Da Giancarlo Ranaldi, con richiesta di pubblicazione
Qualche tempo fa (settembre 2009), grazie all'ospitalità di "U Velto", presi
l'iniziativa di scrivere una "lettera aperta" alle principali organizzazioni che
fanno proprie le istanze delle Popolazioni Rom, per raccontare la storia di
"Ladra di Profumi", una giovane Romnì al nono mese di gravidanza, sorpresa a
rubare in un negozio di profumi.
Arrestata, due giorni dopo dava alla luce il suo bambino, nato probabilmente
all'interno della stessa struttura carceraria. Quasi contemporaneamente, un
Giudice le negava qualsiasi misura alternativa alla prigione.
Questa lettera che, come potrete leggere, non apriva nessuna polemica se non
quella di una carcerazione ai limiti del legittimo, si limitava soltanto ad
auspicare la possibilità di andare a trovare mamma e figlio per sincerarsi delle
loro condizioni di salute, per poi vedere, tutti insieme, se era possibile
"immaginare" per loro un futuro diverso.
http://sucardrom.blogspot.com/2009/09/ladra-di-profumi-lettera-aperta-ai.html
Nella discussione che ne seguì (che pure potete leggere), quasi nessuno
intervenne.
Ma quello che veramente mi colpì fu l'intervento del Presidente dell'Opera
Nomadi, Massimo Converso, che pur di non assumere un impegno pubblico, in tutti
i modi disattese la mia semplice richiesta: rifiutandosi d'intervenire
direttamente nella discussione, tacciando di "provincialismo" la Redazione di "U
Velto", contestando, in maniera del tutto superficiale, l'indagine svolta dal
Partito Radicale sulla presenza di donne e bambini di etnia Rom all'interno
delle carceri, rivendicando lo "spirito di volontariato" che da 43 anni aveva
sempre contraddistinto l'Ente Morale da lui presieduto, al contrario di tutte le
altre organizzazioni, legate a diverse Chiese e Partiti, che a suo dire si
realizzavano soltanto sulla base di "contratti e convenzioni economiche". Poi,
ingenuamente, ricordai la "Convenzione" che Converso aveva appena "chiuso" con
la Regione Puglia (agosto 2009), per 480.000 euro, e qui si concluse la
discussione.
… e così nessuno andò a Monza: di "Ladra di Profumi" e del suo bambino, nato
carcerato, non se ne è saputo più nulla.
Questa storia ritrova la sua attualità, per via di due notizie di questi giorni
che riguardano la Regione Lazio:
Il Garante dei detenuti e l'Opera Nomadi firmano protocollo di intesa per
detenuti Rom
http://www.ristretti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2058%3Alazio-il-garante-dei-detenuti-e-lopera-nomadi-firmano-protocollo-di-intesa-per-detenuti-rom&catid=16%3Anotizie-2010&Itemid=1
Il Garante per l'Infanzia e l'Associazione "21 luglio" firmano protocollo
d'intesa per l'Osservatorio permanente sui diritti dei minori Rom
http://www.vita.it/news/view/106037
Per quanto riguarda l'Opera Nomadi se dovessimo pensare alla sensibilità
dimostrata dal suo Presidente, ogni commento appare superfluo. Dobbiamo, invece,
congratularci con l'Associazione 21 luglio, "New Entry" assoluta, costituitasi a
Roma il 6 aprile 2010, con "pratica" in via di definizione per l'acquisizione
della "personalità giuridica"ed il "riconoscimento" di Ente Morale, ma da subito
chiamata a confrontarsi con la realtà difficile dei bambini Rom che, per
Statuto, sono oggetto della propria attività.
Sembra quasi che in Italia, oggi più di ieri, nessuna seria politica di sostegno
al "disagio" sia possibile se non attraverso il coinvolgimento di "partner"
occasionali, scelti chissà come e perché.
Eppure le attuali contraddizioni della nostra società, le infinite emergenze, la
precarietà delle condizioni di vita di tante Famiglie, dovrebbero far riflettere
e suggerire strade diverse da quelle fin qui percorse, che non possono trovare
risposte nel "volontariato" più o meno assistito.
Noi aspettiamo con ansia che la "Politica", fuori da ogni logica assistenziale
ed abbandonando le tentazioni securitarie, ritrovi i suoi giusti spazi, senza
più subappaltare ad altri i problemi delle persone ma, semplicemente,
riscoprendo "percorsi istituzionali" certi che con "azioni amministrative"
concrete, consentano il graduale superamento delle "precarietà" che, non
necessariamente, sono rappresentate solo dalle "emergenze" dei Rom per i quali,
invece, si concretizzano sempre più, vere e proprie politiche di "apartheid".
... ed anche perché, come direbbe "Ladra di Profumi", nel momento del bisogno
tutti spariscono.
Per completezza d'informazione, riporto questa precisazione
di Carlo Stasolla:
Caro Giancarlo, grazie per la nota che condivido.
Consentimi però due precisazioni che riguardano l'associazione 21 luglio che
rappresento. Essa è composta da soggetti gagè e rom che da 25 anni, in
maniera volutamente nascosta e discreta, vivono nei campi della periferia
romana e conoscono l'ambiente e che dopo tanti anni di silenzio hanno
sentito la necessità di "uscire allo scoperto" partendo dai diritti dei
minori rom, quelli che incarnano il futuro della popolazione romanì. La "new
entry" di cui parli riguarda l'associazione come soggetto giuridico, non
certo i suoi associati che a Roma sono conosciuti da lungo tempo per impegno
e dedizione.
La 21 luglio, inoltre, è probabilmente l'unica associazione che si interessa
di rom e che ha nel suo statuto la norma che le vieta l'accesso a pubblici
finanziamenti per restare equidistante nei giudizi ed imparziale nelle
scelte. E' quest'ultimo un tratto caratteristico della 21 luglio che ritengo
fondamentale per comprendere professionalità e motivazioni dei suoi
volontari che tali e sono e tali vanno considerati.
La scelta del Garante è stata probabilmente suggerita da questi due aspetti
che sopra ho segnalato.
[...]
Grazie per lo spazio. Carlo