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Cgil Cisl e Uil Brianza rispondono alla lega su espulsione etnica rom
Di Fabrizio (del 31/10/2010 @ 09:35:01, in Italia, visitato 1876 volte)

Ciao a tutti, sperando di fare cosa gradita vi invio la posizione unitaria di cgil cisl uil di Monza-Brianza in risposta a un odg razzista e spietato della lega contro i rom.
ciao
Marta Pepe

CGIL CISL UIL Monza e Brianza, venuti a conoscenza degli ordini del giorni sui Rom in discussione al Consiglio Provinciale di oggi, esprimono le seguenti valutazioni.

Riteniamo che sia un fatto grave innanzitutto parlare di "espulsione su base etnica" dei Rom dalla Provincia di Monza e Brianza perché questo termine, in contrasto con le normative europee e nazionali vigenti, prefigura reato di discriminazione razziale.

Sosteniamo che tutti i cittadini hanno diritto all'ordine e alla sicurezza così come diciamo che la responsabilità penale è personale e che vanno perseguiti tutti i reati da chiunque commessi. E' però preoccupante, a nostro avviso, utilizzare stereotipi per incriminare una intera etnia, basandosi su pregiudizi e non su dati concreti. Sosteniamo che ritenere una comunità collettivamente responsabile di reati e contrastare la legislazione europea sulla libera circolazione delle persone si configura come una palese manifestazione di razzismo e intolleranza.

Ricordiamo infatti che oltre alle recenti posizioni espresse dal Papa e dal Parlamento europeo, uno specifico articolo del Trattato di Lisbona vieta la discriminazione basata su sesso, razza od origine etnica, religione o credo, disabilità, età e orientamento sessuale e conferisce al Consiglio dell'UE un chiaro mandato a svolgere le azioni necessarie per combattere queste discriminazioni.

Parlare di degrado ambientale, di aumento di furti nelle abitazioni di Pescara, Palermo e Alassio e di incendi di baracche e roulottes nei campi nomadi; pensare di risolvere tutto chiedendo fondi al Ministero per attuare le stesse politiche per cui il Governo francese è appena stato censurato dalla Commissione Europea non serve a nessuno, così come non serve una visione esclusivamente repressiva nei confronti della presenza delle popolazioni Rom e Sinti che vivono nel nostro Territorio, prescindendo da ogni considerazione circa il loro stato personale e giuridico.

Non riteniamo affatto che la politica degli sgomberi e dei rimpatri forzati (sull'esempio francese) sia la risposta che un territorio come la Brianza, noto per la sua storia di accoglienza, possa mettere in campo. Ci pare che risponda invece solo a costruire un clima di insicurezza e paura finalizzato a distogliere l'attenzione dai problemi urgenti da affrontare per risolvere la situazione difficile del Paese.

Siamo favorevoli, invece, all'implementazione di tutte le azioni che possano costruire reali processi di integrazione, come condizione per superare gli aspetti critici della convivenza e garantire migliori condizioni di vita a tutte le persone che vivono nella nostra Provincia.

Riteniamo perciò che la strada debba essere quella della cooperazione nel territorio tra tutti i soggetti Istituzionali, sociali e sindacali per realizzare quelle politiche di integrazione che ovunque si sono dimostrate la vera arma per affermare i diritti dei cittadini, da quello della sicurezza e cittadinanza, a quello della legalità contro la clandestinità.

Auspichiamo che il Consiglio Provinciale deliberando su un tema tanto delicato, tenga in considerazione queste nostre osservazioni.