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La Lega e gli zingari
Di Fabrizio (del 28/10/2010 @ 09:32:32, in Italia, visitato 2158 volte)

Il Post 26 OTTOBRE 2010 di Stefano Nazzi

Oggi il quotidiano free press Leggo, edizione di Milano, titola: "Gli zingari denunciano Maroni". Così, proprio così. E poi, "La Lega insorge: «Ingrati»". Attendiamo titoli del tipo: "I negri ora pretendono un lavoro". Ma poi, ingrati perché? De che?

Vabbé, così va il giornalismo (ANCHE il giornalismo) da queste parti. Ma parliamo del merito. Dieci famiglie nomadi del campo di via Triboniano hanno denunciato il sindaco, il prefetto e il ministro perché prima si erano visti assegnare le case popolari previste dai "progetti di autonomia abitativa" e poi se le sono viste negare perché altrimenti si penalizzerebbero i milanesi. Facile pensare che siano state le pressioni della base della Lega a provocare il dietrofront. È ovvio che le famiglie che avrebbero dovuto avere le case popolari sono famiglie di persone che lavorano, con figli che vanno a scuola. Gente che tra poco resterà letteralmente senza un tetto perché il campo di via Triboniano sarà sgomberato. In pratica il comune dice: «Vi tiriamo giù il posto dove vivete adesso, non vi diamo altra soluzione. Cazzi vostri». Romano La Russa dice: «Non ci faremo intimidire dalle denunce di quattro rom o dalle predicozze fintomoraliste di don Colmegna». Ecco, predicozze fintomoraliste. Don Colmegna, già direttore della Caritas ambrosiana e della Città della Carità voluta dal cardinale Martini, è uno che per Milano ha speso ogni energia della sua vita. Magari un po’ di rispetto ci vorrebbe persino da Romano la Russa. Matteo Salvini, della Lega, ha detto: «Una risata li seppellirà, anche se qualche giudice buontempone che li ascolti, magari amico di don Colmegna, lo trovano pure. Avanti con gli sgomberi, magari li aiuterà Gianfranco Fini». Vabbé, che dire?

Mi ricordo un servizio che trasmise il telegiornale, lo trovate su Youtube oppure qui sotto. È datato 14 maggio 1991, si vede l’allora sindaco socialista di Milano Paolo Pillitteri che litiga con un gruppo di tranvieri (immagino leghisti, ma potrei sbagliarmi) che vogliono lo sgombero di un insediamento di extracomunitari. Pillitteri litiga e urla: «Siete fascisti. Fascisti e razzisti». Ora, io tutto avrei pensato ma mai e poi mai che avrei rimpianto Paolo Pillitteri. E anche Tognoli, Borghini, figuriamoci Iso. A rimpiangere Albertini non ci sono ancora arrivato ma mi sa che tra un po’…

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