Dopo l'intimazione ultimativa di abbandonare il campo effettuata ieri
19.10.2010 nel tardo pomeriggio dalla Polizia locale, cosa evidentemente
impossibile da compiersi nell'imminenza della sera e in assenza del supporto di
servizi sociali e Amsa, nella tarda mattinata di oggi 20.1.2010 è stato
effettuato l'ennesimo sgombero - il quattordicesimo - del microcampo rom di via
Cavriana, in zona Forlanini, a Milano.
Dalle 7 di stamane gli abitanti del campo – una quindicina – hanno atteso
l'arrivo della Polizia locale insieme a una decina di componenti del Gruppo di
sostegno Forlanini, che segue da due anni la loro situazione adoperandosi
per il riconoscimento del loro diritto a vivere un'esistenza dignitosa.
Nonostante la presenza di minori (due bambine di 15 e 19 mesi e un maschio di
7 anni) – già verificata da precedenti accertamenti e in ultimo dal sopralluogo
di ieri sera (stamattina le madri e le rispettivi bimbe si erano
comprensibilmente allontanate per non assistere allo scempio) – e di anziani con
seri problemi sanitari, la procedura è stata avviata comunque; il Gruppo di
sostegno, grazie al supporto dell'avvocato presente, ha preteso, ma inutilmente,
l'esibizione di un titolo scritto per lo sgombero, oltretutto inizialmente in
assenza di una chiara individuazione del proprietario del fondo.
Da mezzogiorno di oggi, gli abitanti del campo vagano di nuovo nel quartiere
e nella città, in una città in cui non vengono riconosciuti a questa categoria
“speciale” i diritti di base: la casa, la salute, l'assistenza sociale e
sanitaria, l'istruzione, un lavoro.
Le ruspe intanto stanno distruggendo le baracche e tutti quei beni che gli
abitanti del campo non sono riusciti a portarsi dietro nel loro ennesimo esodo.
Oggi pomeriggio i genitori del ragazzino di sette anni, che siamo riusciti a
iscrivere nella scuola elementare di zona (e che sta sperimentando nelle maestre
e nei compagni finalmente dei soggetti che lo riconoscono e collaborano
positivamente con lui), andranno ad accoglierlo all'uscita; gli si è voluto
risparmiare lo spettacolo indecente di un atto di forza, ma anche per lui
prosegue una vita grama e precaria.
Il Gruppo di sostegno Forlanini proseguirà, come più volte ribadito,
nell'affiancamento a questi uomini e donne, battendosi insieme a loro per
conquistare i diritti essenziali, consapevole che quegli stessi diritti, così
preziosi, sono sempre più spesso sotto tiro per gli stessi “oriundi”. Cedere su
questo fronte implica un ulteriore imbarbarimento della vita sociale.
Gruppo di sostegno Forlanini
scendiamoincampo@gmail.com
Milano, 20/10/2010