Comunicato stampa di
Luciano Muhlbauer
I capi del Pdl e della Lega di Milano, il Sindaco e il Vicesindaco del
capoluogo lombardo e tutti gli altri illustri esponenti delle istituzioni locali
e nazionali, che in queste ultime settimane hanno animato l'incredibile gazzarra
sulle 25 case ai rom di via Triboniano, dovrebbero semplicemente chiedere scusa
ai cittadini e alle cittadine.
Lo farebbero, se gli fosse rimasto ancora un briciolo di dignità, perché la
realtà che sta emergendo, dopo settimane di politica politicante ed urlante,
ci consegna la fotografia di un'ignobile montatura elettorale, fatta da bugie,
prese per i fondelli e violazioni di regole ed accordi sottoscritti.
L'ultimo atto di questa imbarazzante e disgustosa commedia l'abbiamo letto
stamattina su il Giorno di Milano, che accanto al solito ritornello decoratiano
del "verranno sgomberati", riporta le dichiarazioni del Prefetto di Milano, Gian
Valerio Lombardi, il quale dichiara, invece, che il campo di via Triboniano non
verrà sgomberato. Anzi, trattandosi di un campo regolare e non abusivo,
sgomberarlo "sarebbe come intervenire in una casa privata; si commetterebbe
reato". In altre parole, bisogna trovare soluzioni concordate.
E bene ha fatto, dunque, la Casa della Carità a pubblicare sul suo sito web
finalmente la dettagliata e documentata
cronistoria degli ultimi mesi. Nulla di nuovo, beninteso, nel senso che non
rivela certo segreti, ma in cambio mette in fila quei fatti, coperti e nascosti
da settimane di fango.
Infatti, i 25 (venticinque) appartamenti non sono stati sottratti ai milanesi
in graduatoria per una casa popolare, poiché vuoti, abbandonati e bisognosi di
ristrutturazione. E quindi, la Giunta regionale ha deliberato il 5 agosto
scorso, all'unanimità, dunque Lega compresa, di toglierli da patrimonio Erp
dell'Aler. La ristrutturazione sarebbe stata gestita dal Comune di Milano e
finanziata da un apposito stanziamento di 300mila euro del Ministro Maroni.
Riassumiamo. Il Triboniano è un campo comunale e regolare e suoi residenti
sono regolari e quindi non possono essere sgomberati. Quindi, volendo liberare
l'area, visto che si trova sulla traiettoria dell'Expo, il Comune, la Regione e
il Ministero degli Interni, gestiti tutti quanti dalle stesse forze politiche,
cioè Pdl e Lega, hanno deciso di concordare con la Casa della Carità un piano,
al fine di trovare soluzioni alternative e negoziate per le 104 famiglie
riconosciute del Triboniano.
A tal fine, sono già stati firmati, dai rappresentanti del Sindaco e del
Ministro, alcuni accordi, relativi all'ingresso negli appartamenti dei primi 11
nuclei familiari.
Ma poi, qualcuno si è ricordato della campagna elettorale e del bilancio
disastroso dell'amministrazione Moratti e ha pensato bene di riesumare un po' di
campagna razzista contro i rom, che funziona sempre.
A questo punto, però, il re è nudo e non rimangono che due strade. La prima ci
porta fuori dalla democrazia e dalla Costituzione e consiste nel fissare
formalmente il principio che in Italia c'è un'etnia a cui è inibito l'accesso ad
alcuni servizi e diritti. La seconda è quella di porre fine alla gazzarra,
assumersi le proprie responsabilità e trovare delle soluzioni.
La scelta sta unicamente alla Moratti, a De Corato e a Maroni.