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Germania
Di Fabrizio (del 01/01/2011 @ 09:16:46, in Europa, visitato 3233 volte)

Da Roma_und_Sinti

SPIEGEL ONLINE International La battaglia infinita sul memoriale di Berlino a Rom e Sinti By Stefan Berg

Sabine Sauer / DER SPIEGEL

28/12/2010 - Il monumento ai Sinti e Rom uccisi nell'Olocausto è da anni in nuce a Berlino. Ma i battibecchi hanno accompagnato il progetto per tutto questo tempo. Adesso, con la costruzione in corso, nuove discussioni minacciano di far deragliare il memoriale.

Il 6 dicembre di solito in Europa è un giorno dedicato ai regali. Ma quest'anno a San Nicola, Bernd Neumann, commissario per gli affari culturali e i media alla Cancelleria tedesca, ha ricevuto per posta una brutta sorpresa. Era una lettera da Israele, piena di espressioni indignate, come "vergogna", "credibilità" e "separazione effettiva".

La nota di protesta era spedita a Neumann, 68 anni, in quanto custode dei monumenti e memoriali della nazione. Quando viene costruito un memoriale per le vittime della dittatura nazista, Neumann, membro dei Cristiano Democratici, è il responsabile della costruzione. E' un lavoro che richiede sensibilità, perché affronta il collocamento delle vittime nella storia e lo status odierno delle loro organizzazioni. L'erezione di un nuovo monumento è quasi sempre accompagnata da aspre battaglie ad alto livello emotivo, che a volte durano sino al giorno della cerimonia d'inaugurazione.

L'attuale controversia ruota attorno ad un memoriale per i circa 500.000 Sinti e Rom uccisi dalla Germania nazista durante la II guerra mondiale. Il monumento è in costruzione proprio di fronte al Reichstag, la sede del parlamento a Berlino, ma l'artista israeliano Dani Karavan, 80 anni, ed il committente sono stati in disaccordo per mesi. Inizialmente la controversia riguardava questioni banali come i materiali da costruzione e le spese. Ma ora ha una natura più fondamentale. L'artista è preoccupato per la "santità" del suo lavoro e sta minacciando di tirarsi fuori. Il progetto è in pericolo.

Una piccola piscina d'acqua

E' stata un'impresa complicata sin dall'inizio. Nel 1992, il governo tedesco promise ai Sinti e ai Rom un memoriale tutto loro, perché il memoriale per l'Olocausto nel cuore di Berlino era per commemorare lo sterminio degli Ebrei. Agli altri gruppi di vittime vennero promesso i loro memoriali.

Partner del governo nella costruzione del monumento è il Consiglio Centrale dei Rom e Sinti Tedeschi, ed il presidente del gruppo, Romani Rose, è stato il responsabile della chiamata di Karavan, un artista testardo ma rispettato. Il suo progetto per il memoriale - una piccola piscina d'acqua di 12 m. di diametro con in mezzo una stele sporgente - venne accettato senza nessuna gara. Ma quasi da subito, Sinti, Rom, gli storici e il governo si fecero coinvolgere in un'accesa discussione sulla formulazione dell'iscrizione in onore delle vittime. Così nel 2009, mentre la camera alta legislativa, il Bundesrat, stava commemorando la persecuzione dei Rom e dei Sinti, la polizia venne chiamata perché nelle toilette dello stesso Bundesrat avvenivano scontri trai diversi gruppi di vittime.

Ora, però, la costruzione è finalmente in corso. Il governo federale ha stanziato 2 milioni di euro per il progetto - più che sufficienti, si potrebbe pensare, per il progetto di fontana che è relativamente semplice.

Ragionamento però, che si è dimostrato non corretto. L'influente avvocato Peter Raue, appassionato d'arte, ha assunto il caso Karavan. "Quanta deviazione dalla perfezione deve sopportare l'artista?" si chiede Raue, accusando le autorità berlinesi di essere "burocratiche e sospettose". Non è questo il modo di creare opere d'arte, aggiunge in una lettera alle autorità cittadine.

"Irregolarità inaccettabili"

Non un singolo dettaglio è stato trascurato nella disputa. "Può essere garantito" che l'acciaio usato nella costruzione sia davvero antiruggine? L'acqua nella piscina sembrerà così scura come vuole l'artista? E chi supervisionerà la compagnia incaricata di costruire il monumento?

L'avvocato Raue lamenta che la città si è impegnata nella "segretezza" perché gli incaricati cittadini hanno avuto l'audacia di visitare il cantiere senza Karavan o un suo rappresentante presenti. Ci sono state polemiche sui cordoli di saldatura, terminati prima della consegna di altri segmenti e quindi a rischio di arrugginirsi. Karavan una volta si è lamentato di "irregolarità inaccettabili" ed è stato sul punto di far interrompere la costruzione da un tribunale.

In una serie di lettere tossiche, entrambe le parti si accusano a vicenda per i ritardi. I desideri speciali di Karavan, dicono i funzionari cittadini, hanno ritardato il progetto di due anni - "almeno". Raue, dal canto suo, accusa i burocrati di essere "maleducati e distruttivi" e non esclude il "collasso del progetto", aggiungendo: "L'artista ritirerà il suo nome se il lavoro non seguirà le sue specifiche".

Ormai, i funzionari della Cancelleria sono stanchi di tutta la vicenda. Sospettano anche che ci sia qualcos'altro dietro le "costanti richieste dell'artista di modifiche", vale a dire semplicemente un modo di chiedere un compenso più alto e maggiori oneri alla fine. Era stato concordato con Karavan un rimborso forfettario delle spese di viaggio, e l'israeliano avrebbe dovuto volare 10 volte in Germania per incontri e visite in loco. Ma poi ha sostenuto costi più elevati per i biglietti individuali a Berlino o, in un caso, una visita alla Filarmonica compresa di pasto per i suoi ospiti. "Assolutamente non rimborsabile"l hanno concluso i funzionari.

Aspettando un disgelo

Ma esattamente, come si fa a raggiungere la capitale tedesca spendendo poco? Volando con El Al o con Lufthansa? E all'anziano artista è permesso volare in Business Class? L'avvocato Raue e l'amministrazione di Berlino si sono scambiati dure note scritte, inizialmente su punti di saldatura e rapporti di prova, ed ora sulle offerte aeree più economiche. Il suo cliente non ha mai presentato una nota spese meno che accurata. Dati che tutto sta prendendo così tanto tempo, dice Raue, ora è determinato ad ottenere una tariffa più alta per l'artista israeliano.

Il commissario alla cultura Neumann sta facendo del suo meglio per smorzare i toni, tentando tatticamente di placare tutte le parti. Vuol vedere il lavoro completato, "d'accordo con l'artista, se possibile", sottolinea. Neumann si vede chiamato a fungere da arbitro.

La data prevista per la cerimonia d'inaugurazione, il 28 ottobre, è già passata, e non senza dispute su una nuova data. Ora le parti indicano timidamente il prossimo maggio. Rimane da vedere se ciò accadrà.

Per ora il clima invernale ha portato un'interruzione alla costruzione. Entrambe le parti aspettano un disgelo.