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Nomadi o giornalisti scatenati?
Di Fabrizio (del 02/07/2010 @ 09:43:30, in media, visitato 1839 volte)

Sembra non aver tregua la campagna di distorsione della verità dei fatti che da tempo contraddistingue anche il quotidiano Il Tirreno di Pisa, non solo quando sono coinvolti direttamente dei Rom in episodi di criminalità o di cronaca locale... ma adesso il Tirreno li coinvolge esplicitamente anche quando i Rom (nomadi) non c'entrano per niente.
Ne è la prova l'episodio raccontato da Pierluigi Ara nella cronaca di Calci del 29 Giugno, relativo all'aggressione subita dal parroco Mons. Antonio Cecconi ad opera – secondo il quotidiano il
Tirreno- di un gruppetto Rom (nomadi).
"Nomadi si scatenano contro il parroco di Calci", così titolava l'articolo che raccontava il fatto in questione.
Lo stesso parroco ammette il fatto e l'aggressione verbale subita, ma dichiara anche che non si trattava di Rom, ma di cittadini immigrati! Una distinzione che sembra troppo difficile da cogliere per il giornalista autore della segnalazione, ed è una notizia troppo "ghiotta" per la redazione de Il Tirreno di Pisa da lasciar cadere, così senza un minino di verifica prima di pubblicarla ben in risalto..tanto diffamare i Rom fa sempre presa, è la logica che caratterizza anche Il Tirreno di Pisa, ciò che importa è continuare sbattere i Rom in faccia all'opinione pubblica presentandoli come arroganti e pericolosi..
"Nomadi scatenati o giornalisti scatenati?" non so proprio chi dobbiamo temere di più!
La mia vicinanza e solidarietà piena a don Antonio, ma senza dimenticare quei colpevoli-fantasmi Rom visti dall'occhio attento e indagatore del Tirreno.
Agostino Rota Martir


IL Tirreno – cronaca di Calci del 29 giugno 2010
Nomadi si scatenano contro il parroco di Calci di Pierluigi Ara

CALCI. Gazzarra inscenata da un gruppetto di nomadi all'indirizzo di monsignor Antonio Cecconi, parroco di Calci e vicario generale della diocesi di Pisa. Al centro del paese, mentre il sacerdote dalla pieve romanica si stava recando alla vicina canonica, è stato fatto bersaglio di parole pesanti.

Una aggressione verbale in piena regola. Alcuni individui, tra cui spiccavano due donne, hanno cominciato ad inveire nei confronti del sacerdote il quale, a loro dire, non li avrebbe aiutati abbastanza. Nella circostanza probabilmente non era nella condizione di dare i soldi che gli venivano richiesti. Da qui la protesta, scomposta e fuori luogo.

Si consideri che monsignor Cecconi quelle persone, come tante altre, le ha sempre aiutate anche a costo di sacrifici attingendo non di rado alle sue risorse personali. Non a caso, uomo di chiesa dalla parte degli ultimi della società, ha fatto della sua vita e dell'impegno di apostolato cristiano, la bussola di condotta quotidiana. Tutti conoscono e ricordano l'impulso dato alla Caritas della provincia di Pisa, di cui è stato massimo responsabile, e alla Caritas nazionale che lo ha visto vice direttore. Non c'è situazione di grave disagio sociale del singolo e della collettività, anche internazionale, nella quale lui non sia intervenuto o non si prodighi coinvolgendo gli altri con l'esempio di concreta generosità. Si pensi ai più poveri del mondo, ai terremotati, ai colpiti da calamità naturali, di recente anche a favore della popolazione di Haiti.

Il parroco calcesano si richiama a Lorenzo Milani, a Giorgio La Pira, ex sindaco di Firenze, a don Ciotti che proprio di recente ha invitato in Vallegraziosa.

Adesso questo episodio isolato e circoscritto di contestazione da parte di un esiguo numero di esagitati che comunque il sacerdote ha fronteggiato con estrema civiltà. Alcuni passanti sulla piazza e dal vicino circolo Acli "Giuseppe Fascetti" gli avventori, che avevano assistito alla scena, hanno subito preso le difese di monsignor Cecconi rivolgendo ai nomadi l'invito a smetterla e ad allontanarsi. Però solo la minaccia di chiamare i carabinieri ha posto fine alla gazzarra.