Il figlio ruba, il Comune li «sfratta»
Di Fabrizio (del 28/06/2010 @ 09:43:18, in casa, visitato 2407 volte)
Corriere
del Veneto Il sindaco scrive alla famiglia sinti: dopo questo fatto rivisti i termini
di permanenza
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MIRA - Alla famiglia Cavassa (presso campo di via Maestri del Lavoro): «Ho
appreso con rammarico e profonda delusione dalle forze dell'ordine che
comportamenti della vostra famiglia hanno commesso un furto in una abitazione
nel comune di Pianiga e che i responsabili del reato sono residenti presso il
vostro campo nomadi». E' la lettera inviata dal sindaco di Mira Michele
Carpinetti (Pd), alla famiglia sinti perché Rocky Cavassa, 19 anni, figlio di
uno dei membri della comunità è stato arrestato dai carabinieri di Dolo per
furto. Lui era il palo che aspettava in auto due ragazze (20 e 17 anni) che
avevano appena rubato un computer in una casa di via Cavin Maggiore a Pianiga.
Adesso il comune di Mira è pronto allo sgombero del campo nomadi.
Il sindaco ha disposto che sia revocata l'ordinanza, firmata quattro giorni fa,
che permette alle famiglie di restare dell'area dell'accampamento. «Le soluzioni
adottate dall'amministrazione per la vostra permanenza del campo sono state
dettate da problemi umanitari essendo presenti numerose donne e bambini della
vostra comunità-scrive Carpinetti-, e con la messa a disposizione dell'area per
il campo vi è stato dato nel corso degli anni, il tempo di trovare una
sistemazione definitiva anche fuori dal comune di Mira. In ogni passaggio è
sempre stata categorica, da parte nostra, la richiesta del rispetto della
legalità e di comportamenti che non mettessero in difficoltà la convivenza con
la popolazione mirese. Dopo questo fatto vi comunico che saranno rivisti i
termini per la vostra permanenza nel campo di via Maestri del Lavoro».
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