Segnalazione di Sara Palli
PisaNotizie.it Le dichiarazioni del sindaco Filippeschi in visita al campo: "In città
non esistono zone franche, ovunque devono valere le regole dello Stato". Africa
Insieme: "Il Sindaco mostra di non conoscere la realtà di Via Maggiore. No ai
proclami altisonanti sulla sicurezza"
Non c'è pace per i rom a Pisa, dopo gli sgomberi dei mesi scorsi, la chiusura
del programma "Città Sottili" e le polemiche sollevate per un mancato disegno di
assistenza alle famiglie rom coinvolte nelle diverse vicende che hanno scandito
la cronaca cittadina. Nella giornata di ieri (mercoledì 25 agosto) il sindaco
Filippeschi, accompagnato da volanti di Vigili Urbani, Polizia, e Carabinieri,
si è recato in via Maggiore di Oratoio a Ospedaletto, nell'area fra via Ferraris
e via Aldovrandi, alla periferia est di Pisa. Durante la visita è stata
abbattuta una costruzione recente, espansione del campo.
"In città - ha spiegato il sindaco Marco Filippeschi in una nota - non ci sono
zone franche, ma ovunque devono valere le regole dello Stato". Ha dunque
spiegato Filippeschi: Siamo intervenuti, Comune e forze dell'ordine, anche in
seguito a segnalazioni di cittadini, perché c'è una situazione intollerabile. La
solita grande discarica abusiva, smontaggio di motori di auto e camion lungo la
strada e, quello che più preoccupa, costruzione di nuovi edifici abusivi ai
margini del grande campo anch’esso abusivo, una situazione da superare".
Nell'area di Ospedaletto, dove il Comune è intervenuto stamani, si trova
l'insediamento Rom più consistente della città: circa 280 persone tutte di
nazionalità macedone. "Ho chiesto - prosegue Filippeschi - che fossero
identificati coloro che svolgono attività abusive e chi costruisce nuovi
insediamenti non autorizzati, per poi procedere secondo le leggi e in
applicazione delle ordinanze: siamo impegnati a ridurre le presenze sul nostro
territorio, d'intesa con la Regione, e abbiamo già migliorato una situazione che
ho trovato insostenibile, alleggerendo il peso sulla città e garantendo ausili
sociali. Lo facciamo in modo scrupoloso, rispettando le persone e volendo
superare degrado e pericoli quali quelli così evidenti in via Maggiore. Perciò
dobbiamo e vogliamo essere rigorosi e coerenti. E lo saremo usando tutti i mezzi
più utili a far valere le regole".
Oggi (giovedì 26 agosto) il Comune ha già predisposto la bonifica del tratto di
via Maggiore di Oratoio che si trova davanti all’insediamento non autorizzato:
una squadra di Avr provvederà alla pulizia delle piccole discariche abusive
sorte lungo quel pezzo di strada e al taglio dell’erba.
Le reazioni alle dichiarazioni dell'amministrazione non sono tardate ad
arrivare. "Ansioso di ripetere il solito ritornello della 'legalità' a senso
unico - scrive l'Associazione Africa Insieme - il Sindaco mostra di non
conoscere la realtà di Via Maggiore: come troppo spesso accade, gli slogan
precedono e sostituiscono l'analisi concreta, puntuale dei fatti".
I volontari dell'associazione che da anni segue la situazione dei rom a Pisa,
precisano alcuni passaggi di carattere amministrativo rispettto alla condizione
del campo di Ospedaletto: "Il primo cittadino definisce 'abusivo' il campo di
Oratoio: è la prima, grave deformazione. L'insediamento è nato una decina di
anni fa, ed è nato effettivamente come campo non autorizzato. Ma fu inserito già
nel 2002 nel 'censimento' del programma Città Sottili: nel corso degli anni,
gran parte delle famiglie sono state seguite dai servizi sociali e dalle
cooperative. Non solo: per esigenze transitorie legate a Città Sottili, intere
famiglie provenienti da altri campi sono state trasferite dalla stessa
amministrazione comunale in Via Maggiore. Di fatto, dunque, il Comune ha gestito
il campo, regolandone le presenze come se fosse un insediamento regolare.
Parlare oggi di 'abusivismo' è per lo meno improprio: a meno di non attribuire
la qualifica di 'abusivo' ai provvedimenti della stessa amministrazione".
"Non basta - continua Africa Insieme - il Sindaco parla disinvoltamente di
abbattimento di baracche, applicazione delle 'ordinanze' (quelle che vietano
ogni forma di campo), riduzione delle presenze: tra le righe, si lascia
trapelare persino un imminente sgombero. Dati della Fondazione Michelucci – un
autorevole istituto di ricerca, consulente della Regione Toscana – ci dicono che
quello di Oratoio è attualmente il campo più popolato dell'intero territorio
regionale: circa 250 persone, tra uomini, donne e bambini, rilevate alla fine
del 2009. Davvero si pensa di risolvere il 'problema' sgomberando 250 persone,
trasformando una questione sociale in un'emergenza di ordine pubblico? E dove si
pensa di mandare queste 250 persone, molte delle quali hanno in tasca un
regolare permesso di soggiorno e abitano a Pisa da più di venti anni?".
In chiusura Africa Insieme rammenta uno degli eventi che ha maggiormente
influito sulla condizione attuale degli abitanti del campo di Oratoio:
"L'amministrazione dovrebbe ricordarsi che in Via Maggiore abitano le famiglie
che a suo tempo furono escluse da 'Città Sottili' perché accusate di essere
coinvolte in una rissa tra rom. Quei nuclei furono sfrattati dalle loro case,
prima di una sentenza del giudice, e inviati dalla stessa amministrazione
comunale in Via Maggiore: anche così sono aumentate le presenze in quel campo.
Solo due mesi fa, il giudice ha assolto definitivamente tutti i macedoni
accusati di aver preso parte alla rissa: oggi, invece di risarcirli per il
clamoroso errore compiuto – un errore che si poteva evitare, se solo si fosse
atteso l'esito giudiziario della vicenda – si pensa a nuovi provvedimenti di
sgombero. Ancora una volta, l'operato di questa Giunta è segnato purtroppo da
superficialità, scarsa conoscenza dei fatti e proclami altisonanti sulla
sicurezza. Sarebbe gradito un minimo di serietà e capacità di governo dei
fenomeni".