\\ Mahalla : Articolo : Stampa
Torino: Festa al campo per la nonna centenaria
Di Fabrizio (del 12/05/2010 @ 09:19:11, in Kumpanija, visitato 1795 volte)

Segnalazione di Alessandra Meloni

(clicca sulla foto per vedere anche le altre immagini)

Ha festeggiato ieri cento anni nel campo di via Germagnano Nefa Husenovic, «la nomade più vecchia del mondo», azzardano gli operatori del Comune presenti alla cerimonia, spiegando che l'età media dei rom non supera i cinquantacinque anni.

Tra i regali ricevuti anche il permesso di soggiorno, portato dagli operatori dei Servizi sociali della Circoscrizione 6.

Nefa sta bene e fino a qualche mese fa andava da sola in centro, davanti alla Consolata, a fare «mangel», cioè a chiedere l'elemosina. È nata suddita di Francesco Giuseppe imperatore d'Austria e quand'era bambina, alle porte di casa sua, l'ex Jugoslavia, premeva l'Impero Ottomano.

Terribili i ricordi delle due guerre mondiali: soprattutto la Seconda, durante la quale ha passato insieme al marito Chamil e alla famiglia cinque anni nascosta nei boschi della Bosnia.

Nefa è venuta in Italia negli Anni 70, prima a Milano, poi a Torino, ma parla pochissimo l'italiano. Oggi vive in una casetta del campo, attorniata e accudita soprattutto dai nipoti (sono circa un centinaio) e pronipoti.

Il campo di via Germagnano è nato nel 2004 in sostituzione di quello dell'Arrivore ed è abitato da duecentocinquanta rom slavi. «È un campo tra i più tranquilli - dice don Fredo Olivero, direttore dell'ufficio migranti della diocesi - gli uomini lavorano recuperando ferro vecchio coi loro furgoni, ma non sono più così attenti alle tradizioni, che vengono ancora custodite dalle donne». Negli ultimi anni sono stati segnalati solo alcuni furti commessi dai membri di questa comunità.

«L'integrazione però è un affare complicato - dice Eligio Benci dell'ufficio nomadi di Palazzo Civico - e i contatti con il quartiere sono minimi, anche perché la zona è isolata»: accanto al campo ci sono solo i rifiuti della discarica e la superstrada per Caselle.

I bambini rom frequentano le scuole, soprattutto quelle di Barriera, la Novaro e le succursali Levi e Abba, mentre all'interno del campo è stato allestito in micronido dove alcune educatrici si prendono cura dei più piccoli insieme alle mamme nomadi.