Rom. Commissione Ue: "No a espulsioni di massa"
Di Fabrizio (del 06/08/2010 @ 09:44:19, in Regole, visitato 1883 volte)
Segnalazione di Elisabetta Vivaldi
"Per cittadini comunitari valgano le regole europee. Valutare caso per caso"
Roma – 2 agosto 2010 - I rom pericolosi o senza mezzi di sostentamento possono
essere rimandati da un Paese dell’Ue nel loro Paese d’origine, ma solo
valutandone la condizione caso per caso, senza espulsioni di massa.
Diversamente, si infrangerebbero le regole europee sulla libera circolazione dei
cittadini comunitari.
È la linea ricordata oggi dal portavoce della Commissione europea Michele
Cercone, a proposito del giro di vite contro i campi rom annunciato dal governo
francese.
"Tutti i cittadini europei sono liberi di circolare nell'Ue secondo quanto
stabilisce la direttiva sul libero movimento, che fissa però anche una serie di
condizioni in proposito, tra cui la capacità di provvedere a se stessi e il non
costituire una minaccia per la sicurezza del paese", ha detto Cercone.
"Le autorità nazionali responsabili in materia devono però seguire una procedura
di valutazione caso per caso", quindi "non esiste la possibilità di
un'espulsione di gruppo, ma questa e' personale e deve essere valutata
individualmente anche nei casi di situazioni simili", ha sottolineato il
portavoce. Il "semplice fatto di essere iscritti alle liste di disoccupazione,
per esempio, non è un motivo sufficiente" per essere allontanati da un paese
secondo quanto stabilisce la direttiva, ha aggiunto.
Allo stesso tempo, ha ricordato il portavoce, un cittadino Ue può fare appello
ai giudici del paese in questione contro la decisione di espulsione se la
ritiene immotivata, e i magistrati dovranno quindi valutare se l'espulsione
decisa dalle autorità "rispetta il principio di proporzionalità". "Tutti i
cittadini hanno le stesse libertà e gli stessi diritti" ha concluso Cercone.
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