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Roma_Daily_News
Greek Helsinki Monitor
25/05/2010 - Per la seconda volta in cinque anni, il Comitato Europeo per i
Diritti Sociali ha condannato la Grecia per serie, continue ed estese
discriminazioni contro i Rom rispetto ai diritti dell'abitare. In un riesame
senza precedenti tramite il sistema dei reclami collettivi, all'unanimità il
Comitato ha confermato tutte le accuse principali nel merito di una denuncia collettiva
presentata in marzo 2008 da Interights assieme al Greek Helsinki Monitor. La
denuncia dettaglia la continua mancanza del governo greco nel fornire ai Rom un
alloggio adeguato e le relative infrastrutture, come anche il suo coinvolgimento
in oltre 20 sgomberi forzati dal 2004. Inoltre mette luce alla sistematica
discriminazione provata dai Rom e al fallimento del governo nel fornire adeguate
salvaguardie e rimedi per questa comunità vulnerabile. Ci sono circa 300.000
individui di origine rom che vivono in Grecia, ed a causa dell'assenza di
alloggi adeguati, molti si trovano in 52 accampamenti improvvisati e
pericolosi.
La denuncia segna un punto di svolta nei lavori del Comitato, dato che è la
prima volta che viene chiesto di riesaminare una questione esaminata in
precedenza. Nel riconsiderarla, il Comitato ha trovato non solo che la Grecia ha
fatto progressi insufficienti nell'applicare le raccomandazioni delle decisioni
precedenti, ma che ha anche commesso significative nuove violazioni dei suoi
obblighi alloggiativi. Come risultato, la situazione per le famiglie rom è
peggiorata negli ultimi cinque anni.
Commentando la decisione. Iain Byrne, avvocato di Interights che aveva
lavorato al caso, ha detto: "Questa decisione dimostra chiaramente che i governi
non possono continuare impunemente a trascurare i loro obblighi economici e
verso i diritti sociali. Respingendo le obiezioni del governo greco di riesamine
del caso, il Comitato ha mandato un chiaro segnale che alle vittime non dev'essere
negato l'accesso alla giustizia. Si spera che, nonostante l'inazione degli
ultimi cinque anni, il governo agisca concretamente rispetto alle gravi
preoccupazioni del Comitato."
Elaborando una gran quantità di materiale presentato dai reclamanti, assieme
ad esperti nazionali, del Consiglio d'Europa e ONU, il Comitato ha trovato
prove significative che i Rom continuano a vivere in alloggi che mancano di
infrastrutture e dei minimi standard di abitabilità. Molti insediamenti
consistono solo in prefabbricati senza elettricità, acqua corrente o raccolta
dei rifiuti.
Il Comitato ha respinto gli argomenti del governo che la legislazione greca
fornisca adeguata salvaguardia alla prevenzione della discriminazione,
sottolineando che in generale, ma in particolare nel caso dei Rom, non sia
sufficiente garantire semplicemente un pari trattamento come protezione contro
ogni discriminazione. Invece, l'uguaglianza reale ed efficace richiede che si
tenga conto della diversa situazione in cui si trovano i Rom.
Il Comitato ha anche concluso che il governo ha mancato di dimostrare che né
la legge né la pratica offrissero una consultazione a chi fosse colpito da
sgombero, incluso un ragionevole preavviso o informazioni su una sistemazione
alternativa. Riassumendo, "non è stato fatto alcuno serio sforzo per trovare
siti o sistemazioni alternative."
Con una constatazione che potrebbe anche aver ricadute sull'accesso alla
giustizia per altre comunità marginalizzate, il Comitato ha inoltre ritenuto che
i ricorsi legali disponibili non sono sufficientemente accessibili. Con molte
famiglie rom che non sono a conoscenza del diritto di contestare un avviso di
sgombero, per esempio, il Comitato ha trovato che "le circostanze speciali delle
famiglie rom minacciate da sgombero significano che dev'essere disponibile un
supporto speciale, che comprenda consulenza
mirata sulla disponibilità di assistenza legale ed in merito ai ricorsi."
Il Comitato ha concluso all'unanimità
che ci sono state violazioni (a) dell'articolo 16 della Carta sul fatto che non
viene tenuto sufficientemente conto della situazione differente delle famiglie
rom, col risultato che un numero significativo di famiglie rom continua a vivere
in condizioni al di sotto degli standard minimi e (b) dello stesso articolo 16
per il fatto che le famiglie rom continuano ad essere sgomberate a forza, in
violazione della Carta, ed i rimedi legali generalmente disponibili non sono
loro sufficientemente accessibili.
Panayote Dimitras, portavoce del Greek Helsinki Monitor, ha detto: "Il
governo deve ammettere che il programma alloggiativo per i Rom è fallito; la
maggior parte dei prestiti per gli alloggi non aiuta i Rom a spostarsi dagli
insediamenti poveri verso case adeguate; mentre invece sono accaduti centinaia
di sgomberi forzati. Le autorità appropriate devono investigare su queste accuse
e punire chi verrà trovato responsabile. Il governo deve nominare nuove persone
per implementare un nuovo piano d'integrazione globale ed efficace, [...].
Questo nuovo approccio richiede che le autorità lavorino direttamente con i Rom
e quanti li rappresentano realmente, piuttosto che con -leader- rom assimiliti
nominato dallo stato."
Per ulteriori informazioni:
Iain Byrne, Senior Lawyer, ibyrne@interights.org Tel: 020 7843 0483.
www.interights.org
Panayote Dimitras, Greek Helsinki Monitor
panayote@greekhelsinki.gr -
office@greekhelsinki.gr
Tel: (+30) 2103472259
http://cm.greekhelsinki.gr
Address: P.O. Box 60820, GR-15304 Glyka Nera.
Note:
1. Secondo la Carta Sociale Europea, gli Stati membri hanno concordato di
tutelare i diritti sociali ed economici di tutti i loro cittadini. Il Comitato è
responsabile per l'esame "reclami collettivi" di non conformità con la
Carta. Una denuncia collettiva non richiede vittime specifiche da identificare,
piuttosto il reclamo è considerato sulla base di modelli di evidenza.
2. Interights, in collaborazione con Greek Helsinki Monitor, ha presentato una
denuncia (n. 49/2008) il 31 marzo 2008 al Comitato Europeo dei Diritti Sociali
contro la Grecia riguardo serie e diffuse violazioni dei diritti abitativi della
comunità Rom e relative garanzie, come da articolo 16 della Carta insieme alla
salvaguardia contro non discriminazione nel preambolo.
3. Nella sua decisione sulla prima denuncia collettiva (n. 15/2003) European
Roma Rights Center contro la Grecia, datata 8 dicembre 2004, il Comitato
concludeva che le azioni e le politiche greche in relazione al diritto alla casa
dei rom erano in violazione dell'articolo 16 della Carta: 'Il numero
insufficiente di abitazioni di qualità accettabile per soddisfare le esigenze
dei Rom stabiliti; il numero insufficiente di punti di sosta per i Rom che hanno
scelto di seguire uno stile di vita itinerante o che sono costretti a farlo; Lo
sfratto sistemico dei Rom da siti o abitazioni occupate illegalmente da loro."