, tra le altre,
anche alle comunità Rom preseti sul territorio del comune di Sesto Fiorentino,
in particolare negli insediamenti dell'ex-Osmatex in via Lucchese (sgomberato
nel gennaio 2010) e di Quaracchi.
E' in merito alla situazione della comunità Rom di Quaracchi, dello sgombero
annunciato per il giorno 3 gennaio 2011, della demolizione di una delle baracche
del campo già avvenuta in data 29 dicembre 2010 e dell'incendio divampato nella
notte del 31 dicembre 2010 distruggendo uno dei 2 capannoni abitati dalla
comunità Rom che Vi scriviamo questa lettera per sottolineare quanto segue.
Alla vigilia del capodanno 2011 sono presenti nel campo circa 80 persone
divise in nuclei familiari; sono presenti 7 minori (quelli con più di 6 anni di
età sono già scolarizzati) e 2 neonati, alcuni dei quali sono seguiti dalle
strutture ospedaliere e del territorio per motivi di salute. Sono altresì
presenti alcuni pazienti tra i 60 e i 70 anni (circa 10) con patologie croniche
che necessitano di terapie farmacologiche continuative.
Fermo restando che le condizioni abitative e igienico-sanitarie in cui la
comunità attualmente vive non sono accettabili, MEDU sottolinea che togliere
questa comunità alla propria dimora abituale senza provvedere a una sistemazione
alternativa rappresenta una grave lesione dei diritti fondamentali degli
abitanti e un grave rischio per la salute della comunità stessa. Per quanto
precarie, le dimore abituali della comunità rappresentano un minimo riparo alle
intemperie dell'inverno e la permanenza della comunità nel campo di Quaracchi è
auspicabile proprio a tutela della salute della comunità stessa fin quando non
venga identificata una sistemazione alternativa.
MEDU si augura che l'allarme risulti infondato e che la minaccia di sgombero
possa rientrare tra le minacce che periodicamente vengono lanciate allo scopo di
intimorire la comunità Rom e spingerla a un allontanamento. Le operazioni di
sgombero forzato, secondo quanto disposto dal diritto internazionale e dalla
normativa nazionale, devono essere preventivamente discusse con la comunità
destinataria, devono prevedere soluzioni alternative a breve e lungo termine e
devono avvenire con modalità che garantiscano il rispetto dei diritti umani
fondamentali quali il diritto alla salute e il diritto alla protezione dei
minori. La garanzia di tali diritti non può essere lasciata alla discrezionalità
delle Istituzioni che anzi la devono rappresentare e che non può essere in alcun
modo subordinata all'interesse privato.
Inoltre, il grave incendio divampato nella notte del 31 dicembre 2010 aggrava
in maniera preoccupante la condizione della comunità Rom di Quaracchi, una parte
della quale ha visto interamente distrutte le proprie dimore e i propri effetti
personali (documentazione sanitaria e farmaci di automedicazione compresi). Tale
incendio, a causa del contesto e del frangente temporale in cui è occorso,
suscita inevitabilmente forti dubbi e perplessità che potranno essere fugati
soltanto con l'avvio di una indagine effettiva al riguardo.
Rilevando con preoccupazione che si stanno purtroppo ripetendo gli effetti
seguenti lo sgombero dell'area ex-Osmatex di via Lucchese del gennaio 2010,
quando la comunità fu dispersa per strada senza alcuna sistemazione alternativa,
MEDU chiede l'apertura di un tavolo di emergenza che veda coinvolti soggetti
istituzionali e del privato sociale.
MEDU si appella a Voi per chiedere una proroga delle procedure di sgombero
utile alla ricerca di soluzioni alternative immediate, un intervento urgente per
soccorrere le famiglie scampate all'incendio del 31 dicembre 2010, un'accurata
indagine al fine di stabilire le reali cause dell'incendio del 31 dicembre e una
Vostra rinnovata attenzione all'emergenza abitativa della comunità Rom di
Quaracchi.
Medici per i Diritti Umani Onlus
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